Virtù per i seguaci di cristo: la gentilezza

Aprile 8, 2025

di Peter Amsterdam

[Virtues for Christ-Followers: Gentleness]

La gentilezza (dolcezza, mitezza, mansuetudine), ottava nel nostro elenco dei frutti dello Spirito, spesso non è citata con la stessa frequenza degli altri. Ne troviamo dei riferimenti nelle Scritture in rapporto sia a Gesù che a suo Padre.

Vediamo la gentilezza di Gesù nel modo in cui perdonò i nostri peccati, nella sua misericordia verso di noi, nella pazienza e nella continua fedeltà che dimostrò nei nostri confronti. Lui è buono e gentile con noi. È chiamato il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione.1

La gentilezza si manifesta nel dimostrare bontà e cortesia nei confronti degli altri e nel trattare le persone con maniere cortesi che dimostrano premura e attenzione. Si manifesta in un atteggiamento premuroso, dolce, tenero verso gli altri, cortese. Una persona gentile è mite, premurosa e cordiale. Non utilizza la forza per risolvere le cose, ma dimostra una bontà umile e sincera nei rapporti e nelle interazioni con gli altri.

Possiamo vedere la dolcezza di Gesù in situazioni come la sua interazione con la samaritana al pozzo.2 Gesù non la giudicò, ma la trattò con amore e rispetto. Quando leggiamo la storia della donna colta in flagrante adulterio, vediamo che Gesù non condannò nemmeno lei, ma l’amò e la perdonò con dolcezza.3 Quando Gesù vide la scortesia di Marta nei confronti di sua sorella Maria, affrontò la situazione con dolcezza.4

Ci sono situazioni in cui dovremmo rimanere fermi e intransigenti a causa delle nostre convinzioni, ma possiamo avere un approccio gentile, anche quando prendiamo posizione su una questione morale. Se vogliamo diventare più simili a Gesù, dobbiamo farci conoscere per la nostra mitezza. Gesù ha detto: “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime”.5

Se vogliamo essere sempre più dolci e gentili, possiamo dedicare del tempo a meditare e a lodare Dio per la dolcezza e la bontà che ci dimostra ogni giorno. Così facendo, possiamo ricordarci che anche noi dobbiamo essere gentili con gli altri, come Lui lo è con noi.

L’apostolo Paolo ci ha detto: “Vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore, sforzandovi di conservare l’unità dello Spirito con il vincolo della pace”.6 Ha anche detto ai credenti di “non parlare male di nessuno, di non essere litigiosi, di essere miti, mostrando grande gentilezza verso tutti gli uomini”.7

È utile ricordare che Dio è stato sempre molto buono con ciascuno di noi. Ci ama. Ha mandato suo Figlio a morire per noi e ci ha donato la salvezza. Non abbiamo dovuto guadagnarla o faticare per ottenerla; è stato un dono che ci ha gentilmente concesso. Possa la dolcezza di Gesù risplendere attraverso di noi mentre riflettiamo Lui e il suo amore sugli altri.

I seguenti articoli forniscono definizioni e spiegazioni utili sul frutto della gentilezza nella nostra vita e su come coltivarlo nelle nostre interazioni con gli altri.

Coltivare uno spirito gentile

Gesù è raffigurato nella Bibbia come un agnello,8 una chioccia9 e un pastore buono e premuroso.10 Egli disse di sé: “Io sono mansueto e umile di cuore”.11 Non obbligò nessuno a credere o a seguirlo. Mostrò compassione e condusse dolcemente le persone nel suo regno celeste con il suo esempio amorevole. Se volete condurre gli altri al Signore, seguite il suo esempio. “A questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio perché seguiate le sue orme”.12

Siamo chiamati a essere gentili, “miti con tutti” e “pazienti nelle offese subite”.13 Se questo sembra più facile a dirsi che a farsi, non preoccupatevi. Dio può aiutare ciascuno di noi a essere più simile a Gesù anche sotto questo aspetto, se lasciamo che il suo Spirito Santo operi attraverso di noi. —Rafael Holding14

Una calma contagiosa

“La vostra mansuetudine sia nota a tutti. Non siate in ansia per nulla” (Filippesi 4:5-6).

La parola greca tradotta qui come “mansuetudine” descrive un temperamento giudizioso ed equilibrato. Immaginate un atteggiamento adatto all’occasione, equilibrato e temperato. Questa mitezza è “evidente a tutti”. I membri della famiglia ne prendono atto. Gli amici percepiscono la differenza. I colleghi ne traggono beneficio.

