Gesù — la sua vita e il suo messaggio: i sette fratelli
Giugno 4, 2022
di Peter Amsterdam
Gesù — la sua vita e il suo messaggio: i sette fratelli
[Jesus—His Life and Message: The Seven Brothers]
Tutti e tre i vangeli sinottici descrivono un episodio in cui i Sadducei posero a Gesù una domanda riguardante la risurrezione dei morti.1 Questo articolo si occuperà del racconto nel Vangelo di Luca.
I Sadducei erano in genere dei ricchi proprietari terrieri ebrei della classe aristocratica, coinvolti nelle attività che avevano luogo nel tempio a Gerusalemme. Alcuni sadducei aveva posizioni importanti all’interno del tempio, come i capi sacerdoti e perfino il sommo sacerdote. I sadducei avevano anche la maggioranza dei settantun posti nel Sinedrio, noto anche come “consiglio degli anziani”.2 Poiché Israele era sotto il governo delle autorità romane, il sinedrio non aveva l’autorità di emettere sentenze capitali; per questo, come riferiscono in seguito i Vangeli, dovettero mandare Gesù da Ponzio Pilato, per farlo condannare a morte da lui. Quando Gerusalemme fu distrutta dai Romani nel 70 d.C., il Sinedrio cessò di esistere.
I sadducei non credevano nell’aldilà, perché secondo loro l’anima di una persona moriva con il corpo; perciò negavano che ci fossero castighi o ricompense dopo la morte. Negavano anche l’esistenza del mondo spirituale, quindi non credevano in angeli o demoni.3
Nel Vangelo di Luca leggiamo:
Or gli si accostarono alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e lo interrogarono, dicendo: «Maestro, Mosè ci ha scritto che se il fratello di qualcuno muore avendo moglie e muore senza figli, il suo fratello prenda la moglie e susciti una discendenza a suo fratello».4
I sadducei si riferivano alla legge del levirato, così descritta nel Vecchio Testamento:
Se dei fratelli abitano assieme e uno di essi muore senza lasciar figli, la moglie del defunto non si mariterà ad un estraneo fuori della famiglia; suo cognato entrerà da lei e la prenderà in moglie, compiendo verso di lei il dovere di cognato; e il primogenito che ella partorirà prenderà il nome del fratello defunto, perché il suo nome non sia cancellato in Israele.5
Il matrimonio di levirato faceva parte della legge del Vecchio Testamento e ne troviamo un esempio nel libro di Ruth.6
I sadducei stavano cercando di dimostrare che questa legge del Vecchio Testamento creava alcuni problemi alla dottrina della risurrezione, dottrina in cui non credevano. Per affermare la loro causa raccontarono una storia ipotetica riguardo al levirato.
C’erano dunque sette fratelli. Il primo prese moglie, e morì senza figli. Il secondo pure la sposò; poi il terzo; e così, fino al settimo, morirono senza lasciare figli. Infine morì anche la donna. Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette l’hanno avuta per moglie».7
I sadducei menzionarono questo scenario ipotetico per screditare l’idea della risurrezione dei morti. Secondo loro, questo tipo di relazione marito-moglie multipla rendeva assurda l’idea della risurrezione.
Gesù, rispondendo, disse loro: «I figli di questa età si sposano e si maritano; ma coloro che sono ritenuti degni di ottenere l’altra età e la risurrezione dei morti, non si sposano né si maritano; essi infatti non possono più morire, perché sono come gli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione».8
La risposta di Gesù contrasta l’età presente con quella a venire, sottolineando così che la loro domanda non ha valore nella realtà della vita risorta. Nel Vangelo di Matteo la risposta di Gesù include un rimprovero nei confronti dei sadducei.
Ma Gesù rispose loro: «Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio. Perché alla risurrezione non si prende né si dà moglie; ma i risorti sono come angeli nei cieli».9
Gesù affermò che dopo la risurrezione dei morti i rapporti tra le persone cambiano e la vita futura non è come questa. Sottolineò anche altri punti, come quello che non tutti hanno i giusti requisiti per la vita dopo la risurrezione dei morti. Alcuni (quelli che lo hanno ricevuto come loro Salvatore) ne saranno considerati degni, il che indica che quelli che non avranno creduto in Lui saranno esclusi dalle benedizioni.
Gesù indicò anche che il matrimonio non è un’istituzione eterna. Non sarà più necessario essere fecondi, moltiplicarsi e riempire la terra.10 Come spiega uno scrittore:
[Il matrimonio] iniziò in un certo momento del tempo e finirà quando il tempo come lo conosciamo smetterà di esistere. L’esigenza del matrimonio per riempire la terra (Genesi 1,28) sarà una cosa del passato e il bisogno di procreare finirà. Il bisogno di compagnia, che il matrimonio intendeva soddisfare (Genesi 2,18-25), non ci sarà più, perché quel bisogno sarà soddisfatto da Dio stesso e dalla famiglia dei credenti.11
Poiché dopo la risurrezione dei morti il matrimonio non sarà più necessario, la domanda dei sadducei su quale dei sette fratelli la donna avrebbe sposato diventa irrilevante.
