Al cuore di tutto: lo Spirito Santo

Aprile 30, 2014

di Peter Amsterdam

Lo Spirito Santo all’opera nella nostra vita

Lo Spirito Santo, manifestatosi nei primi discepoli nel giorno di Pentecoste e dato ai credenti da quel momento in poi, è un adempimento della profezia contenuto nel libro di Gioele, citato dall’apostolo Pietro subito dopo essere stato riempito dallo Spirito:

“Avverrà negli ultimi giorni”, dice Dio, “che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. Anche sui miei servi e sulle mie serve, in quei giorni, spanderò il mio Spirito, e profetizzeranno”.[1]

Fin dal giorno della Pentecoste, lo Spirito di Dio ha dimorato nelle persone che sono entrate nel regno di Dio dopo aver accettato Gesù come loro Salvatore. Per entrare in quel regno, ogni persona deve diventare una creatura nuova, deve nascere di nuovo, rinascere, nascere dallo Spirito.

Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito».[2]

La presenza di Dio sulla terra nel Vecchio Testamento era vista nella colonna di fumo e di nuvole, nei tuoni e nei fulmini sul Monte Sinai, nel roveto ardente e in altre teofanie. Gesù, Figlio di Dio Incarnato, fu la presenza di Dio sulla terra durante la sua vita. Dal giorno della Pentecoste, lo Spirito Santo, la terza Persona della Trinità, ha dimorato in chi è nato dallo Spirito. Lo Spirito di Dio nei credenti è stata la principale manifestazione della presenza divina sulla terra dopo l’ascensione al cielo di Gesù.[3]

Lo Spirito Santo è presente nei credenti e influenza la loro vita in vari modi. La nostra testimonianza agli altri di Gesù e del dono divino della salvezza è potenziata dallo Spirito. Il nostro rapporto con altri cristiani nella fratellanza, nel culto e nella collaborazione per la testimonianza, dentro la chiesa o nello svolgimento del ministero, è favorito dai doni dello Spirito Santo. Lo Spirito ha un ruolo importante nel nostro percorso personale con il Signore, nella nostra crescita spirituale e nel modo in cui conduciamo la nostra vita in congiunzione con la volontà e le vie di Dio. Lo Spirito di Dio dirige e guida ognuno di noi personalmente. Lo Spirito ci istruisce e ci dà comprensione. Grazie allo Spirito abbiamo la garanzia che siamo figli di Dio, che dimoriamo in Lui e che Lui dimora in noi. Lo Spirito Santo ha un ruolo importante nella vita di ognuno di noi.

Il ruolo dello Spirito nella testimonianza

Subito prima di salire al cielo, Gesù diede istruzioni ai suoi discepoli perché tornassero a Gerusalemme e “aspettassero la promessa del Padre”, dicendo loro che sarebbero stati battezzati con lo Spirito Santo.

E, ritrovandosi assieme a loro, comandò loro che non si allontanassero da Gerusalemme, ma che aspettassero la promessa del Padre: «Che, Egli disse, voi avete udito da me. Perché Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo, fra non molti giorni».[4]

Poi spiegò che quando lo Spirito fosse venuto su di loro, avrebbero ricevuto potenza per testimoniare.

Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all’estremità della terra.[5]

Nel giorno della Pentecoste lo Spirito discese sui discepoli e con il tempo essi divennero testimoni a Gerusalemme, in Giudea, in Samaria e in tutto il mondo conosciuto. Ci sono numerose storie di come gli apostoli e i discepoli testimoniarono nella potenza dello Spirito Santo.

Lo Spirito di Dio che operò nella prima chiesa per raggiungere il mondo, che operò miracoli attraverso di loro, che li spinse a proclamare coraggiosamente il messaggio perfino davanti all’opposizione e al martirio, vive ancora oggi nei cristiani. Il mandato affidato ai primi discepoli, e a tutti i discepoli dopo di allora, è di parlare del Vangelo ad altri — e lo Spirito Santo ci dà la potenza e l’unzione per farlo.

