1 Tessalonicesi: introduzione

Giugno 24, 2023

di Peter Amsterdam

[1 Thessalonians: Introduction]

Le epistole del Nuovo Testamento 1 e 2 Tessalonicesi furono scritte dall’apostolo Paolo, probabilmente tra il 49 e il 51 d.C. Sono considerate tra le prime lettere scritte da Paolo. Anche il libro degli Atti parla di alcuni episodi avvenuti a Paolo a Tessalonica e li esamineremo in questa serie.

La Tessalonica moderna si chiama in italiano Salonicco ed è una città portuale greca nell’angolo nordoccidentale del Mare Egeo. È una delle città mediterranee con una storia che continua dal periodo greco-romano al presente. Si trova sulla costa occidentale della Macedonia, tra la catena montuosa dei Balcani e la penisola greca.

Tessalonica fu fondata nel 316 a.C. da Cassandro, re della Macedonia, unendo ventisei villaggi in un’unica città. Cassandro sposò Tessalonica, figlia del re Filippo II di Macedonia, e diede nome alla città in suo onore. Il porto della città aveva un ancoraggio in acque profonde ed era protetta dai pericolosi venti sudorientali. È l’unica città portuale della Grecia moderna a non avere mai perso la sua importanza commerciale.

Oltre al vantaggio di un porto fiorente, Tessalonica aveva anche accesso alle principali vie commerciali terrestri. Era situata vicino alla Via Egnazia, una strada costruita dai Romani nel II secolo a.C. Attraversava quelle che oggi sono l’Albania, la Macedonia settentrionale, la Grecia e la Turchia europea. Copriva una distanza di circa 1.120 km. Seguendo la strada verso occidente si arrivava al porto di Dyrrachium (oggi Durazzo), sul Mare Adriatico, che poteva poi essere attraversato per arrivare in Italia per proseguire sulla via Appia che portava direttamente a Roma. Procedendo a est, la Via Egnazia portava a Bisanzio, sulle rive del Mar Nero, che dava accesso all’Asia Minore.

Uno scrittore ha detto: “Il grande successo di Tessalonica era dovuto in gran parte all’unione di terra e mare, strada e porto, che facilitava il commercio tra la Macedonia e l’intero Impero Romano. Nessun altro luogo in Macedonia offriva i vantaggi strategici di Tessalonica”.1

Non è possibile sapere l’esatta popolazione della città ai tempi di Paolo, ma usando la lunghezza delle mura cittadine per stabilire l’area abitabile e calcolando la demografia delle città antiche, si può calcolare che il numero dei suoi abitanti fosse tra i 65.000 e i 100.000. Tessalonica era quindi una delle dieci città più grandi dell’Impero Romano.

Ai giorni dell’apostolo Paolo, Tessalonica aveva lo statuto speciale di “città libera”. Questo significava, tra le altre cose, che aveva una certa autonomia sugli affari locali. Gli abitanti avevano anche il diritto di battere la loro moneta ed erano liberi dall’occupazione militare all’interno della città. Invece di dover operare la loro struttura governativa secondo le pratiche romane, i Tessalonicesi potevano mantenere la loro struttura civica. Questa struttura era composta da tre organi principali, due dei quali sono menzionati esplicitamente in Atti 17,1–10.

Il primo era l’assemblea dei cittadini, chiamata demos. Questo era il livello più basso del governo della città. Lo stile di governo del demos (dal quale deriva la parola “democrazia”) ebbe origine ad Atene nel quinto secolo a.C. In seguito, si era diffuso in tutte le città ellenistiche. A Tessalonica il corpo amministrativo gestiva gli affari della città, come finanze, feste e alcune questioni giudiziarie. Nel libro degli Atti, la folla di Tessalonicesi era furiosa con Paolo e Silas per le accuse rivolte contro di loro e all’inizio aveva progettato di giudicarli davanti a questa assemblea di cittadini.2

Il secondo dei tre organi principali era il consiglio. Questo corpo funzionava da ramo esecutivo dell’assemblea civica e filtrava i problemi prima di presentarli all’organo sottostante. Il consiglio aveva il ruolo di decidere quali questioni dovessero essere presentate all’assemblea dei cittadini e quali andassero adottate.

Il terzo organo era quello dei Politarchi (gli amministratori della città). I Politarchi provenivano dalle famiglie più ricche e il loro numero variava da città a città. A Tessalonica, alla fine del primo secolo d.C., erano cinque le persone che fungevano da Politarchi, ma nei due secoli successivi il loro numero variò da due a sette. I Politarchi erano i principali funzionari amministrativi ed esecutivi delle loro varie città o comunità. Avevano l’autorità di gestire le questioni giudiziarie, come vediamo nel libro degli Atti quando la folla inferocita afferrò Giasone e alcuni altri cristiani e li portò davanti ai Poliarchi. Fu permesso loro di andarsene solo dopo aver pagato una cauzione.3

Tessalonica fu sotto il dominio romano a partire dal 168 a.C. A quell’epoca i Romani usarono la strategia del “dividi e conquista” dividendo la Macedonia in quattro distretti. Tessalonica era la capitale del secondo distretto. Nei ventidue anni successivi ci furono ribellioni periodiche che furono spente definitivamente nel 146 a.C. I Romani riorganizzarono la Macedonia come provincia e diedero a Tessalonica lo stato di capitale. Divenne così la sede del governatore romano.

