Vivere il cristianesimo: I Dieci Comandamenti (Pornografia)

Luglio 6, 2021

di Peter Amsterdam

[Living Christianity: The Ten Commandments (Pornography)]

(Alcuni punti di questo articolo sono tratti da Christian Ethics,1 di Wayne Grudem e da Christian Ethics: Contemporary Issues and Options,2 di Norman Geisler.)

In questo post continuiamo con la nostra sotto-sezione di articoli sui Dieci Comandamenti riguardanti i rapporti umani e la sessualità. Il settimo comandamento dice: “Non commetterai adulterio”.3 Questo comandamento proibisce a una persona sposata di avere sesso con chiunque non sia il legittimo consorte. Questo stesso comandamento insegna anche che sono proibiti i rapporti sessuali tra due persone che non sono sposate tra loro

Il decimo comandamento, che vedremo più tardi in questa serie, dice:

Non desidererai la casa del tuo prossimo; non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo.4

In questo caso desiderare significa concupire, bramare, volere con tutto il cuore e la mente. Il decimo comandamento ci proibisce di desiderare qualcosa che non ci appartiene, compreso lo sposo o la sposa di qualcun altro.

Nel Vangelo di Matteo, citando il settimo comandamento, Gesù indicò il principio del decimo comandamento riguardo alla concupiscenza:

«Voi avete udito che fu detto agli antichi: "Non commettere adulterio". Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore».5

Gesù mise l’accento non solo sull’atto dell’adulterio, ma anche sul desiderio di commetterlo, indicando che desiderare di avere un rapporto sessuale con una persona diversa dalla moglie o dal marito è moralmente sbagliato.

Gesù dichiarò che guardare una donna con intenti lussuriosi era peccato. Che dire del guardare immagini o leggere materiale che suscita desideri sessuali? È moralmente errato guardare la foto di una donna per “desiderarla”? L’intenzione è importante. Uno può guardare un dipinto classico con immagini di uomini e donne nudi senza provare desiderio. Lo scopo di guardare quel prodotto artistico è osservare e ammirare il dipinto come opera d’arte. In genere uno non lo osserva per trarne eccitamento sessuale.

La pornografia, comunque, non rientra nella stessa categoria dell’arte classica. La differenza sta nel fatto che la pornografia raffigura la nudità e gli atti sessuali con lo scopo principale di suscitare i desideri sessuali di chi guarda e questi desideri sono suscitati da una persona diversa dalla sposa. La pornografia, quindi è contraria agli standard morali di Dio.6 Fare uso di pornografia è moralmente sbagliato, perché lo scopo nel crearla e vederla è suscitare desideri sessuali che dispiacciono a Dio e quindi non sono moralmente accettabili. È anche una cosa che degrada le donne, perché le rende un oggetto per la gratificazione personale invece di vederle come creature di Dio che meritano dignità e rispetto.

(Alcune statistiche stimano che le persone che fanno regolarmente uso di pornografia sono per il 70–75% uomini e il 25–30% donne. Anche se ci sono donne che guardano soggetti pornografici, dato che per la maggior parte sono gli uomini a farlo, in questo articolo a volte mi riferirò all’uomo o al marito; comunque gli stessi principi valgono anche per le donne.)

L’uso di pornografia può causare gravi danni a un matrimonio e ad altre relazioni romantiche. Può portare a trasferire l’affetto di uno sposo dalla propria sposa per accentrarlo all’esterno del matrimonio. Può spingere il marito a distogliere affetto ed emozioni dalla moglie allontanandosi emotivamente da lei. Tra i segni dell’uso di pornografia da parte del marito c’è un minore interesse ad avere rapporti sessuali con sua moglie, manifestazioni di rabbia quando interrogato sull’uso di pornografia, distanziamento emotivo dalla moglie, maggior criticismo del suo aspetto, maggiore segretezza, uso eccessivo di internet e comportamento antisociale.

Si sa che la pornografia porta a dipendenza. Alcuni studi hanno dimostrato che il cervello di chi ne fa uso da molto tempo si comporta in maniera uguale a quello dei dipendenti da droga. Nel cervello umano c’è una cosa che si chiama “percorso di ricompensa”. Ha la funzione di “ricompensarci” quando facciamo qualcosa che ci fa piacere, rilasciando sostanze chimiche piacevoli. Questo percorso di ricompensa può essere dirottato. L’uso di droghe che causano dipendenza, come la cocaina o la metanfetamina, influisce sul sistema di ricompensa, costringendolo a rilasciare alti livelli di sostanze chimiche. Si è scoperto che la visione di pornografia induce le stesse reazioni. Le sostanze chimiche che scorrono nel cervello creano nuovi percorsi neurali che spingono la persona che fa uso di pornografia a ripetere il comportamento che causa il rilascio di quelle sostanze. Più film porno uno guarda, più questi percorsi nel cervello s’intensificano. Come per le droghe che causano dipendenza, più pornografia si usa, più si desidera. Per di più, nelle persone che fanno grande uso di pornografia il cervello si abitua al porno che hanno già visto, quindi sono portate a passare a forme più estreme di pornografia per sentirsi eccitate.