Un autore scrive che lo Spirito Santo è uno “Spirito missionario”. Quando i cristiani sono disposti a parlare agli altri del Vangelo, lo Spirito di Dio può riempirli della forza di andare oltre se stessi e diventare testimoni.[6]

Come per gli altri aspetti dello Spirito Santo nella nostra vita, molto dipende dalla nostra volontà di arrenderci alle indicazioni divine quando è il momento di testimoniare. Gesù ci chiede di condividere il Vangelo; quando rispondiamo a quella chiamata, riceviamo la potenza dello Spirito per la nostra testimonianza. Se invece scegliamo di non parlare agli altri e quindi “spegniamo lo Spirito”,[7] allora lo Spirito Santo non è in grado di operare attraverso di noi per portare il messaggio a chi ne ha bisogno.

L’incarico di testimoniare è chiaro, la potenza per testimoniare è presente nello Spirito Santo; quando facciamo la nostra parte, quando scegliamo di condividere il Vangelo con gli altri, allora riceviamo la potenza e l’unzione dello Spirito per dare il messaggio alle anime smarrite e bisognose. Grazie alla nostra testimonianza, altri ascoltano la voce dello Spirito di Dio che li chiama alla salvezza, a diventare figli di Dio e a vivere con Lui in eterno.

I doni dello Spirito

Oltre a darci potenza per la testimonianza, lo Spirito Santo ci dà alcuni doni per metterci in grado di assistere gli altri, sia quelli a cui testimoniamo, sia altri cristiani con cui collaboriamo e abbiamo fratellanza. I doni dello Spirito sono citati ed elencati in sei diversi passi delle Epistole.[8] Questi elenchi citano vari doni, oltre ad alcuni incarichi o a chiamate diverse, come apostoli o evangelisti, e affermano che sono concessi dallo Spirito per il bene comune e dati a individui diversi a sua discrezione.

Or vi sono diversità di doni, ma non vi è che un medesimo Spirito. Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utilità comune. Or tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, che distribuisce i suoi doni a ciascuno in particolare come vuole.[9]

I doni elencati sono la chiamata come apostolo, profeta o insegnante, oltre a miracoli, guarigione, servizio, amministrazione, lingue, parole di saggezza, parola di conoscenza, fede, discernimento degli spiriti, interpretazione delle lingue, talento di evangelista o di pastore, incoraggiamento, collaborazione, guida, misericordia, matrimonio, celibato, eloquenza e servizio. Questi ultimi due, menzionati nella prima epistola di Pietro, possono essere visti come un riassunto dei doni in termini generali.

Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. Chi parla, lo faccia come se annunciasse gli oracoli di Dio; chi fa un servizio, lo faccia nella forza che gli è fornita da Dio, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo.[10]

Spiegheremo ulteriormente i doni specifici dello Spirito nella sesta parte di questa serie di articoli sullo Spirito Santo.

Tutti questi doni possono essere usati nel nostro ministero di raggiungere gli altri con il Vangelo e nel nostro servizio al Signore e gli uni agli altri. Sono doni usati per il bene comune della chiesa, per potenziare il corpo di Cristo, cioè quelli con cui lavorate e avete comunione nel Signore. Sono anche utili per il vostro servizio al Signore quando aiutate gli altri con la vostra testimonianza.

Questi doni sono una manifestazione della presenza di Dio nel mondo oggi, oltre che della sua presenza nella vostra vita. Alcuni dei doni sono definiti “soprannaturali” o “miracolosi”, come quelli di miracoli, guarigione, profezia, lingue e scacciare i demoni.[11] Altri sono definiti “non miracolosi”, come servire, insegnare, dirigere, atti di misericordia e così via. Nelle Scritture non esistono distinzione precise tra doni miracolosi e non miracolosi; questi sono semplicemente termini o categorie utili usate dai teologhi. Ognuno di essi è un dono che lo Spirito Santo fa alle persone. Provengono tutti dalla mano di Dio e hanno grande valore nella nostra vita e nel nostro servizio agli altri.

