Cuori tra le mete turistiche

Luglio 5, 2016

di Maria Fontaine

[Hearts Among the Sights]

Ho fatto un sogno. Stavo camminando insieme a un altro paio di persone in una zona in cui non ero mai stata. Sembrava che stessimo esplorando una vasta zona che sembrava un parco naturale. Il terreno era roccioso, arido e semidesertico. Abbiamo trovato una grande caverna che era stata trasformata in una specie di attrazione turistica. Al suo interno c’erano delle mostre di vario tipo.

La cosa di cui mi ricordo dopo è che mi trovavo in una stanza grande, una specie di caverna, e stavo seguendo alcuni ragazzi preadolescenti che facevano ginnastica, guidati da un ragazzo più meno della stessa età, che sembrava avere un buon controllo della situazione. In piedi ai lati della stanza c’erano altri ragazzi più grandi che parlavano tra di loro e intanto tenevano d’occhio quelli che facevano le prove.

Avevo l’impressione che fossero i fratelli maggiori di alcuni di quelli che seguivano la lezione. Il ragazzo che guidava le prove era piuttosto carismatico, calmo e sicuro di sé, nonostante avesse la stessa età degli altri, al punto da sembrare un po’ altezzoso. Nonostante ciò, sembrava stesse attento che tutti lavorassero insieme e allo stesso tempo fossero felici di farlo. Avevo l’impressione che fosse più saggio della sua età.

Ho osservato per un po’ le loro prove, fino a quando, dopo averle terminate, i ragazzi hanno cominciato ad allontanarsi in piccoli gruppi, chiacchierando tra loro. Il giovane leader della squadra mi si è avvicinato con naturalezza e si è presentato, dicendo di chiamarsi Del. Mi aveva fatto una buona impressione e volevo dirglielo, ma vedendo che sembrava già molto fiducioso, ho avuto la tentazione di smorzare un po’ il mio entusiasmo, pensando che lui lo ritenesse esagerato.

Comunque ho sentito lo Spirito del Signore ricordarmi che non sempre le cose sono quel che sembrano. Mi sono fermata a chiedere qualche consiglio a Gesù e Lui mi ha indicato che avrei dovuto dire quello che sentivo, senza tirarmi indietro. Anche se avessi sbagliato qualcosa, dopotutto era quel che pensavo e per lui sarebbe stato un incoraggiamento.

Così gli ho detto che mi aveva fatto una buona impressione, che vedevo in lui un buon potenziale e sentivo che avrebbe fatto strada nei suoi progetti per il futuro. Ho continuato, sottolineando che aveva buone competenze e qualità. Era bravo negli sport, era un leader tra i suoi coetanei e aveva sicurezza e “presenza”. Gli ho detto che dal modo in cui si era presentato a me era chiaramente una persona gentile e poteva interagire bene non solo con le persone più giovani, ma anche con quelle più anziane.

Dopo avermi ascoltato pensierosamente e con gratitudine, ha cominciato a confidarmi che lui e il suo fratello maggiore, presente anch’esso, non andavano molto a genio alla loro matrigna, che aveva due figli piccoli che adorava. Mi ha spiegato con tristezza che lei sembrava provare fastidio nei loro confronti e non voleva vederseli attorno; anzi, faceva il possibile per rendergli le cose difficili.

Non mi ricordo i particolari di quello che lei faceva per farli sentire a quel modo, tranne uno. Mi è sembrato piuttosto strano ricordare questo esempio e non gli altri, perché non mi pareva poi così terribile. Del mi ha detto: “Ci ha fatto imparare la sua lingua, ma non vuole imparare la nostra”. Potevo sentire che tutta la situazione con la sua matrigna era un grosso peso per lui.

Poi, con esitazione, Del mi ha chiesto se poteva sedersi accanto a me. Quando l’ha fatto, mi sono sentito spinta a mettergli un braccio attorno alle spalle e immediatamente lui si è appoggiato a me come un bambino con sua madre. In un certo senso era sorprendete che Del fosse così aperto al mio incoraggiamento e al mio abbraccio. Sembrava che emotivamente fosse ancora un bambino che non aveva mai sentito realizzato il suo bisogno di conforto e il senso di sicurezza che l’abbraccio di una madre può dare. In quel momento stavo in qualche modo soddisfacendo quel bisogno, o forse era il Signore che lo faceva attraverso di me. Come potevo dire di no a questo povero ragazzo che era stato respinto così tante volte nella vita?

