Un grido nel buio

Marzo 21, 2017

di Maria Fontaine

[A Cry in the Dark]

È facile raggruppare le persone in categorie – per razza, personalità, credo e così via. Penso che lo facciamo tutti a volte. Comunque, se siamo disposti a scavare ulteriormente, a fare lo sforzo di capire cosa c’è sotto la superficie, possiamo trovare una varietà infinita e affascinante di personalità, esperienze, gusti e avversioni, punti deboli e punti forti, che si combinano tutti per rendere unica una persona.

Scoprire quello che potremmo chiamare il grido del cuore di ogni persona è uno dei privilegi più soddisfacenti che possiamo avere. È una parte essenziale della testimonianza. Vuol dire cercare di capire le persone – le loro gioie e i loro dolori, le loro soddisfazioni e le loro delusioni, i loro desideri inespressi e il modo in cui, a modo loro, sono alla ricerca di ciò che è vero e reale. Quando testimoniamo in questo modo, camminiamo al loro fianco e le aiutiamo a mettere ordine nelle espressioni del loro cuore, a volte complicate e ingarbugliate, così che possano trovare un modo per connettersi a chi può capirle a fondo e rispondere alle loro invocazioni più disperate e a volte perfino inespresse.

Per questo mi piace condividere esempi dei molti sistemi che le persone usano nella loro testimonianza per riuscire a fare quella connessione profonda con gli altri. Le loro testimonianze indicano la necessità di cercare degli indizi nella vita di qualcuno, anche quelli che potremmo considerare negativi, perché in essi potremmo trovare la chiave del suo cuore, che può aiutarlo ad avvicinarsi a Gesù.

Una donna di sessant’anni che fa parte di LFI mi ha raccontato di un’esperienza di testimonianza che sta facendo. Comunica regolarmente per email e occasionalmente con una chat su Skype con un uomo di ventotto anni che la vede coma sua confidente. Quest’uomo ascolta molta musica “heavy metal” e anche “death metal”.

Le lascerò spiegare il resto.

Circa otto mesi fa mi ha suggerito di guardare un documentario di un’ora e mezzo sulla musica heavy metal, a cui mi aveva mandato il collegamento. Mi ha fatto capire meglio questa musica e le emozioni che esprime. Mi ha mandato anche un collegamento ad alcune delle canzoni che gli piacciono. All’inizio ho fatto un po’ fatica ad ascoltarle, ma quando l’ho fatto ho scoperto che mi aiutavano a vedere di più nel suo cuore. Ho imparato che nella moltitudine di persone a cui piace la musica metal ce ne sono alcune per le quali essa esprime la frustrazione che provano per il mondo di oggi e per come sentono di non poter fare nulla al riguardo.

Non c’è bisogno di apprezzare uno stile di musica per capirne il messaggio. Invece di parlare contro la musica metal, ignorarla o insistere perché la sostituisse con­ un tipo di musica con più significato per lei, questa sorella ha cominciato a fargli delle domande al riguardo.

Penso che questo illustri un fattore importante per la testimonianza personale. Ascoltando la musica che ovviamente aveva un significato per lui, e chiedendo al Signore di parlarle di quella musica, ha cominciato ad afferrare quello che lui stava cercando di mostrarle: i suoi sentimenti più profondi, il grido del suo cuore.

Questa donna ha proseguito spiegando:

Ho invocato il Signore in preghiera per capire quale doveva essere il mio passo successivo e il Signore mi ha mostrato una cosa molto interessante da dire al mio amico. La volta successiva che ho avuto la possibilità di parlargli della musica che gli piace, gli ho detto che vedo quelle canzoni come un’espressione delle sue preghiere e so che Dio lo sta ascoltando.

È rimasto sorpreso nel sentirlo. Non aveva mai pensato a quelle canzoni come a delle preghiere, ma si è detto d’accordo che esprimono le invocazioni del suo cuore; ha detto che aveva desiderato che Dio l’ascoltasse.

Gli ho spiegato che Gesù non è un mucchio di regole. Non è timore e punizione. È vivo e ci ama così tanto che è disposto a stare nella parte più profonda, buia e frustrata del nostro cuore e ad aiutarci quando glielo chiediamo.

L’ultima volta che ho avuto modo di parlargli, la conversazione si è incentrata tutta sulla sua vita. Si è sorpreso vedendo che varie cose s’incastravano alla perfezione fra di loro. Gli ho detto: “Vedi, quando Dio è con te in qualcosa, fa lavorare diverse cose insieme. Ha udito le preghiere del tuo cuore e sta rispondendo. Gesù è con te anche nei posti più bui e ti sta aiutando”. L’ha capito.

Al momento giusto penso che gli manderò un Vangelo di Giovanni e poi gli altri vangeli. Per adesso prego che parli a Gesù, sapendo che è davvero lì con lui.

La maggior parte delle persone vogliono essere comprese. Vogliono sapere che qualcuno capisce ciò che hanno in cuore. Per quanto possa essere imperfetto il modo in cui lo fanno, cercano di esprimere ciò che ritengono sbagliato, ciò che desiderano o ciò che vorrebbero cambiare con l’aiuto di qualcuno. Questa in pratica è l’essenza della preghiera; cerca risposte, cerca una verità che può soddisfare i bisogni del loro cuore. Credo che il Signore dia ascolto al grido sincero di quei cuori.

Noi siamo molto benedetti perché per anni abbiamo provato in abbondanza l’amore del Signore e il paradiso che Lui può mettere nei nostri cuori. Ha anche messo molti di noi in situazioni in cui dobbiamo affrontare un mondo in cui fede e fiducia sono spesso soffocati da avidità, violenza e odio, per farci capire ciò che tante persone devono affrontare. In profezia, Gesù l’ha spiegato così:

Molti cercano soluzioni a ciò che vedono di sbagliato dentro di sé o nel mondo. Si sforzano di trovare risposte nelle loro capacità o in altre persone o cose, solo per finire in preda alla frustrazione, al risentimento e alla rabbia, perché niente li ha soddisfatti pienamente, niente è riuscito a dar loro le risposte che desideravano. È per questo che ho bisogno di te. Quando simpatizzi con loro, quando dimostri di curarti di loro e fai capire che sono compresi e che sono importanti per te, in pratica stai dicendo loro che Io sono lì a loro disposizione.

È il regalo più grande che potresti fare. Il tuo lavoro è di manifestare la mia luce per attirarli a Me. Quando si rendono conto che tu li stai ascoltando e che li capisci, finiranno per rendersi conto che Io li capisco e li amo. Sono lì, dovunque siano.

Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito,
o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza?
Se salgo in cielo, tu sei là;
se stendo il mio letto nello Sceol, ecco, tu sei anche là.
Se prendo le ali dell'alba e vado a dimorare all'estremità del mare,
anche là la tua mano mi guiderà e la tua destra mi afferrerà.
Se dico: «Certo le tenebre mi nasconderanno»,
persino la notte diventerà luce intorno a me;
le tenebre stesse non possono nasconderti nulla,
anzi la notte risplende come il giorno;
le tenebre e la luce sono uguali per te.
Salmi 139,7.12

Pubblicato originariamente in Inglese il 15 ottobre 2016.