Crescita spirituale

Un altro aspetto della presenza e della manifestazione dello Spirito Santo nella nostra vita riguarda la nostra crescita spirituale, il nostro diventare più simili a Cristo. Il termine teologico usato è santificazione. La presenza dello Spirito Santo nella nostra vita causa una crescita progressiva verso la pietà interiore. Dio è santo e il suo Spirito ci spinge a condurre la nostra vita in maniera da emulare la sua natura e il suo carattere. Cresciamo nella fede quando mettiamo in pratica la Parola di Dio nella nostra vita quotidiana, quando facciamo scelte e prendiamo decisioni in linea con la volontà, la Parola e il carattere di Dio. Facendo questo, facciamo progressi verso la santità e “siamo trasformati nella sua stessa immagine [divina] di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito”.[12]

Il frutto, o l’effetto, dello Spirito Santo dentro di noi è che diventiamo più amorevoli, gioiosi, calmi, pazienti, cortesi, buoni, fedeli, gentili e che abbiamo più autocontrollo. In breve, diventiamo più pii e devoti, o santi. Con un maggior autocontrollo, siamo più in grado di evitare di arrabbiarci con gli altri e di essere impazienti, scortesi, indifferenti e pieni d’odio. Siamo meno portati a comportarci in maniera da ferire gli altri, o noi stessi, mediante gesti e atteggiamenti negativi o cattivi. Riusciamo a trascendere maggiormente la nostra innata natura peccatrice.

Affrontiamo una lotta continua tra l’agire nel nostro miglior interesse e comportarci in maniera più consona a Dio, che è ciò a cui ci spinge lo Spirito Santo.

La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l’una all’altra, cosicché voi non fate quel che vorreste.[13]

Perciò, fratelli, noi siamo debitori non alla carne per vivere secondo la carne, perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se per mezzo dello Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete. Poiché tutti quelli che sono condotti dallo Spirito di Dio sono figli di Dio.[14]

Quando ci sottomettiamo alla guida dello Spirito nella nostra vita quotidiana, quando facciamo le giuste scelte morali, applicando i principi della Parola di Dio, cresciamo progressivamente nel nostro cammino con il Signore. Lo Spirito Santo opera dentro di noi per aiutarci a fare le scelte giuste, dandoci la forza di resistere al peccato e di scegliere di comportarci in maniera più devota. Il peccato e la tentazione a peccare non saranno mai sradicati dalla nostra vita; tuttavia, man mano che cresciamo spiritualmente, e con l’aiuto dello Spirito Santo, siamo sempre più in grado di resistere e non cedere ad essi.

La presenza dello Spirito

Nel Nuovo Testamento, la presenza dello Spirito Santo si manifestò in vari modi. Quando Giovanni Battista battezzò Gesù nel Giordano, all’inizio del ministero di Gesù, la presenza dello Spirito Santo fu avvertita quando una colomba scese e si fermò su di Lui. Il giorno della Pentecoste, lo Spirito si manifestò con lingue di fuoco e con il suono di un vento forte e i discepoli si misero a parlare in lingue straniere. Nel libro degli Atti, lo Spirito Santo scese sui credenti e li riempì in maniera molto chiara.

Io ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di Lui.[15]

E all’improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dove essi sedevano. E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro. Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi.[16]

Avevo appena cominciato a parlare, quando lo Spirito Santo discese su di loro, come era sceso al principio su di noi. Mi ricordai allora della parola del Signore che diceva: “Giovanni ha battezzato con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo”.[17]

La presenza dello Spirito oggi continua a manifestarsi in vari modi nella vita dei credenti. Queste manifestazioni si notano nei doni spirituali da esso concessi (vedi l’elenco più sopra) e attraverso miracoli, segni e prodigi.

Dio ne rendeva testimonianza con segni e prodigi, con diverse potenti operazioni e con doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà.[18]

Personalmente vediamo la presenza dello Spirito Santo dentro di noi mediante la testimonianza da esso resa che siamo figli di Dio e che Lui è nostro Padre; che dimoriamo in Dio e Lui dimora in noi; e mediante la caparra, o la garanzia, della promessa dell’eternità con il Padre.

Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio.[19]

Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio, ed egli in Lui; e da questo sappiamo che Egli dimora in noi: dallo Spirito che Egli ci ha dato.[20]

È Dio, il quale ci ha anche sigillati e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori.[21]

Guida e direzione

Nelle Scritture ci sono diversi casi in cui lo Spirito Santo guida e dirige alcune persone. Dopo il suo battesimo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, dove digiunò per quaranta giorni e fu tentato da Satana.

Or Gesù, ripieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto, e per quaranta giorni fu tentato dal diavolo; durante quei giorni non mangiò nulla.[22]

Un altro esempio è quello di come lo Spirito guidò Filippo, uno dei sette diaconi scelti per aiutare a gestire la distribuzione di cibo nella chiesa di Gerusalemme.[23] Dopo la lapidazione di Stefano, Filippo lasciò Gerusalemme per portare il Vangelo in Samaria. Quando un angelo gli disse di lasciare la Samaria e andare sulla strada per Gaza, lui si mosse e mentre era su quella strada lo Spirito Santo gli diede delle indicazioni precise.

Ecco un uomo Etiope, eunuco, un alto funzionario di Candace, regina degli Etiopi, sovrintendente di tutti i suoi tesori, che era venuto a Gerusalemme per adorare. Or egli se ne stava ritornando e, seduto sul suo carro, leggeva il profeta Isaia. E lo Spirito disse a Filippo: «Accostati e raggiungi quel carro!»[24]

Tra gli altri esempi di una guida diretta dello Spirito Santo ci sono le istruzioni alla chiesa di Antiochia di mandare Paolo e Barnaba a fare un viaggio missionario, la proibizione a Paolo di annunziare la Parola in Asia e di andare in Bitinia, e le istruzioni a Pietro di andare con i tre uomini a casa di Cornelio.

Or, mentre celebravano il servizio al Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono. Essi dunque, mandati dallo Spirito Santo, scesero a Seleucia e di là si imbarcarono per Cipro.[25]

Mentre attraversavano la Frigia e la regione della Galazia, [Paolo e Timoteo] furono impediti dallo Spirito Santo di annunziare la parola in Asia. Giunti ai confini della Misia, essi tentavano di andare in Bitinia, ma lo Spirito non lo permise loro.[26]

Mentre Pietro stava riflettendo sulla visione, lo Spirito gli disse: «Ecco, tre uomini ti cercano. Alzati dunque, scendi e va’ con loro senza alcuna esitazione, perché sono io che li ho mandati».[27]

Questi sono alcuni degli esempi biblici di come lo Spirito dava istruzioni. Esaminando l’elenco dei doni dello Spirito, vediamo dei modi specifici in cui lo Spirito Santo guida e dirige. I doni di profezia, saggezza e conoscenza sono mezzi per ricevere le sue istruzioni. Si possono ricevere indicazioni anche mediante gli insegnamenti e le esortazioni di uomini e donne che hanno questi doni. Lo Spirito Santo può anche istruirci, parlare con noi e darci la sua guida quando leggiamo la Parola di Dio.

Mantenere la presenza dello Spirito nella nostra vita

Una bella citazione dello scrittore Wayne Grudem dice:

Essere pieni dello Spirito Santo vuol dire essere pieni della presenza immediata di Dio stesso e quindi ci farà provare quello che prova Dio, desiderare quello che desidera Dio, fare quello che Dio vuole, parlare con la potenza di Dio, pregare e aiutare con la potenza di Dio e conoscere con la conoscenza che Dio stesso ci dà.[28]

Come cristiani abbiamo il privilegio di avere presente in noi lo Spirito Santo di Dio. Abbiamo ricevuto l’onore di fare del nostro corpo il tempio dello Spirito Santo, di avere la presenza di Dio nella nostra vita. È una cosa preziosa.

