Un raduno d’incitamento per Natale

Dicembre 3, 2013

di Maria Fontaine

Stavo pensando a Natale e a quello che aveva in mente Dio quando permise che questo avvenimento diventasse così importante; anche se, secondo l’esempio dato da Gesù, la nostra fede dovrebbe permeare ogni giorno della nostra vita. Ma non è una cosa che incoraggia la gente a fare qualcosina in più a Natale, per poi sentirsi dispensata o scusata dal lavorare di più al suo servizio per il resto dell’anno?

Quando ho chiesto al Signore: “Qual è il motivo della stagione natalizia e di tutte le celebrazioni per il tuo compleanno?” Lui mi ha dato una piccola illustrazione che ha riassunto tutto molto bene per me: “È come un raduno d’incitamento!”

Che si tratti di un raduno politico per infondere entusiasmo nei membri del partito, o di un raduno sportivo per incitare il pubblico a tifare per la squadra, un raduno d’incitamento è un momento per trasmettere la visione. È un momento per suscitare i sentimenti necessari a dare la motivazione e la completa dedizione che servono per realizzare un’impresa.

Di solito ci sono attività ispiranti, come il discorso di un dirigente o di qualche bravo oratore, o delle “cheerleader”, o qualche altra persona in grado di entusiasmare il pubblico. L’obiettivo è incitare la squadra o i tifosi e spingerli a mettercela tutta per realizzare la missione.

Non avevo mai pensato al Natale da questo punto di vista: Dio è lassù, come nostro “motivatore”, con gli angeli come “cheerleader”, per scatenare la passione celeste per la grande “corsa” di Gesù nella gara della vita. Posso quasi vedere gli spalti e tutto il pubblico che tifa per Gesù all’unisono mentre scende sulla terra. Immaginate gli scrosci di applausi e acclamazioni, con tutto il cielo che pregusta la vittoria, mentre il Signore raduna la sua squadra di discepoli e trionfa sulla morte e sul peccato. Quel primo raduno celeste d’incitamento deve essere stato davvero uno spettacolo.

Ma non basta averne solo uno. La gente deve essere motivata ripetutamente da simili raduni. Il Natale può essere il nostro raduno d’incitamento annuale, in preparazione per la corsa dell’anno venturo nella fase successiva della gara che ci sta davanti.

Con il Natale, Gesù ci spinge a tifare e a entusiasmarci, nella parte dedicata alle celebrazioni, o a quelli che potremmo chiamare “canti di giubilo”. Ci ritroviamo per stare insieme e alzare canti di gioia e di lode. Celebriamo la sua vita, il suo sacrificio per l’umanità e tutto quello che Egli ha investito in noi.

Noi ci entusiasmiamo, ricordando quello che Gesù fece per portarci qui dove siamo adesso. Proviamo una soddisfazione profonda quando pensiamo alla gioia illimitata che avremo e alle celebrazioni che faremo quando tutti avremo finalmente superato il traguardo, conquistando la vittoria dopo aver fatto la nostra parte e aver giocato il ruolo da Lui assegnatoci nella preparazione del suo perfetto regno sulla terra.

Abbiamo un buon motivo per gioire. La nostra vita è veramente benedetta, nonostante contrattempi o difficoltà, perché, qualsiasi cosa succeda, abbiamo quella che Paolo chiamò “la speranza della gloria”.[1] Per quanto grave o devastante possa essere quello che succede nella nostra vita, è sempre soltanto transitorio, perché Dio promette che verrà il momento in cui asciugherà tutte le nostre lacrime.[2] Siamo diretti verso un mondo migliore, un mondo perfetto ed eterno, dove il dolore delle sofferenze e delle delusioni non potrà seguirci. La meraviglia, la soddisfazione e le bellezze del paradiso saranno sempre lì perché possiamo goderne. Come credenti, abbiamo già alcuni aspetti del suo regno nel nostro cuore e nel nostro spirito. C’è l’intervento della sua mano nella nostra vita, c’è la verità della sua guida e quella che la Bibbia chiama “la pace di Dio, che supera di gran lunga qualsiasi immaginazione umana”.[3]

Questi momenti di festa sono la parte piacevole; ma per quanto questo aspetto del Natale sia bello, abbiamo una ragione ancora più importante per mettere tutto il cuore in questo “raduno d’incitamento” della stagione natalizia. È bello entusiasmarsi per le vittorie del passato, ma se vogliamo la vittoria finale, dobbiamo concentrare il nostro ardore e il nostro entusiasmo sul compito che ci sta davanti.

