La storia di Ruth (parte 4)

Giugno 17, 2023

di Peter Amsterdam

[The Story of Ruth (Part 4)]

Nell’articolo precedente abbiamo visto che Boaz aveva acconsentito a reclamare il suo diritto di sposarla, così che lei potesse avere un figlio che sarebbe stato considerato figlio del primo marito, Mahlon. C’era però un’altra persona prima di lui ad avere il diritto di sposare Ruth, se avesse voluto. Boaz diede a Ruth sei misure d’orzo e la rimandò da Naomi, mentre lui si metteva in moto per sistemare le cose per poterla sposare.

Or Boaz salì alla porta della città e là si pose a sedere. Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e di cui Boaz aveva parlato. Boaz gli disse: «O tu, tal dei tali, avvicinati e siediti qui». Quello si avvicinò e si mise a sedere. Boaz allora prese dieci uomini fra gli anziani della città e disse loro: «Sedete qui». Essi si sedettero.1

Il primo passo fatto da Boaz fu parlare con il primo uomo con diritto di riscatto, di cui non si fa il nome. Andò in città e rimase in attesa alle sue porte. Nell’antichità, le porte della città erano spesso il luogo in cui si conducevano le trattative commerciali e legali, oltre a essere un luogo in cui trovarsi e socializzare. Quando l’uomo con diritto al riscatto arrivò alla porta, Boaz gli chiese di sedersi con lui. Poi si rivolse a dieci tra gli anziani della città che erano anch’essi lì alla porta e chiese anche a loro di sedersi con lui, come testimoni di ciò che stava per succedere.

Poi Boaz disse a colui che aveva il diritto di riscatto: «Naomi, che è tornata dal paese di Moab, ha venduto la parte di terra che apparteneva al nostro fratello Elimelek. Ho pensato di informarti e di dirti: “Compralo alla presenza degli abitanti del luogo e degli anziani del mio popolo. Se vuoi riscattarlo, riscattalo; ma se non intendi riscattarlo dimmelo, affinché io lo sappia; poiché nessuno fuori di te ha il diritto di riscatto, e dopo di te vengo io”». Quegli rispose: «Farò valere il mio diritto».2

Boaz affrontò subito la questione. Voleva che l’altro uomo fosse consapevole della situazione con Naomi, Ruth e l’appezzamento di terra di Elimelek, perché era il parente più prossimo ed era qualificato a comprarlo. Se lui non avesse voluto farlo, l’avrebbe fatto Boaz, perché era il secondo successore. Inizialmente, il primo uomo acconsentì a comprare la terra, ma non si rendeva conto che l’acquisto aveva delle condizioni. Boaz allora gli diede altre informazioni.

Allora Boaz disse: «Il giorno che acquisterai il campo dalla mano di Naomi, tu lo acquisterai anche da Ruth, la Moabita, moglie del defunto, per far rivivere il nome del defunto nella sua eredità». Colui che aveva il diritto di riscatto rispose: «Io non posso riscattarlo per me, perché rovinerei la mia propria eredità; riscatta tu ciò che avrei dovuto riscattare io, perché io non lo posso riscattare».3

Nel descrivere Ruth, Boaz si riferì a lei come alla Moabita, oltre che moglie del defunto. Molto probabilmente cercava di far sembrare una cattiva idea quella di prendersi il terreno e sposare Ruth, perché voleva essere lui a stare con lei.

Scoprendo che avrebbe dovuto sposare Ruth, il primo uomo con diritto di riscatto disse di non poter comprare la proprietà. Anche se per lui sarebbe stato vantaggioso ottenere il terreno di Naomi, doversi prendere cura di Naomi e sposare Ruth gli avrebbe complicato la vita e la sua stessa eredità. Cambiò idea riguardo al comprare il terreno e disse a Boaz che era libero di riscattarlo lui.

Or questa era l’usanza dei tempi andati in Israele, in merito al diritto di riscatto e al cambio di proprietà: uno si toglieva il sandalo e lo dava all’altro; questo era il modo di attestare in Israele. Così chi aveva il diritto di riscatto disse a Boaz: «Compralo tu stesso», e si tolse il sandalo.4

L’autore di questo libro indica un’abitudine del passato che non era più in uso all’epoca in cui lo scrisse. In Israele, nei “tempi andati”, quando c’era una transazione legale, una delle parti si toglieva un sandalo e lo dava all’altra parte. La transazione veniva fatta alla presenza di testimoni. Uno scrittore dice: In un’epoca in cui non esistevano registrazioni permanenti o trascrizioni dei procedimenti legali, i testimoni dovevano ricordare le transazioni; effetti visivi così teatrali ne facilitavano il ricordo.5 Quando il primo uomo con diritto di riscatto dichiarò di non poter acquistare il terreno, ma che Boaz avrebbe potuto farlo, formalizzò la decisione dando il suo sandalo a Boaz, rendendogli così possibile riscattare il terreno e anche sposare Ruth.