Anche se lo Spirito di Dio è presente nella nostra vita, il grado in cui manifesta la sua presenza dipende da noi come individui, da quanto ci apriamo alla sua influenza. Nel Vecchio Testamento ci sono esempi di persone nella cui vita c’erano la presenza e l’influenza dello Spirito Santo, ma i cui peccati lo fecero allontanare, come Sansone e Saul.

Nel Nuovo Testamento ci viene detto di non rattristare lo Spirito Santo e di non spegnerlo. La parola greca utilizzata da Paolo per spegnere, nella prima epistola ai Tessalonicesi è sbennymi, che significa estinguere, soffocare o sopprimere. L’apostolo li ammonisce a non farlo e a non impedire le opere dello Spirito Santo in loro e attraverso di loro.

Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione.[29]

Non spegnete lo Spirito.[30]

Se rattristiamo o spegniamo lo Spirito, l’aiuto che potremmo ricevere, la consolazione e la pace che abbiamo, la guida e la direzione che riceviamo, saranno diminuiti. Lo Spirito di Dio non ci è imposto; la sua influenza invece può essere diminuita dalla nostra mancanza di ricettività, a causa di un peccato intenzionale, della mancanza d’interesse o di incredulità.

I benefici dell’intervento attivo dello Spirito Santo nella nostra vita sono molti. Lo Spirito influenza la nostra vita per il bene; ci aiuta a essere testimoni più efficaci e ad assistere meglio gli altri mediante i doni spirituali che ci sono conferiti; ci rende più pii e ci aiuta a resistere al male e al peccato; ci trasforma in tabernacoli, o dimore di Dio, così che altri possono vederlo in noi ed essere attirati a Lui. Questo “dono del Padre” che ci è stato offerto è il regalo inestimabile della presenza di Dio nella nostra vita. Che onore![31]


[1] Atti 2,17–18 NR.

[2] Giovanni 3,3–8 NR.

[3] Wayne Grudem, Systematic Theology, An Introduction to Biblical Doctrine (Grand Rapids: InterVarsity Press, 2000), 636.

[4] Atti 1,4–5.

[5] Atti 1,8.

[6] J. Rodman Williams, Renewal Theology, Systematic Theology from a Charismatic Perspective, Vol. 2 (Grand Rapids: Zondervan, 1996), 249.

[7] 1 Tessalonicesi 5,19.

[8] 1 Corinzi 12,28; 1 Corinzi 12,8–10; Efesini 4,11; Romani 12,6–8; 1 Corinzi 7,7; 1 Pietro 4,11. Elenco preso da Systematic Theology, An Introduction to Biblical Doctrine (Grand Rapids: InterVarsity Press, 2000) di Wayne Grudem, p. 1020.

[9] 1 Corinzi 12,4.7.11.

[10] 1 Pietro 4,10–11.

[11] Grudem, Systematic Theology, 1027.

[12] 2 Corinzi 3,18 NR.

[13] Galati 5,17 NIV.

[14] Romani 8,12–14.

[15] Giovanni 1,32.

[16] Atti 2,2–4.

[17] Atti 1,15–16.

[18] Ebrei 2,4.

[19] Romani 8,16.

[20] 1 Giovanni 3,24.

[21] 2 Corinzi 1,21–22.

[22] Luca 4,1–2.

[23] Atti 6,5.

[24] Atti 8,27–29.

[25] Atti 13,2–4.

[26] Atti 16,6–7.

[27] Atti 10,19–20.

[28] Grudem, Systematic Theology, 649.

[29] Efesini 4,30.

[30] 1 Tessalonicesi 5,19.

[31] Il concetto generale di questo articolo è basato sul capitolo 30 di “The Work of the Holy Spirit”, dal libro Systematic Theology, An Introduction to Biblical Doctrine, by Wayne Grudem.


Titolo originale: The Heart of It All: The Holy Spirit – The Holy Spirit Working in Our Lives
Pubblicato originariamente in Inglese il 16 Luglio 2013