La persona gentile ha una mente sobria e un pensiero chiaro. La persona con una calma contagiosa è quella che ricorda agli altri che “Dio è in controllo”. Cercate questa mitezza. Il Signore è vicino, non siete soli. Potreste sentirvi soli. Potreste pensare di essere soli. Ma non c’è mai un momento in cui affronterete la vita senza aiuto. Dio è vicino: non siate in ansia per nulla! —Max Lucado15

Praticare la mitezza

Che cos’è la mitezza? Basata sulla parola greca originale usata nel Nuovo Testamento, la parola mitezza significa letteralmente “forza sotto controllo”. La parola veniva usata per descrivere uno stallone selvaggio che era stato domato. Lo stallone domato aveva ancora la stessa potenza ed energia di quando era selvaggio, ma ora poteva essere controllato ed era utile al suo padrone. […]

La mitezza, o gentilezza, è importante per tanti motivi. Disinnesca i conflitti. Disarma i critici. È persuasiva. È attraente. Comunica amore.

Soprattutto, la gentilezza vi rende più simili a Gesù. In Matteo 11:28-29, Gesù dice: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime” (NR).

Vi sentite stanchi e oppressi oggi? Volete trovare riposo ed essere in pace? Il riposo e la pace vengono dall’essere come Gesù, dall’essere miti.

Non si può uscire dalla porta di casa e imporsi di essere gentili. La gentilezza deve essere un “lavoro interno”. Deve essere il frutto dello Spirito di Dio in voi. Gesù è mite e gentile e quando camminerete al suo fianco, imparerete a esserlo anche voi.

Da più di 30 anni prego quasi ogni giorno la stessa cosa: “Signore, aiutami a trattare le persone come farebbe Gesù”. Perché? Perché per natura non sono una persona mite. Quindi devo lasciare che Dio produca gentilezza nella mia vita.

Ecco tre semplici modi per praticare la mitezza con l’aiuto di Dio questa settimana:

1. Quando qualcuno vi serve, siate comprensivi, e non fatevi ingannare. Quando qualcuno vi serve, siate comprensivi, non esigenti. La prossima volta che vi trovate in una lunga fila in un ufficio governativo o in un caffè, siate premurosi e comprensivi nei confronti della persona che alla fine vi aiuterà.

2. Quando qualcuno non è d’accordo con voi, siate comprensivi, non esigenti. Non riuscirete mai a farvi capire se siete arrabbiati. Non dovete cedere a compromessi riguardo alla verità di Dio, ma potete trattare le persone con dolcezza e rispetto.

3. Quando qualcuno vi delude, siate gentili, non giudicate. Efesini 4:32 lo dice così: “Siate gentili gli uni verso gli altri, comprensivi. Perdonatevi gli uni gli altri con la stessa prontezzaeù e accuratezza con cui Dio vi ha perdonati in Cristo” (MSG).

Camminando accanto a Gesù e mettendo in pratica queste cose ogni giorno, vi accorgerete di diventare più gentili e più simili a Gesù” (MSG). —Rick Warren16

Scegliere la mitezza

Nella Bibbia, la parola greca per “gentile” è tradotta anche con “mite”. Essere miti probabilmente non è la principale aspirazione della maggior parte delle persone. Nel nostro modo di pensare, la mitezza non solo suona come debolezza, ma le due parole significano praticamente la stessa cosa. Ma la vera mitezza assomiglia più alla forza che alla debolezza.

Le persone miti potrebbero essere sgarbate o arroganti, ma hanno scelto deliberatamente di non comportarsi così. Hanno scelto intenzionalmente la gentilezza. Questo richiede più forza di carattere rispetto al trattare gli altri con durezza. Di solito è più facile scatenare la nostra rabbia che trattenerla. Quindi la mitezza non è certo una debolezza. La decisione di non rivalersi può sembrare inazione, ma in realtà è umiltà all’opera. Quella che sembra una mancanza di assertività è una robusta azione spirituale.

Nel suo libro Grace for the Moment, Max Lucado prende un impegno che tutti noi potremmo condividere: “Nulla si vince con la forza. Io scelgo di essere mite […]”.

Queste parole trasmettono quanto possa essere impegnativo scegliere la mitezza. Ma possiamo farlo perché abbiamo sperimentato il tenero amore del Signore. Possiamo confidare che Egli ci fornirà abbondantemente la forza di cui abbiamo bisogno per essere gentili. La sua mitezza è più grande della nostra debolezza”. —Peter Hoytema17

La forza della mitezza

Mio padre era un uomo grande. Anche da adulta, non riuscivo a mettere le mani intorno al suo avambraccio. Le sue dimensioni e la sua forza incutevano timore. Ricordo che una volta (come proprietario/operatore della locale azienda di imbottigliamento della Dr. Pepper) arrivò al mio liceo, inclinò il distributore automatico, se lo mise sulle spalle e lo spostò. Da solo. In seguito mi disse che l’aveva fatto soprattutto come avvertimento per i ragazzi. Credo che abbia funzionato, perché più di uno mi disse che aveva troppa paura di lui per chiedermi di uscire. Vedevano solo la sua forza, non la sua dolcezza.