Uno studio biblico della English Standard Version Bible afferma:
Questo insegnamento all’inizio potrebbe sembrare scoraggiante per una coppia sposata profondamente innamorata in questa vita, ma certamente le persone riconosceranno i propri cari in cielo; la gioia e l’amore delle persone che si amano saranno maggiori in cielo di quanto non lo siano qui sulla terra, non minori. Il riferimento di Gesù alla “potenza di Dio” suggerisce che nella vita futura Dio è in grado di formare rapporti di un’amicizia, una gioia e un amore ancora più profondi. Dio non ha rivelato altro su questo argomento, anche se le Scritture indicano che le glorie eterne che aspettano i redenti saranno più splendide di quello che si possa anche solo cominciare a chiedere o immaginare (vedi 1 Corinzi 2,9; Efesini 3,20).
Dopo aver risposto alla domanda sul matrimonio nell’aldilà, Gesù dedicò la sua attenzione a coloro che sono ritenuti degni di ottenere l’altra età e la risurrezione dei morti,[…] non possono più morire, perché sono come gli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione. I sadducei negavano la risurrezione dei morti, quindi Gesù voleva sottolineare che la risurrezione è una dottrina scritturale. Poiché i sadducei avevano grande stima della Torah (i primi cinque libri di Mosè), Gesù ripose alla loro domanda usando gli insegnamenti di Mosè.
«Che i morti risuscitino, lo ha dichiarato Mosè stesso nel passo del roveto, quando chiama Signore, il Dio di Abraamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe. Or egli non è il Dio dei morti ma dei viventi, poiché tutti vivono per lui».12
Gesù attirò la loro attenzione sul fatto che Mosè aveva rivelato che i morti sarebbero risorti perché Dio è il Dio dei viventi.13
Se Dio parla di Sé come del Dio di Abraamo, allora Abraamo esiste ancora. Se è il Dio di Isacco e di Giacobbe, allora anche loro esistono. Se questi patriarchi esistono ancora, allora sono vivi. Questo implica la risurrezione, perché, se non sono vivi, allora il Dio della promessa non può essere il loro Dio. Gesù però sottolineò che questi patriarchi non sono morti, come non lo sono le promesse che Dio fece loro. Dio è molto vivo e attivo nella vita di chi crede in Lui e in suo Figlio Gesù.
Allora alcuni degli scribi presero la parola e dissero: «Maestro, hai detto bene». E non ardirono più fargli alcuna domanda.14
Non conosciamo la reazione dei sadducei a tutto quello che Gesù aveva detto, ma alcuni degli scribi, che in genere concordavano con i farisei, parlarono in modo positivo di ciò che Gesù aveva insegnato riguardo alla risurrezione dei morti.
In tutto il capitolo 20 di Luca vari oppositori di Gesù cercarono di screditare Lui e i suoi insegnamenti. Gesù entrò in conflitto con i capi del tempio quando gli chiesero con quale autorità stesse insegnando. Dopo che Gesù insegnò la parabola dei vignaioli malvagi,15 le autorità religiose mandarono delle spie in mezzo ai suoi seguaci, per coglierlo in fallo in alcune delle sue parole. La domanda sull’autorità di Cesare era destinata a intrappolare Gesù e fargli parlare in maniera negativa dell’autorità di Roma, mentre queste domande sulla risurrezione erano un tentativo di screditarlo, almeno di fronte ai sadducei. Ogni volta Gesù rispose con grande saggezza, sottolineando i difetti della loro interpretazione e procedendo a illuminarli con la verità.
Note
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
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1 Matteo 22,23–33, Marco 12,18–27 e Luca 20,27–40.
2 Luca 22,66; Matteo 27,1.
3 Atti 23,8.
4 Luca 20,27–28.
5 Deuteronomio 25,5–6.
6 Leggi la storia di Ruth qui: https://directors.tfionline.com/post/five-women-christmas/
7 Luca 20,29–33 NR.
8 Luca 20,34–36.
9 Matteo 22,29–30 NR.
10 Genesi 1,28.
11 Stein, The New American Commentary: Luke, 502.
12 Luca 20,37–38.
13 Esodo 3,6.
14 Luca 20,39–40.
15 Parleremo di questa parabola in un articolo successivo.
Pubblicato originariamente in inglese il 26 gennaio 2021.