Uccidi il drago!

Febbraio 6, 2016

di Maria Fontaine

[Slay the Dragon]

Siate forti e coraggiosi, non abbiate paura, non spaventatevi di loro, perché l’Eterno, il tuo Dio, è lui stesso che cammina con te; egli non ti lascerà e non ti abbandonerà.1

Nel corso della vita incontriamo situazioni e opportunità che hanno la possibilità di aprire nuove porte di servizio e influenza sugli altri. A volte ci è molto chiaro che il Signore sta aprendo una porta; altre volte abbiamo semplicemente una sensazione nel cuore o nello spirito. Quella “sensazione” attrae la nostra attenzione, come se il Signore stesse cercando di attirarci in una certa direzione. Spesso ciò è accompagnato da un senso di eccitazione e di anticipazione positiva che ci spinge ad avanzare in territori sconosciuti.

Dopo aver seguito Dio per anni, molti di noi si sono fatti una buona esperienza nel percepire le indicazioni di Dio e controllare con Lui per confermare la sua volontà. Potemmo quindi sentirci piuttosto sicuri di un nuovo piano e siamo in procinto di prendere una decisione e metterci in azione. Tutto è pronto; possiamo partire.

Ma cosa succede poi? Perché a volte rimandiamo la decisione o evitiamo di fare i primi passi necessari?

Spesso è colpa della paura. Odio ammetterlo, ma anche nella mia vita la paura si affaccia in modi diversi e può essere paralizzante. Quando mi fermo a pensarci, riconosco che ci sono alcuni momenti in cui ho paura di non avere successo o di commettere un errore, oppure di quello che una cosa potrebbe costarmi in termini di lavoro duro e sacrificio.

Questi non solo i soli tipi di paura che ci ostacolano. A volte fare il passo successivo comporta il chiedere qualcosa di cui abbiamo bisogno – un consiglio, l’aiuto finanziario o il permesso di qualcuno. È in questi casi che si fa vanti la paura di un rifiuto. Anche se non ci prendiamo il tempo di analizzare e identificare le nostre emozioni, e di esprimere verbalmente queste paure, sono pur sempre presenti e ci trattengono. Cosa possiamo fare, quindi?

La Parola di Dio dice: “Nell’amore non c’è paura, anzi l’amore perfetto caccia via la paura, perché la paura ha a che fare con la punizione, e chi ha paura non è perfetto nell’amore”.2

Quando abbiamo fede nella bontà divina nei nostri confronti e crediamo che Lui ci stia guidando e voglia benedirci, siamo sulla strada giusta per superare la paura. Questa vittoria sulla paura, però, non può essere limitata ai nostri pensieri; non è solo una questione filosofica o spirituale. Il Signore spesso si aspetta che affrontiamo le nostre paure e agiamo, muovendoci nella direzione in cui ci guida; in questo modo, facendo questi passi di ubbidienza, per difficili che possano essere, il Nemico sarà sconfitto e noi vinceremo le paure.

Affrontare le paure le priva del loro potere, —Mark Burnett

David, il nostro fondatore, parlò riguardo alla paura nella Lettera “All’attacco”:

La paura è un soggetto molto interessante. Non ci si rende conto di quanta di essa sia subconscia finché non si tenta di metterla in parole e di analizzarla. Penso che la mia paura di parlare delle mie paure sia una delle paure peggiori, perché confessare le proprie paure significa veramente esporre il proprio io più recondito – la parte che si nasconde a tutti, perfino a quelli che ci sono più cari. Anzi, è la parte che si cerca di nascondere perfino a se stessi, perché si ha paura di pensarci. Non si vuole confessarlo nemmeno a se stessi, perché altrimenti si ammetterebbe di essere dei codardi, e non è una cosa che si voglia confessare per timore di essere smascherati.

Così non solo vale la pena di affrontare le proprie paure e ammetterle — e anche confessarle — ma anche di prendere una posizione decisa contro di esse, specialmente nel potere e nello Spirito del Signore, con le promesse della sua Parola.3

Dobbiamo fare i conti con le nostre paure e vincerle, così da poter essere liberi di seguire la chiamata e il disegno divino nella nostra vita – così da poter avere l’esperienza completa che Lui vuole farci avere. Judy Blume lo espresse bene quando disse:

“Ognuno di noi deve affrontare le sue paure, deve incontrarle faccia a faccia. Il modo in cui le trattiamo determinerà il corso della nostra vita – se avremo delle avventure o se ci lasceremo limitare dalla paura di averle”.

Ecco un’altra buona citazione sull’affrontare le paure, questa volta di Rick Warren:

“Il fallimento più grande è la mancanza di tentativi. Quando morirò, voglio che sulla mia lapide ci sia scritto: ‘Per lo meno ci ha provato’ – per la gloria di Dio. Bisogna correre dei rischi. È quello che porta l’abbondanza. È quello che porta il successo nella vita. Non abbiate paura di rischiare; è sui rami sottili che crescono i frutti”.4

Per prendere posizione e affrontare le nostre paure, possiamo fare alcuni passi pratici. Qui ne indicherò alcuni, ma forse avete imparato altre tattiche che funzionano bene per voi.