Le relazioni intime richiedono un investimento di tempo ed energie, oltre a sacrificio e vulnerabilità, tutte cose che possono essere difficili. L’uso della pornografia può essere un metodo rapido e senza sforzo per provare soddisfazione sessuale ma evitare l’investimento emotivo necessario a costruire un rapporto amoroso sano con un’altra persona. Può portare alla rottura di relazioni e matrimoni. Un sondaggio tra 350 avvocati divorzisti dell’Accademia Americana degli Avvocati Matrimonialisti ha rivelato che un grande numero di casi di divorzio coinvolgono una persona cha fa un uso compulsivo di pornografia.

La ricerca indica che dopo l’esposizione alla pornografia gli uomini si valutano meno innamorati della loro compagna di quelli che non guardano pornografia. Un altro studio ha trovato che dopo l’esposizione alla pornografia le persone erano più critiche sull’aspetto fisico della compagna, sulle sue prestazioni sessuali e sulle sue manifestazioni d’affetto. L’uso regolare di pornografia può portare a essere meno eccitati dalla propria partner. Può anche spingere una persona a evitare relazioni umane intime e rivolgersi alla fonte di stimolo sullo schermo o sulla pagina. Può cambiare i suoi gusti e le sue preferenze sessuali spingendola a comportamenti più devianti, pericolosi o illeciti di quelli che trovava eccitanti in precedenza.

Parte del lato sordido e oscuro del business della pornografia è che è collegato allo sfruttamento del sesso. Il dott. Mahri Irvine ha scritto:

Vorrei davvero che le persone che guardano la pornografia siano più consapevoli della [sua connessione al commercio del sesso]. Perché penso che si dedichino a questa attività in maniera molto passiva. È come se pensassero: “Oh, lo faccio nella riservatezza della mia casa e quello che guardo è soltanto un video”. E non lo associano al fatto che la pornografia è molto spesso lo stupro filmato delle vittime del commercio del sesso.7

Noel Bouché, direttore esecutivo di PureHOPE, spiega:

Mentre il contenuto pornografico include vittime del traffico del sesso in tutto il mondo, i consumatori del porno non sanno nulla dei loro interpreti, compresi quelli che sono vittime del traffico da giovane età. Chi usa regolarmente la pornografia su internet probabilmente sta usando pornografia che include vittime adulte e minorenni del commercio del sesso.8

Nel libro dei Galati leggiamo:

Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne, la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l'una all'altra, cosicché voi non fate quel che vorreste. […] Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza9

Certamente la visione della pornografia rientra nella categoria delle “opere della carne” perché è sessualmente immorale, impura e dissoluta, quindi è contraria ai frutti dello Spirito. Le Scritture c’insegnano a fuggire la fornicazione. Qualunque altro peccato che l'uomo commetta è fuori del corpo, ma chi commette fornicazione pecca contro il suo proprio corpo.10

L’affermazione di Gesù che “chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” indica chiaramente che la pornografia è moralmente sbagliata.11 Oltre a prendere la decisione personale di non guardare la pornografia, è anche possibile bloccare l’accesso al porno su computer e cellulari, se sospettate che i vostri figli, bambini o adolescenti, possano guardarlo o per evitare che possano cominciare a farlo. Ci sono molti siti web che forniscono istruzioni su come bloccare l’accesso ai siti di pornografia sul vostro computer. Un sito che potrebbe essere utile è https://wwhttps://www.wikihow.it/Bloccare-un-Sito-Web-in-Tutti-i-Browserw.wikihow.it/Bloccare-un-Sito-Web-in-Tutti-i-Browser [O fate una ricerca su Google o altri motori di ricerca.]

Guardare una persona attraente e ammirare la sua bellezza, come nell’arte, non è un peccato. Invece, guardare la pornografia — nel senso di immagini o video di persone nude per trarne un’eccitazione sessuale — è sbagliato secondo le Scritture. Chi vuole vivere seguendo degli standard morali cristiani, chi sceglie di seguire Gesù e applicare le sue parole alla propria vita, eviterà di guardare la pornografia.


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


1 Wayne Grudem, Christian Ethics (Wheaton: Crossway, 2018).

2 Norman L. Geisler, Christian Ethics: Contemporary Issues and Options (Baker Academic, 2010).

3 Esodo 20,14.

4 Esodo 20,17.

5 Matteo 5,27–28.

6 Grudem, Christian Ethics, 786.

7 Luke Gibbons, “'The Porn Industry Is Modern-Day Slavery': How Pornography and Sex Trafficking Are Linked,” CBN, April 26, 2019, https://www2.cbn.com/news/news/porn-industry-modern-day-slavery-how-pornography-and-sex-trafficking-are-linked.

8 Ibid.

9 Galati 5,16–17.19.

10 1 Corinzi 6,18.

11 Matteo 5,28.

Pubblicato originariamente in inglese il 17 marzo 2020.