Più simili a Gesù: la speranza

Giugno 16, 2018

di Peter Amsterdam

[More Like Jesus: Hope]

(Alcuni punti di questo articolo sono tratti e riassunti dal libro Think, Act, Be Like Jesus, di Randy Frazee.1)

Leggendo i Vangeli, è chiaro che Gesù sapeva in anticipo che avrebbe sofferto e sarebbe stato ucciso; sapeva anche che sarebbe risorto dalla tomba.

Poi prese con sé i dodici e disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e tutte le cose scritte dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo si compiranno. Egli infatti sarà consegnato in mano dei gentili, sarà schernito e oltraggiato e gli sarà sputato addosso. E, dopo averlo flagellato, lo uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà».2

La fiducia di Gesù che sarebbe risorto viene chiamata in termini biblici “speranza”. Oggi, quando usiamo la parola “speranza”, generalmente pensiamo ad essa in riferimento a qualcosa che uno vorrebbe veder succedere. Trasmette l’dea che uno non sa cosa succederà, ma desidera un certo risultato. Anche le Scritture a volte usano la parola “speranza” in questo senso, ma più spesso essa trasmette un significato diverso e molto più sostanziale. L’idea biblica della parola greca elpis, tradotta con speranza, è il “desiderio di qualcosa di buono e l’aspettativa di riceverlo”.

Il significato di “speranza” e delle parole ad essa affini nel Nuovo Testamento è radicalmente differente da quella della nostra parola speranza. Invece di esprimere il desiderio di un particolare risultato ancora incerto, nel Nuovo Testamento la speranza è per definizione caratterizzata dalla certezza.3

L’aspettativa della speranza biblica è analoga alla certezza, perché è radicata nel fatto della risurrezione di Gesù. È la sua morte, seguita dalla sua risurrezione dai morti, a darci la certezza – la sicurezza – che anche noi un giorno risorgeremo. Perciò la nostra speranza, la nostra aspettativa, anche se in questo momento non è una realtà, è pur sempre una certezza. La nostra aspettativa di ottenere la promessa divina della salvezza, del perdono dei peccati e della vita eterna con Dio si basa sulle sue promesse.

Quando Gesù parlava di risorgere dai morti, esprimeva il senso biblico della speranza, perché era sicuro che sarebbe successo. Fede e speranza sono strettamente collegate, perché la certezza della speranza si basa sulla nostra fede in Dio. La speranza, in senso biblico, si riferisce al futuro, perché è la certezza che qualcosa che è stato promesso da Dio succederà. Forse non è ancora accaduto, ma siamo certi che accadrà. Per esempio, l’apostolo Paolo parla della grazia di Dio che ci insegna a condurre una vita pia in questa età presente, mentre stiamo aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo.4 La speranza di cui parla qui non è intesa nel senso che vorremmo che succedesse qualcosa; è invece la sicurezza di vedere qualcosa che ci aspettiamo, sapendo che Gesù apparirà in gloria.

Allo stesso modo in cui Gesù sapeva che sarebbe risorto, così anche noi Cristiani abbiamo la certezza che risorgeremo. Avere la certezza della speranza biblica fa parte del diventare sempre più simili a Gesù. Poiché abbiamo la certezza della speranza, abbiamo fiducia in Dio e nelle sue promesse. Sappiamo che le sue promesse sono vere, anche se non ne abbiamo ancora visto l’adempimento completo. Tra queste ci sono le promesse di perdono, salvezza e un’eternità con Dio.

Troviamo un esempio di persona con questa speranza nella descrizione biblica del patriarca Abraamo. Lui e sua moglie Sara avevano raggiunto la vecchiaia e lei aveva già superato l’età in cui poteva partorire, tuttavia Dio gli aveva detto che entro un anno Sara avrebbe messo al mondo un figlio. L’apostolo Paolo scrisse di lui:

Egli, sperando contro ogni speranza, credette per diventare padre di molte nazioni secondo ciò che gli era stato detto: «Così sarà la tua progenie». E, non essendo affatto debole nella fede, non riguardò al suo corpo già reso come morto (avendo egli quasi cent’anni), né al grembo già morto di Sara. Neppure dubitò per incredulità riguardo alla promessa di Dio, ma fu fortificato nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che ciò che egli aveva promesso era anche potente da farlo.5

Abraamo non vacillava nella sua speranza, nella sua fede, nella conoscenza certa che Dio avrebbe fatto ciò che aveva promesso. Non desiderava che quello che Dio aveva detto si avverasse; sapeva che si sarebbe avverato.

Troviamo un altro esempio della sicurezza della speranza nel libro di Giobbe. Giobbe soffrì immensamente: perse tutti i figli, la ricchezza e la salute. Senza specificare la parola “Speranza”, Giobbe espresse il concetto di speranza biblica quando disse:

Io so che il mio Redentore vive e che alla fine si leverà sulla terra. Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, nella mia carne vedrò Dio. Lo vedrò io stesso; i miei occhi lo contempleranno.6

Nonostante la sofferenza, Giobbe aveva la certezza che avrebbe visto Dio e questa era la base della sua straordinaria pazienza: la sua speranza.7

Nel libro degli Ebrei, vediamo espresso il concetto della speranza biblica nel punto in cui leggiamo che Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio.8 Il nostro Salvatore aveva la certezza (la speranza) della gioia che lo aspettava una volta ritornato dal Padre, quindi era disposto a sopportare il dolore e la sofferenza per amor nostro.