Diciamo che hai scritto un libro e stai cercando un editore. Nel frattempo hai deciso di commercializzarlo presentandolo nelle locali librerie. Così prendi le tue duecento copie stampate e parti per presentare la tua idea ai proprietari dei negozi o a persone che hanno il potere di aiutarti. Ecco però che chiedere loro di promuovere il tuo libro non è facile come pensavi. Anzi, è così difficile che non concludi nemmeno una vendita e cominci a pensare di rinunciarci. Cominci a procrastinare. Entri nelle librerie, ma ne esci subito, dicendo a te stesso: “Non è il momento giusto; oggi sono troppo occupati”. Alla fine torni a casa e tiri fuori i libri dal cofano della macchina, pensando che forse alla fine dell’anno scolastico (o delle vacanze o dell’estate o di quel che sia) ci sarà un’occasione migliore.

Questo scenario di procrastinazione che conduce all’inattività può affacciarsi anche in qualsiasi altra situazione o circostanza. Tra gli altri esempi potrebbero esserci: vuoi chiedere un aumento di stipendio o fare richiesta per una borsa di studio; devi trovare uno sponsorizzatore per un nuovo aspetto della tua opera missionaria; vuoi chiedere a una ragazza o a un ragazzo di uscire con te; desideri avere un mentore; vuoi una relazione più interessante e intima; vuoi più responsabilità nel tuo lavoro; e così via.

Se abbiamo un sogno, aspettare non ci aiuterà a raggiungerlo. Dire a noi stessi che per qualche motivo è meglio farlo domani, di solito è solo una scusa. Abbiamo paura e invece di ammetterlo e di correre un rischio per fare un passo avanti in direzione del nostro sogno, ci convinciamo a non farlo e poi troviamo delle scuse per la nostra mancanza d’azione.

Aspettare di avere il coraggio è soltanto un’altra forma di procrastinazione. Le persone di maggior successo agiscono anche mentre hanno paura! —Anonimo

Il modo migliore per cambiare la situazione in cui ti trovi è fare qualcosa di diverso. Probabilmente hai già sentito questi due detti:

“Se continui a fare quello che hai sempre fatto, continuerai ad avere quello che hai sempre avuto. La definizione di pazzia è continuare ad avere lo stesso comportamento e aspettarsi risultati diversi”.

Quando sentiamo quella spintarella nello spirito e abbiamo un’idea piuttosto chiara che Dio vuole farci fare qualcosa, siamo noi che dobbiamo fare il primo passo. Lui non può farlo per noi. Spesso, più aspettiamo, più diventiamo nervosi.

L’inerzia genera dubbio e paura. L’azione genera sicurezza di sé e coraggio. Se vuoi vincere la paura, non stare seduto in casa a pensare. Esci e datti da fare. —Dale Carnegie

Siamo creature abitudinarie, ci abituiamo alle cose così come sono e di conseguenza il cambiamento è difficile e inquietante; è scomodo.

La crescita e lo sviluppo richiedono qualche scomodità. Come ha detto un giovane entusiasta di sci: “Se vuoi diventare un buono sciatore, devi trovarti a tuo agio nella scomodità”.

[Molte delle cose che dobbiamo fare per raggiungere i nostri obiettivi] possono essere cose che all’inizio sono scomode. E allora? Falle lo stesso! Uno dei modi per superare la scomodità è semplicemente fare quello che trovi scomodo fare.5

Un aspetto importante dell’uscire dalla tua zona di conforto è cominciare prima di sentirsi pronti. Se aspetti fino a che ti senti “pronto”… be’, sappiamo a che cosa porta – alla procrastinazione, alla distrazione, al perfezionismo e spesso, purtroppo, all’inerzia totale. Realisticamente, potresti non sentirti mai pronto. Così, se riusciamo a raccogliere il coraggio di cominciare, anche se non ci sentiamo pronti, saremo sulla buona strada.

I vincitori sono quelli che hanno preso l’abitudine di fare le cose che gli altri trovano scomode. —Ed Foreman

Mettiamo in pratica il saggio consiglio di Napoleon Hill:

“Non aspettare. Il momento giusto non arriverà mai”.

Prima ci buttiamo e sopportiamo la scomodità di quei primi passi, prima supereremo il pauroso stadio iniziale e cominceremo a divertirci molto di più e ad avere molto più successo. È un ciclo prevedibile: decidi cosa vuoi fare, confida nella benedizione di Dio sulla tua idea, fai un piano, impegnati a seguirlo, comincia, fallo e rifallo, e con il tempo ti troverai sempre meglio!

Se aspetti il clima perfetto, non pianterai mai i tuoi semi. Se hai paura che ogni nuvola porti la pioggia, non farai mai il raccolto.6

Come disse il grande giocatore di hockey Wayne Gretzky: “Sbagli il 100% dei tiri che non fai”.