Ma nella mia mente e nel mio cuore, mio padre era un gigante gentile. Sì, era autoritario. Era protettivo, ma era anche un coccolone e spesso di buonumore. Le sue mani massicce manifestavano una dolcezza che trovo difficile da descrivere. […]

La morte di Gesù sulla croce è l’epitome della dolcezza. Avrebbe potuto chiamare un esercito di angeli per tirarlo giù dalla croce. Immagino quegli esseri celesti con le spade sguainate, protesi in avanti, angosciati per il trattamento ricevuto da Cristo.

Ma lo stesso Figlio di Dio che ha sgomberato il tempio e rovesciato i tavoli scelse la dolcezza come via per riparare il nostro rapporto infranto con il Padre. Egli stesso si descrive come mite in Matteo 11:28-29: “Imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime”. […]

E lo si vede anche in Colossesi 3:12-13: “Vestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi”. Un grande standard da osservare! —Kathy Shaull18

*

La dolcezza spesso è vista nel mondo come un segno di debolezza, ma in realtà è potenza controllata e usata con saggezza e amore. Quando le persone che si comportano con dolcezza difendono la verità e la pietà, lo fanno in modo umile e gentile. La dolcezza va applicata quando testimoniamo, insegniamo o spieghiamo la nostra fede.

“Ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia, questo sia fatto con dolcezza e rispetto” (1 Pietro 3:15 CEI).

“Un servo del Signore non dev’essere litigioso, ma mite con tutti, atto a insegnare, paziente nelle offese subite, dolce nel riprendere gli oppositori” (2 Timoteo 2:24-25 CEI).

Ci vuole la potenza dello Spirito Santo per essere miti nel parlare, soprattutto quando ci ritroviamo in un diverbio o di fronte a opinioni diverse. In quei momenti è facile perdere le staffe e pronunciare parole rabbiose, cattive o denigratorie. Ma il frutto della gentilezza ci aiuta a reagire con mansuetudine e a mostrare amorevolezza, come esprimono le seguenti citazioni.

Un credente dovrebbe essere sempre pronto a dare agli altri la buona notizia della salvezza grazie alla morte e alla risurrezione di Gesù (1 Corinzi 15:2-4). […] Tutti i cristiani devono essere pronti a rispondere a loro difesa quando qualcuno chiede il motivo della loro speranza. […]

Per rispondere correttamente a chi chiede informazioni sulla sua fede, il cristiano deve usare “mansuetudine e rispetto, e avendo una buona coscienza” (1 Pietro 3:15). Non c’è posto per l’asprezza o la mancanza di rispetto nella vita di un cristiano, soprattutto quando rappresenta Cristo e offre una risposta per spiegare la propria fede. Pietro esorta il credente a rispondere ai non credenti con gentilezza, rispetto e con l’esempio della propria vita (cfr. Colossesi 4:6). I credenti devono riflettere l’insegnamento di Cristo sulla mitezza e “dire la verità con amore” (Efesini 4:15 LND).

class="indent"L’ordine di “essere sempre pronti a rispondere a chiunque vi chieda ragione della speranza che è in voi” presuppone una fede che ci porta a vivere la nostra speranza in Cristo in modo visibile agli altri. Quando i non credenti vedono la grande speranza di un cristiano di fronte alla persecuzione o alla sofferenza, vorranno naturalmente sapere il motivo di quella speranza (Matteo 5:16). Dobbiamo essere pronti a condividere il Vangelo in modo gentile e rispettoso. —Got Questions19

Parole gentili

È interessante pensare alla nuova epoca di amore che Gesù ha aperto. Certamente c’era dolcezza nel mondo prima della sua venuta. […] Eppure il mondo in generale era pieno di crudeltà. I ricchi opprimevano i poveri. I forti schiacciavano i deboli. Le donne erano schiave e gli uomini erano tiranni. Non c’erano mani amorevoli tese ad aiutare i malati, gli zoppi, i ciechi, i vecchi, i deformi, i pazzi, né alcuna mano che si prendesse cura della vedova, dell’orfano, del senzatetto.