Allora Boaz disse agli anziani e a tutto il popolo: «Voi siete oggi testimoni che io ho acquistato dalle mani di Naomi tutto ciò che apparteneva a Elimelek, a Kilion e a Mahlon. Inoltre, mi sono acquistato per moglie Ruth, la Moabita, moglie di Mahlon, per far rivivere il nome del defunto nella sua eredità, perché il nome del defunto non si estingua tra i suoi fratelli e alla porta della sua città. Voi oggi ne siete testimoni».6

Dopo che il parente rifiutò di comprare il terreno, Boaz si rivolse agli anziani che erano testimoni della transazione, come pure a tutto il popolo che si era radunato lì intorno. Rimarcò che erano tutti testimoni e lo ripeté due volte, all’inizio e alla fine del suo discorso. Confermò di comprare il terreno che era appartenuto al marito di Naomi, Elimelek, e ai loro figli, Chilion e Mahlom, e che avrebbe sposato Ruth, che era stata sposata a Mahlon fino alla morte di questi. Sposando Ruth, Boaz avrebbe conservato il nome del suo primo marito mediante la nascita del suo primo figlio.

Allora tutto il popolo che si trovava alla porta e gli anziani risposero: «Ne siamo testimoni. L’Eterno renda la donna che entra in casa tua come Rachele e come Lea, le due donne che edificarono la casa d’Israele. Possa tu ottenere potenza in Efratha e divenire famoso in Betlemme. Sia la tua casa come la casa di Perets, che Tamar partorì a Giuda, a motivo della discendenza che l’Eterno ti darà da questa giovane».7

Gli uomini presenti alla porta della città insieme agli anziano confermarono di essere testimoni della compera da parte di Boaz di tutto ciò che apparteneva a Naomi. Diedero poi tre benedizioni, probabilmente per bocca di un portavoce degli anziani. Prima pregarono che Ruth fosse fertile come Rachele e Lea, che tra loro avevano avuto dodici figli. (Due dei figli di Rachele erano nati da Bilhlah, la sua serva.)

La seconda benedizione fu che Boaz diventasse potente ad Efrata e famoso a Betlemme; che come patriarca di questa nuova famiglia prosperasse e il suo nome continuasse in Israele. La terza benedizione riguardava il figlio non ancora concepito, Obed, che sarebbe nato a Boaz e Ruth. La benedizione era che il loro matrimonio fosse come quello di Perets, che Tamar aveva avuto da Giuda. Perets era un diretto antenato di Boaz e per questo viene ricordato qui.8

Così Boaz prese Ruth, che divenne sua moglie. Egli entrò da lei e l’Eterno le concesse di concepire, ed ella partorì un figlio.9

Poco dopo il matrimonio di Boaz e Ruth, lei rimase incinta e diede alla luce un figlio cui diedero nome Obed (versetto 21).

Allora le donne dissero a Naomi: «Benedetto l’Eterno, che oggi non ti ha lasciato senza un redentore. Possa il suo nome divenire famoso in Israele! Possa egli ristabilire la tua vita ed essere il sostegno della tua vecchiaia, perché lo ha partorito la tua nuora che ti ama e che vale per te più di sette figli». Naomi quindi prese il bambino, se lo pose in grembo e gli fece da nutrice. Le vicine gli diedero un nome e dicevano: «È nato un figlio a Naomi!» Lo chiamarono Obed. Egli fu padre d’Isai, padre di Davide.10

Le donne di Betlemme, che sapevano della precedente miseria di Naomi (Ruth 1,19-20), ora offrirono lodi e preghiere. Lodarono il Signore, che non l’aveva lasciata senza un parente con diritto di riscatto. La loro preghiera era che il bambino diventasse famoso in tutta Israele. Era loro speranza che il bambino avrebbe ridato nuova vita a Naomi e l’avrebbe sostenuta nella sua vecchiaia. Si complimentarono anche con Ruth, la nuora di Naomi, che le aveva dimostrato un amore incondizionato e che valeva per lei più di sette figli. Ruth si era presa cura di Naomi meglio di come avrebbero potuto fare sette figli.

Naomi si prese cura del bambino e, insieme ai suoi genitori, aiutò a crescerlo. Le donne della città si riferirono a lui come al figlio di Naomi. Lo chiamarono Obed (che significa “servo”). Obed divenne poi il padre di Isai, padre di Re Davide. Naomi fu così la bisnonna di Davide.

La storia di Ruth termina con la genealogia da Perets a Davide.

Ecco la posterità di Perets: Perets generò Hetsron; Hetsron generò Ram; Ram generò Amminadab; Amminadab generò Nahshon; Nahshon generò Salmon; Salmon generò Boaz; Boaz generò Obed; Obed generò Isai e Isai generò Davide.11

Un commentatore riassume il libro di Ruth dicendo: Alla fine Dio supera tutti gli ostacoli per portare Naomi dalla penuria all’abbondanza, per portare Boaz da scapolo a uomo felicemente sposato, e per portare Ruth da straniera e vedova a bisnonna del più grande re d’Israele!12


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


1 Ruth 4,1–2.

2 Ruth 4,3–4.

3 Ruth 4,5–6.

4 Ruth 4,7–8.

5 W. Gary Phillips, Holman Old Testament Commentary, Judges and Ruth (Nashville: B&H Publishing Group, 2004), 349.

6 Ruth 4,9–10.

7 Ruth 4,11–12.

8 1 Cronache 2,3–11; Matteo 1,5–6.

9 Ruth 4,13.

10 Ruth 4,14–17.

11 Ruth 4,18–22.

12 Phillips, Holman Old Testament Commentary, Judges and Ruth, 353.


Pubblicato originariamente in inglese il 22 novembre 2022.