La Parola di Dio è il fondamento della nostra fede e del risultato finale di quella fede. Paolo parlò della speranza della vita eterna, promessa prima di tutte le età da Dio, che non può mentire.9 Paolo parla di questa speranza della vita eterna come di qualcosa di già acquisito in futuro, una certezza promessa da Dio. Dato che Dio non può mentire,10 sappiamo senz’ombra di dubbio che saremo i beneficiari della promessa. Questa è la nostra speranza, la nostra certezza.

Quando vediamo la speranza dal punto di vista biblico, possiamo trovare la forza di sopportare le prove e le difficoltà della vita. A volte la strada della vita ci fa attraversare momenti difficili, ma quando abbiamo speranza, abbiamo la certezza che il Signore ci aiuterà a proseguire e che alla fine trionferemo – se non in questa vita, allora nella prossima. Basiamo la nostra speranza, la nostra certezza, sulle promesse di Dio. Possiamo sopportare le difficoltà nella consapevolezza che vivremo alla presenza del Signore in eterno. Abbiamo la convinzione che, qualsiasi cosa dobbiamo affrontare, per difficile e ardua possa essere, alla fine saremo sempre con il Signore.11

Quando comprendiamo la base della nostra speranza, possiamo capire meglio le persone che hanno scelto di morire come martiri. Lo scrittore Randy Frazee dice:

Perché uno sceglierebbe di morire piuttosto di rinnegare Cristo? Perché uno si lascerebbe torturare per mano di dittatori malvagi a causa di una fede cui non vuol rinunciare? Perché delle persone dovrebbero soffrire per mancanza di cibo, acqua e cure mediche solo perché sono cristiane? Che cosa le spinge a mettere la loro fede al di sopra di ogni altra cosa? La risposta? Speranza. Cos’altro potrebbe rispondere a queste domande? Per milioni di Cristiani, la speranza di Cristo li ha aiutati a sopravvivere a evenienze incredibili e a morire in pace in circostanze indicibili. Il desiderio di vedere il loro Salvatore dall’altra parte ha dato ai loro cuori la forza di resistere fino alla fine.12

Sono stati disposti a morire per la loro fede, perché era basata sulla certezza della speranza, che le Scritture chiamano un’ancora dell’anima, sicura e ferma.13

Anche se le sfide che affrontiamo ogni giorno possono inevitabilmente richiedere gran parte del nostro tempo e della nostra attenzione, avere speranza può mantenere la mente e il corpo concentrati sul Signore e sul nostro meraviglioso futuro con Lui. Tale speranza può darci il coraggio e la forza di restare positivi e pieni di lode in mezzo alle prove, alle difficoltà e agli alti e bassi della vita. Quando ricordiamo a noi stessi quello che ci sta davanti – la certezza della nostra salvezza e delle benedizioni promesse per l’eternità – possiamo affrontare le sfide con coraggio, con la consapevolezza sicura che, qualunque sia il risultato, abbiamo la speranza di un futuro con Dio.

Ricordarci regolarmente la nostra speranza – la consapevolezza che siamo salvi, che lo Spirito di Dio abita in noi, che Gesù si è sacrificato perché potessimo avere un rapporto con Dio, che Lui è presente nella nostra vita ogni giorno e che siamo sicuri di un’eternità con Lui – dovrebbe influenzare il nostro modo di pensare e sentire la vita. Quando viviamo con questa speranza, sappiamo che il risultato nell’eternità sarà glorioso e quindi potremo affrontare meglio le difficoltà della vita. Ricordarci regolarmente la sicurezza della nostra salvezza e il significato che ha per la nostra eternità, può aiutarci a vedere le circostanze presenti in modo più positivo. Siamo meravigliosamente salvi e passeremo l’eternità in amore, gioia e pace con Dio. Avendo una simile speranza, siamo anche chiamati a condividere con gli altri quella speranza della gloria, a fare del nostro meglio per rappresentare Gesù davanti a loro, ad amarli come farebbe Lui e ad aiutarli umilmente a sentire il suo amore e la sua premura attraverso di noi. Cerchiamo di vivere sempre consapevolmente con la speranza che abbiamo in Cristo, condividendola con altri, come Gesù l’ha condivisa con noi.

Benedetto sia il Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, il quale nella sua grande misericordia ci ha rigenerati a una viva speranza per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per un’eredità incorruttibile, incontaminata e immarcescibile, conservata nei cieli per voi.14

Preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi, che per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, affinché la vostra fede e speranza fossero in Dio.15

Aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo.16

Riteniamo ferma la confessione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha fatto le promesse.17

E illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi, e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l’efficacia della forza della sua potenza.18

Ora il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nel credere, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo.19


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


1 Randy Frazee, Think, Act, Be Like Jesus (Grand Rapids: Zondervan, 2014).

2 Luca 18,31–33.

3 Ralph P. Martin e Peter H. Davids, eds., “Hope” in Dictionary of the Later New Testament and Its Developments, electronic ed. (Downers Grove, IL: InterVarsity Press, 1997), 499–500.

4 Tito 2,13.

5 Romani 4,18–21

6 Giobbe 19,25–27.

7 Giacomo 5,11.

8 Ebrei 12,2.

9 Tito 1,2.

10 Numeri 23,19; Ebrei 6,18.

11 1 Tessalonicesi 4,17.

12 Randy Frazee, Think, Act, Be Like Jesus (Grand Rapids: Zondervan, 2014), 190.

13 Ebrei 6,19 NR.

14 1 Pietro 1,3–4.

15 1 Pietro 1,20–21.

16 Tito 2,13.

17 Ebrei 10,23.

18 Efesini 1,18–19.

19 Romani 15,13.


Pubblicato originariamente in Inglese il 7 novembre 2017.