 Uno dei motivi per cui Roma scelse Tessalonica come capitale provinciale fu la lealtà della città all’impero. Nel 42 a.C. le fu dato lo stato di “città libera”. La città stabilì buoni rapporti con Roma e questo permise ai suoi cittadini di mantenere quello stato. Era importante per gli abitanti di Tessalonica e probabilmente avrebbero trattato in maniera aggressiva chiunque o qualunque gruppo avessero percepito come una minaccia alla loro condizione di città favorita. Probabilmente è per questo, come abbiamo visto sopra, che alcuni discepoli furono arrestati e multati.4

Tessalonica era molto coinvolta nel culto pagano. Adoravano Dioniso, oltre agli dei egiziani, specialmente Serapide e Iside, ma anche Osiride e altri. La fede negli dei egiziani era arrivata in Macedonia nel terzo secolo a.C. Varie associazioni religiose sostenevano finanziariamente le attività di questo culto pagano. In città c’era anche una presenza ebraica, come si vede nel libro degli Atti.

Dopo essere passati per Amfipoli e per Apollonia, giunsero a Tessalonica, dove c'era una sinagoga dei Giudei.5

Per i Tessalonicesi, convertirsi al cristianesimo significava una rottura radicale con le tradizioni religiose della città e questo causò rabbia e risentimento tra i cittadini. L’apostolo Paolo elogiò i cristiani tessalonicesi, paragonandoli ai cristiani che erano in Giudea e avevano anch’essi sofferto la persecuzione.6

Il libro degli Atti ci dice che quando Paolo e i suoi compagni arrivarono a Tessalonica fecero visita alla sinagoga locale in tre sabati successivi. Mentre era lì, Paolo discusse le Scritture con loro, spiegando e dimostrando che il Cristo doveva soffrire e risuscitare dai morti. «E il Cristo», egli diceva, «è quel Gesù che io vi annuncio».7 Alcuni degli ascoltatori furono convinti e si unirono a Paolo e Sila, e così una gran folla di Greci pii e non poche donne delle famiglie più importanti.8

Ci furono grossi contraccolpi alla predicazione di Paolo e Sila e per loro divenne pericoloso rimanere in città, così i credenti li mandarono a Berea.

Ma, quando i Giudei di Tessalonica vennero a sapere che la parola di Dio era stata annunziata da Paolo anche a Berea, andarono pure là, mettendo in agitazione le folle.9

A causa dell’insistenza dei Giudei di Tessalonica, Paolo fu obbligato a lasciare Berea, molto probabilmente via mare, e andò ad Atene, distante 480 km.10

Dopo un breve soggiorno ad Atene, dove fece il suo influente discorso nell’Areopago, Paolo si trasferì a Corinto, dove rimase diciotto mesi.11 Fu da Corinto che scrisse la sua prima epistola, 1 Tessalonicesi, e qualche tempo dopo 2 Tessalonicesi. La città di Corinto era 80 km a ovest di Atene. La Corinto moderna è a 5 km dal sito di quella antica, perché la città vecchia fu distrutta da un terremoto nel 1858.

Paolo inizia così la sua lettera:

Paolo, Silvano e Timoteo, alla chiesa dei Tessalonicesi in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.12

Paolo, Silvano e Timoteo erano i tre autori di questa lettera, anche se sembra che fu Paolo il principale a scriverla. Questi tre erano stati i fondatori della chiesa a Tessalonica ed erano insieme a Corinto quando scrissero questa lettera alla chiesa tessalonicese. Tradizionalmente, si ritiene che Silvano e Sila siano la stessa persona. Nel libro degli Atti leggiamo che Sila era stato un leader nella chiesa di Gerusalemme e che aveva un ministero profetico.13

Leggiamo anche che Timoteo era figlio di una donna giudea credente, ma di padre greco, di cui rendevano buona testimonianza i fratelli di Listra e di Iconio,14 Paolo considerava Timoteo il suo figlio spirituale.

Per questa ragione vi ho mandato Timoteo, che è mio figlio diletto e fedele nel Signore, che vi ricorderà quali sono le mie vie in Cristo e come insegno dappertutto in ogni chiesa.15

Timoteo, mio vero figlio nella fede.16

Non ho nessuno di animo pari al suo che abbia sinceramente a cuore quel che vi concerne.17

Scopriamo che Timoteo è anche citato come compagno di Paolo in 2 Corinzi 1,1, Filippesi 1,1, Colossesi 1,1 e Filemone 1,1.

La lettera doveva essere letta a tutta la chiesa e non solo ai suoi capi. Per assicurarsi che tutti i membri della chiesa tessalonicese ascoltassero il suo messaggio, Paolo termina la sua lettera con queste istruzioni:

Vi scongiuro per il Signore che si legga questa epistola a tutti i fratelli.18

(Continua.)


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


1 Gene L. Green, The Letters to the Thessalonians, Pillar New Testament Commentary (Grand Rapids: Eerdmans, 2002), 6.

2 Atti 17,5.

3 Atti 17,6–9.

4 Atti 17,8–9.

5 Atti 17,1.

6 1 Tessalonicesi 2,14.

7 Atti 17,3.

8 Atti 17,4 NR.

9 Atti 17,13.

10 Atti 17,14–15.

11 Atti 18,11.

12 1 Tessalonicesi 1,1.

13 Atti 15,22–23.32.

14 Atti 16,1–2.

15 1 Corinzi 4,17.

16 1 Timoteo 1,2.

17 Filippesi 2,20.

18 1 Tessalonicesi 5,27 NR.


Pubblicato originariamente in inglese il 2 dicembre 2022.