Ricchi e responsabili
Maggio 6, 2011
di Maria Fontaine
Ricchi e responsabili
Una parte triste della mia giornata è quando ascolto i notiziari. Quasi tutte le notizie parlano di persone che devono affrontare delle situazioni terribili. Non solo i non-cristiani, ma anche i cristiani in molte parti del mondo affrontano situazioni molto dolorose.
Quasi tutto nei notiziari parla di circostanze tragiche da qualche parte. Varia da guerre e conflitti in Somalia e in Afganistan, a violenza dovuta alla droga in Messico, Guatemala e Brasile, senzatetto negli Stati Uniti, persecuzione dei cristiani in Egitto, India, Indonesia e altri paesi, devastazioni in Australia, Haiti, Pakistan, Brasile, Cile e Giappone, mine antiuomo nel Sudest Asiatico, scarsità d’acqua nel Medio Oriente e governi repressivi nella Corea del Nord e in Zimbabwe.
Oltre ciò, ci sono molte altre situazioni penose nel mondo: schiavitù e traffico di esseri umani, rifiuti tossici, crimine in tutti i paesi, piaghe di locuste e di malattie, gang cittadine e banditi, carestie, inquinamento dell’acqua, povertà, inondazioni e disastri, e la lista continua.
Pensare a tutto ciò che va male può farci sentire depressi, se ci limitiamo a questo. Grazie a Dio, quando guardo Lui, posso vedere queste cose sotto un altro punto di vista.
Ricordarmi delle terribili difficoltà in cui si trova tanta gente, mi aiuta a distrarre la mia attenzione da quelli che considero i miei grandissimi problemi e le mie difficoltà. Essere resa consapevole degli orrori e dei traumi che tanta gente prova quotidianamente serve a ricordarmi l’irrilevanza delle mie battaglie e a rendermi conto di quanto sono benedetta oggi a non essere toccata da così tante cose estremamente tristi e difficili.
Vedo come sono ricca in spirito e in benedizioni, che ho di tutto. I miei piedi percorrono sentieri piacevoli, i miei occhi vedono prati tranquilli, le mie orecchie ascoltano musica bellissima. Non sento il rumore delle bombe, non bevo acqua inquinata, non vivo in un riparo di cartone, non sento le parole dure di un sorvegliante crudele.
Non sono prigioniera in una cella sporca. Sono libera. Vivo in pace. La maggior parte della gente che incontro sorride e parla gentilmente. Ho la libertà di parlare apertamente della mia fede agli altri. Posso godermi la presenza dei miei cari. Mi diverto, ho amici e sto in buona compagnia. Ho coperte calde di notte. Posso uscire senza timore.
Sono davvero ricca in tantissimi modi!
Ascoltare i notiziari è una buona esperienza per me. Tanto per cominciare, mi aiuta a pregare; poi serve a rendermi più positiva e molto più grata per la “leggerezza” dei miei pesi, che non sono niente in confronto a quelli di tanti altri.
Dio ci insegna o ci ricorda le sue verità e i suoi principi in maniera personalizzata, così che dovunque siamo, qualunque cosa facciamo o in qualsiasi circostanza ci troviamo, può farsi capire, se siamo aperti e stiamo in ascolto.
Alcuni giorni dopo aver scritto i commenti qui sopra, ho letto che il Signore ha parlato a qualcun altro in modo simile, attraverso un’esperienza diversa. Ecco un brano di quell’articolo:
Il prete venuto dalla Birmania parlava della fede ostinata del popolo Karen; anche se dispersi, torturati, imprigionati e uccisi per la loro fede, rimangono fedeli a Cristo. Ci ha mostrato un filmato raccapricciante [sugli attacchi feroci contro uomini, donne e bambini]. Siamo arrivati al punto che molta gente non riusciva quasi più a guardare. Dopo dieci minuti il prete l’ha spento. “Fermiamoci qui”, ha detto, “prima di arrivare alle scene violente”. Prima? Vuoi dire che c’è di peggio? Ma quello che risaltava di più era la sua gioia esuberante. Emanava fiducia in Cristo e nella sua vittoria.
Mi ha fatto ritornare in me. Mi ha fatto tornare al mio primo amore. Mi ha reso la gioia della mia salvezza.
E mi ha fatto sentire un inetto.
La mia conversione a Cristo e il mio impegno per Lui non mi sono costati quasi nulla. … Tuttavia trovo lo stesso qualcosa di cui lamentarmi. Alla minima provocazione posso sentirmi maltrattato, “perseguitato”, poco apprezzato… Ci vuole pochissimo tempo perché la mia gratitudine si trasformi in risentimento e la mia gioia in un diritto acquisito.
Signore, abbi pietà.
… una volta un autista ha accelerato per battermi in entrata su una rotonda e in me sono sorti sentimenti non esattamente simili alla lode. Poi mi sono ricordato. E ho ringraziato Dio.
Un piccolo passo che non si può dire eroico. Non mi è costato nulla.
Ho molto da imparare sul Regno di Dio dagli abitanti dei villaggi karen. —Mark Buchanan[1]
A volte forse abbiamo difficoltà e dobbiamo affrontare grandi dolori e sofferenze, e forse non ci sentiamo molto ricchi, ma in realtà siamo benedetti nello spirito e perfino in termini materiali con sicurezza, provviste e libertà, e con le risposte a molte delle questioni della vita.
Di conseguenza abbiamo la responsabilità di condividere quello che abbiamo con le persone che il Signore ci mette davanti, e di pregare per chi soffre e subisce grandi perdite. Non sappiamo cosa porterà il domani, ma so che se siamo buoni custodi di quello che abbiamo ricevuto oggi, Lui ci darà tutto ciò di cui avremo bisogno per andare avanti in futuro.
[1] Un pastore e scrittore che vive sulla costa occidentale del Canada.
Titolo originale: Wealthy and Responsible
Pubblicato originariamente in Inglese il 4 Aprile 2011
versione italiana affissa il 6 Maggio 2011;
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