Poi venne Gesù; per trentatré anni andò in giro tra gli uomini, facendo azioni buone. Aveva un cuore mite e la mitezza si manifestava nelle sue parole. […] Non c’era alcuna incertezza nella dolcezza delle parole che uscivano dalle labbra di Gesù. Vibravano di comprensione e tenerezza,

Il popolo sapeva sempre che Gesù era un amico. La sua vita era ampiamente disponibile. Nessun torto o crudeltà lo inasprì mai. Spargeva gentilezza ovunque andasse. […] Come uno potrebbe gettare una manciata di spezie nel mare salmastro e addolcirne le acque, così gli insegnamenti di Gesù caddero nella vita scortese e indifferente del mondo e cominciarono subito a trasformarla in dolce. Ovunque sia arrivato il Vangelo, sono stati portati questi insegnamenti del grande Maestro e sono caduti nel cuore delle persone, lasciandovi la loro benedizione di dolcezza. —J. R. Miller

Preghiera per avere mitezza

Padre celeste,

ci presentiamo davanti a Te con gratitudine per tutto ciò che sei, per tutto ciò che ci hai dato, per la tua misericordia e la tua grazia nei nostri confronti, per la tua presenza e la tua fedeltà. Ci hai creati per riflettere la tua immagine e, così facendo, portarti gloria. […]

Gesù, vediamo in Te ciò che è più necessario nella nostra vita e nel mondo. Ci hai detto di imparare da Te perché sei mite e umile di cuore (Matteo 11:29). Sei stato un modello di mitezza e umiltà mentre vivevi qui sulla terra. Hai trattato con tenerezza il nostro peccato. Aiutaci a imparare da Te e a seguire il tuo esempio.

Un indole mite è rasserenante, è una mansuetudine che nasce dalla forza. Riconosciamo di averne bisogno, Gesù. Tante persone hanno bisogno di una parola gentile, di un atto di compassione, di una voce pacata e ragionevole, di un sussurro di incoraggiamento, di una carezza tenera. Aiutaci, Gesù, a essere costruttori di pace. Aiutaci a essere miti. Aiutaci a essere attenti alle nostre reazioni e interazioni con gli altri. Aiutaci a essere persone che portano la calma nelle tempeste che imperversano in questo mondo. […]

Padre, chiediamo che il tuo Spirito sviluppi e faccia crescere in noi la mitezza. Sappiamo che non possiamo portare frutto se non siamo legati a Te, perciò ci aggrappiamo a Te, Gesù. Seguendo da vicino i passi del nostro Rabbino, cerchiamo di emularti […] per rispecchiare la tua dolcezza e così facendo portarti gloria. Amen. —Ashley McCullough20

Spunti per la meditazione

“La vostra mansuetudine sia nota a tutti. Il Signore è vicino” (Filippesi 4:5).

“Non solo dobbiamo parlare con dolcezza al nostro prossimo, ma dobbiamo anche essere ricolmi di dolcezza nel cuore e nell’anima”. —San Francesco di Sales

“Siete stati scelti da Dio, che vi ama e ha fatto di voi il suo popolo. Perciò siate pieni di compassione, bontà e dolcezza; siate umili e pazienti. Sopportatevi a vicenda e se qualcuno ha motivo di lamentarsi degli altri, sia pronto a perdonare. Come il Signore ha perdonato voi, così voi dovete perdonare gli altri” (Colossesi 3:12-13 NCV).

“La gentilezza comprende qualità invidiabili come avere una forza sotto controllo, essere calmi e tranquilli quando si è circondati da un’atmosfera accesa, avere un effetto calmante su chiunque possa essere arrabbiato o fuori di sé, e possedere tatto e cortesia che fanno sì che gli altri conservino la loro autostima e dignità”. ―Charles R. Swindoll

Per ulteriori informazioni su gentilezza e mitezza, vedi Più simili a Gesù: gentilezza. Continua.)


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Riveduta, Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra. Tutti i diritti riservati.


1 2 Corinzi 1:3.

2 Giovanni 4:4–29.

3 Giovanni 8:1–11.

4 Luca 10:40–42.

5 Matteo 11:29.

6 Efesini 4:1–3.

7 Tito 3:2.

8 Giovanni 1:29; Isaia 53:7.

9 Luca 13:34.

10 Giovanni 10:14–15.

11 Matteo 11:29.

12 1 Pietro 2:21.

13 2 Timoteo 2:24 CEI.

14 “Le meraviglie della gentilezza” (adattato), Ancora, agosto 2022.

15 https://maxlucado.com/listen/let-your-gentleness-be-evident-to-all/

16 Rick Warren, God’s Power to Change Your Life (Grand Rapids, MI: Zondervan, 2006).

17 https://todaydevotional.com/devotions/choosing-gentleness-2012-01-26

18 https://13prayers.com/strength-gentleness/

19 https://www.gotquestions.org/always-be-ready-to-give-an-answer.html

20 https://www.ultimateoutcomes.org/gentleness-2/


Pubblicato originariamente in inglese il 5 settembre 2024.