Gesù scelse di abbandonare la casa migliore che esista, più bella di qualsiasi cosa il mondo abbia mai conosciuto. Il fuoco e la passione del suo amore per l’umanità lo spinsero a passare da una vita di splendore a una di squallore, dalla luce al buio, dalla purezza a un mondo tormentato dal peccato. Come dice quella canzone: “Da palazzi d’avorio a un mondo di dolore, fu il suo grande eterno amore, che spinse il mio Salvatore”.[4]

Questa “operazione salva-il-mondo” — un’impresa così sorprendente e incredibilmente immensa — è una cosa che solo Dio poteva escogitare per “salvarci tutti dal potere di Satana, quando da Lui ci siamo sviati”. Dio è il massimo, come motivatore, e la sua è la causa più importante dell’universo.

Citando l’antica profezia in Isaia, Gesù descrisse così la sua missione sulla terra: “Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi”.[5]

Ma Gesù non si è fermato lì. Ha scelto e delegato ognuno di noi come membro privilegiato della sua squadra. Ci ha amato così tanto che ha incluso anche noi in questo viaggio sorprendente. Vuole che partecipiamo alla gioia e alla vittoria che si avvicina ogni giorno di più. Ha progettato il suo piano in modo che gli uomini e le donne che ha salvato possano portare avanti la sua missione salvando altri. Ha detto: “Come il Padre ha mandato me, io mando voi”.[6]

Ci ha reso parte della sua famiglia e ci ha chiamato amici. Ci invita a comunicare liberamente con Lui e ci fa conoscere le sue informazioni, indirizzandole a ciascuno di noi. Desidera che assumiamo la sua natura, la natura di un servo umile e amorevole, disposto a sacrificarsi per soccorrere altri che sono prigionieri del peccato, per liberarli dalla loro prigione.

Dobbiamo andare da loro come Gesù venne da noi. Non possiamo restare nei nostri bei posti comodi e sicuri, in attesa che siano loro a cercarci. Ci costerà qualcosa fare uno sforzo e dare quello che possiamo per aiutare un altro: il nostro aiuto materiale, il nostro tempo e il nostro servizio, o le nostre comodità e la nostra energia, per lavorare tutti insieme verso l’obiettivo finale di stabilire il suo regno sulla terra. È un lavoro di squadra e ogni compito è importante. A volte la nostra parte può sembrare piccola, ma, come squadra, tutto conta e anche il lavoro più piccolo può essere cruciale.

Prendi parte al “raduno d’incitamento” divino, questo Natale, lasciando che le gioie e le benedizioni di questa lieta stagione alimentino la visione e il fuoco del tuo cuore. Trova il tempo di gioire e festeggiare, concentrandoti su di Lui, che è al cuore del Natale.

Fa’ di questo Natale l’inizio di un altro anno per trovare le anime smarrite, liberare i prigionieri, portare speranza a chi non ne ha e vita eterna a più persone possibile.


[1] Colossesi 1,27.

[2] Apocalisse 21,4.

[3] Filippesi 4,7 BdG.

[4] Da “Palazzi d’avorio”, di Henry Barraclough, 1915.

[5] Luca 4,18; Isaia 61,1.

[6] Giovanni 20,21.


Titolo originale: The Christmas Pep Rally!
Pubblicato originariamente in Inglese il 30 Novembre 2013
versione italiana affissa il 3 Dicembre 2013;
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