Quando devi fare qualcosa di difficile, chiediti: “Qual è la cosa peggiore che potrebbe succedere?” Quando avrai risposto a quella domanda e ponderato sulla risposta fino a stabilire che sarai in grado di gestire lo scenario peggiore, la tensione si allevierà e sarai in grado di affrontare le tue paure.

Se poi t’imbarchi in un progetto o una sfida nuova che ti mette a disagio e t’intimorisce, ti servirà molto accettare di sentirti impacciato, di incespicare e non essere perfetto. Renditi conto che all’inizio non te la caverai molto bene, e accettalo. Anzi, all’inizio potresti proprio fallire, ma va bene lo stesso.

Non c’è niente di male nel sentirsi impacciati intanto che si fa l’abitudine a qualcosa di nuovo, quindi vai avanti, accetta la sfida e di’ a te stesso: “Sto imparando, mi troverò a mio agio. Va perfettamente bene se non sono ancora molto capace di farlo. Migliorerò. Passo per passo raggiungerò la grandezza”.

Quando abbassi le tue aspettative di un successo immediato, diventa più facile fare la prima mossa per una nuova sfida. Con questo atteggiamento, i primi passi di cui abbiamo paura possono diventare le porte d’ingresso di un successo sorprendente.

Guadagni forza, coraggio e di sicurezza con ogni esperienza in cui ti fermi e affronti direttamente la paura. […] Devi fare quello che pensi di non poter fare. —Eleonor Roosevelt

Ecco una storia vera a cui tutti possiamo fare riferimento, come la racconta Rory Vaden:

Una volta ho sentito la storia di una donna che era rimasta intrappolata all’ottantesimo piano di un edificio in fiamme. Aveva paura dei luoghi elevati e degli spazi chiusi; quando suonò l’allarme rifiutò di seguire i suoi colleghi giù per le scale che l’avrebbero portata al sicuro.

I pompieri controllarono tutto l’edificio e la trovarono nascosta sotto una scrivania in attesa di morire. Continuava a gridare: “Ho paura! Ho paura!” mentre i pompieri insistevano che scendesse per le scale, finché uno di loro le disse: “Va benissimo, fallo con la paura”. Glielo ripeté a ogni nuova rampa di scale, fino in fondo, finché riuscì a metterla in salvo.

Abbiamo avuto tutti di questi momenti nella nostra carriera – quando sai che una cosa va fatta, ma la paura ti tira indietro. Per riuscire, bisogna sviluppare l’abitudine ad agire nonostante la paura. Va benissimo aver paura: fallo con la paura. Va bene sentirsi insicuri: fallo con l’insicurezza. Va bene sentirsi a disagio: fallo con il disagio. Basta che tu faccia qualcosa.7

Direi che fare quel primo passo sapventoso è la parte più difficile. La prova successiva arriva con il perseverare. Quando non sei bravo a fare qualcosa, incontrerai molti “insuccessi” apparenti. Torniamo all’esempio del libro che ho fatto prima: se non hai esperienza nel promuovere il tuo libro, probabilmente all’inizio non sarai molto bravo a farlo. Se però continui a farlo e impari dalla reazione degli altri e dai tuoi errori e insuccessi, ben presto sarai capace di farlo, poi diventerai bravo, e alla fine avrai successo.

Fa’ la cosa di cui hai paura e continua a farla… è il modo più rapido e sicuro che si sia mai scoperto per vincere la paura. —Dale Carnegie

Probabilmente riuscirai a pensare a qualche competenza o talento in cui sei veramente bravo, ma guardando indietro all’inizio, ti ricorderai che eri impacciato, impaurito e tutt’altro che esperto. Potrebbe trattarsi della tua abilità nel testimoniare e vincere anime, o nella tua capacità di tenere studi biblici, raccogliere fondi, parlare in pubblico, suonare, insegnare o curare i bambini, condurre riunioni d’affari, vendere un prodotto o un servizio, organizzare le cose, prendere appuntamenti o telefonare “a freddo”, e così via. Ma acquisire competenza e sicurezza inizia con il buttarsi e fare il primo passo di fede nonostante la paura – poi un altro e un altro e un altro. E non è una cosa facile per nessuno.

Una sfida nuova può essere molto problematica per noi, perfino spaventosa all’inizio. Se però ci esponiamo deliberatamente e facciamo e rifacciamo proprio ciò di cui abbiamo paura, inevitabilmente finirà per diventare sempre più facile e noi riusciremo a farlo sempre meglio. Alla fine non avremo più paura. Questo, in pratica, vuol dire vincere le nostre paure!


1 Deuteronomio 31,6.

2 1 Giovanni 4,18.

3 “All’attacco!” giugno 1972, ML 171:1,12.

4 Rick Warren

5 Jack Canfield e Mark Victor Hansen, The Aladdin Factor (New York: Berkley Trade, 1995).

6 Ecclesiaste 11,4.

7To Reach the Top, Do What Others Won’t,” CNN,March 12, 2012.


Pubblicato originariamente in Inglese il 17 agosto 2015.