Il sogno poi è andato avanti. Ero in piedi con Del e suo fratello Mick e spiegavo loro che anche se non avevano nessuno al mondo a cui sentirsi vicini o a cui rivolgersi, potevo presentare loro un Amico che sarebbe stato sempre con loro. Ho spiegato che Gesù era venuto sulla terra, era nato, vissuto, morto e risorto, e che adesso è in cielo e loro potevano averlo sempre con sé.

Ho spiegato che Gesù è morto per tutto il mondo e per ognuno di noi individualmente; che aveva fatto sì che grazie alla sua morte potessimo essere perdonati per i nostri peccati, se solo avessimo creduto in Lui e lo avessimo ricevuto nel nostro cuore. Era andato in cielo a preparare per noi un posto dove tutti i torti di questa vita saranno aggiustati e le nostre ferite e il nostro dolore non solo spariranno per sempre, ma saranno che ricompensati con più gioia e contentezza di quel che possiamo immaginare.

Ho detto: “So che in questo momento questo non aggiusta niente. È sempre difficile sentirsi rifiutati dalle persone che dovrebbero amarci e prendersi cura di noi, ma sapere che questi momenti passeranno può aiutarvi a sopportare le circostanze più dure, perché il futuro porterà cose migliori. Sapere che avete un amico stupefacente, pronto ad aiutarvi anche se non potete vederlo, può servire a rendere più sopportabili le cose molto difficili che vi stanno succedendo”.

Ho cercato di incoraggiarli il più possibile nel breve tempo che avevo. Ho detto loro di scoprire il più possibile su Gesù nella sua Parola e di pregare e parlare a Gesù insieme e individualmente. Ho anche suggerito loro di chiedere a Gesù di aiutarli a trovare persone che fossero sue amiche e con cui potessero passare del tempo, perché ne avrebbero ricavato forza. Ho detto loro che sapevo che Dio aveva progettato questo incontro per offrire loro il dono meraviglioso dell’amore di Gesù e della salvezza perché li ama tantissimo. Ho pregato con loro e a quel punto mi sono svegliata.

Mentre ripensavo a questo sogno e ci pregavo sopra, ho visto che anche il terreno roccioso e il freddo e il buio delle caverne e del deserto erano significativi, come le molte circostanze difficili e inospitali che tante persone al mondo incontrano ogni giorno. A volte noi vediamo una parte delle loro sofferenze, ma per quanto possano sembrare “a posto”, fiduciose e sicure di sé, spesso ci sono molte cose che non vediamo e che forse non vedremo mai in questa vita: la pena silenziosa di sentirsi privi di affetto o di attenzioni, o la confusione, la rabbia e la frustrazione per l’incapacità di sentirsi soddisfatti di quel che si è. Mi è venuto in mente come è importante non basare i nostri giudizi su quelle maschere esteriori di sicurezza.

Penso che in questo sogno il Signore mi abbia fatto interagire con preadolescenti e adolescenti perché vuole mettere un accento speciale su questa fascia d’età. Raggiungere ragazzi e ragazze durante questi anni e aiutarli a stabilire un fondamento di fede e una connessione attiva con Gesù può avere ripercussioni per tutta una vita. Trovare il tempo di capire ciò che hanno dentro e offrire loro delle risposte può influenzare le loro scelte e le loro decisioni, svolgendo un ruolo importante nella loro scelta del tipo di persona che vogliono essere.

Questa situazione illustra il pericolo del risentimento e il modo in cui può bloccare il flusso dell’amore. Inoltre, la riluttanza della madre a imparare la lingua dei ragazzi sembrava simboleggiare il suo rifiuto di “mettersi nei loro panni”, di capirli e di aprire la sua vita a loro. Per raggiungere gli altri, dobbiamo essere disposti a “imparare la loro lingua” e immedesimarci con loro cominciando da lì.

Questa vita è piena di cose interessanti da osservare e imparare; ma la trasformazione di un cuore pieno di dolore e disperazione in uno pieno di speranza e di gioia è un’esperienza a cui niente in questo mondo fisico può paragonarsi. Mentre passiamo per questa vita e scopriamo posti e informazioni nuove, assicuriamoci di chiedere a Gesù di condurci alle persone che lo stanno cercando, ai cuori affamati tra le mete turistiche.


Pubblicato originariamente in Inglese il 19 dicembre 2015.