Gesù — la sua vita e il suo messaggio: “Io sono”

Gennaio 26, 2019

di Peter Amsterdam

La via, la verità e la vita

[Jesus—His Life and Message: The “I Am” Sayings—The Way, The Truth, and The Life]

La volta successiva in cui Gesù afferma “Io sono” e che prenderemo in esame fu durante l’Ultima Cena con i suoi discepoli. Ne parla il capitolo 14 di Giovanni e il contesto ci viene dato nel capitolo precedente. In Giovanni capitolo 13 leggiamo che la notte prima dell’arresto e della crocifissione di Gesù, Lui e i suoi discepoli stavano mangiando insieme in quella che i Vangeli di Marco e di Luca descrivono come una grande sala al piano superiore. I discepoli ignoravano che quello sarebbe stato il loro ultimo pasto con Gesù.[1]

Durante la cena Giuda si allontanò per tradire Gesù alle autorità. Appena se ne fu andato, Gesù disse ai suoi discepoli che sarebbe stato glorificato, aggiungendo:

Figlioli, è per poco che sono ancora con voi. Voi mi cercherete; e, come ho detto ai Giudei: "Dove vado io, voi non potete venire", così lo dico ora a voi.[2]

Quando l’apostolo Pietro gli chiese dove sarebbe andato, Gesù rispose:

«Dove vado io, non puoi seguirmi per ora; ma mi seguirai più tardi».[3]

È facile immaginare come questa notizia debba aver sorpreso i discepoli. Avevano abbandonato casa, famiglia e lavoro per seguire Gesù per anni e adesso Lui diceva che se ne stava andando e che non sarebbero andati con Lui. Pietro non fu l’unico a contestare Gesù. Anche Tommaso,[4] Filippo,5] e Giuda (non Iscariota)[6] ebbero qualcosa da dire. Nel capitolo precedente Pietro aveva affermato: “Darò la mia vita per te!”[7] Al che Gesù replicò: “In verità, in verità ti dico che il gallo non canterà prima che tu non mi abbia rinnegato tre volte” .[8] Deve essere stato sconcertante e terribilmente triste per loro udire che Gesù se ne sarebbe andato, specialmente dopo aver sentito che uno dei loro migliori amici l’avrebbe tradito.[9] È in questo contesto che Gesù affermò nuovamente “Io sono”.

Gesù consolò i suoi discepoli dicendo:

«Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me!
Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; e del luogo dove io vado, sapete anche la via».
[10]

Dopo aver parlato loro della sua partenza, spiegò anche che le cose sarebbero andate bene e che la sua partenza non sarebbe stata il disastro che pensavano. Al contrario, sarebbe andato alla casa di suo Padre a preparare un posto dove sarebbero stati di nuovo insieme. Molto probabilmente in questo caso il riferimento era al suo ritorno alla fine dei secoli, al momento della sua venuta, nota come parousia.

Spiegò anche che sapevano dove sarebbe andato. Sapevano come seguirlo, perché gliel’aveva insegnato durante tutto il tempo in cui erano stati suoi discepoli. Continuando a seguire il percorso su cui li aveva guidati, sarebbero arrivati dove si trovava Lui. Tommaso, però, come aveva fatto in precedenza Pietro, ne fu perplesso e chiese dei chiarimenti.

Tommaso gli disse: «Signore, noi non sappiamo dove vai; come dunque possiamo conoscere la via?»[11]

Probabilmente pensava alla “via” come a una strada che portava a una destinazione ben precisa, invece che a un modo di essere. La sua domanda spinse Gesù a una precisazione:

Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».[12]

“La Via” era il tema principale. Gesù, comunque, non stava indicando delle direzioni; diceva che la via era una persona: Se stesso; e anche la destinazione era una persona: suo Padre. Essendo la via, Gesù è la congiunzione tra i perduti e suo Padre e senza di Lui nessuno può venire al Padre.

Gesù stava dicendo di essere l’unico mezzo con cui una persona può iniziare un rapporto con il Padre e avere la vita eterna. È un messaggio ripetuto in molti versetti del Nuovo Testamento.

Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.[13]

Chi crede nel Figlio ha vita eterna, ma chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio dimora su di lui.[14]

Gesù entrò nel nostro mondo e sacrificò la vita per rendere possibile la salvezza. È Lui la via della salvezza.

Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me, sarà salvato; entrerà, uscirà e troverà pascolo.[15]

Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.[16]

Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo.[17]

Poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato.[18]

Essendo la via, Gesù è il mezzo per cui la gente può avere un rapporto con il Padre.

E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c'è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati.[19]

Dio ama il mondo e tutti quelli che ci vivono, quindi ha fatto in modo che la salvezza fosse possibile donando suo Figlio, che morì al nostro posto per permetterci di entrare alla presenza di Dio — di far parte della sua famiglia e di poterlo chiamare Padre. La “Via” che conduce a Dio passa per Gesù.

Gesù disse anche di essere “la Verità”. Nel Vecchio Testamento leggiamo che Dio è chiamato “il Dio di verità”.

Tu mi hai riscattato, o Eterno, Dio di verità.[20]

Così chi invocherà su di sé una benedizione nel paese, lo farà per il DIO di verità, e chi giurerà nel paese, giurerà per il DIO di verità.[21]

Normalmente pensiamo alla verità in opposizione alla falsità, o alla realtà in opposizione alla semplice apparenza.[22] Comunque, il termine ebraico ‘emeth, che nel Vecchio Testamento è tradotto con verità, può significare anche fedeltà, affidabilità, stabilità e solidità. Quando si riferisce a Dio questa parola trasmette, non soltanto la sua verità e veracità, ma anche la sua completa affidabilità e integrità. Il Padre è Dio di verità in entrambi i sensi.

Nel Nuovo Testamento leggiamo che Gesù è pieno di grazia e di verità.[23]

Ma noi sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intendimento, affinché conosciamo colui che è il Vero; e noi siamo nel Vero, nel suo Figlio Gesù Cristo; questo è il vero Dio e la vita eterna.[24]

La verità che è in Gesù.[25]

Come disse a Pilato prima della propria crocifissione:

Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità.[26]

Come il Padre è verità, anche il Figlio è verità.

Oltre ad affermare di essere la via e la verità, Gesù aggiunse di essere “la vita”: In questo contesto la vita è specificamente la vita eterna.

Egli è la parola di Dio che dà la vita. Egli, che è la vita, si è mostrato a noi e noi vi garantiamo d'averlo visto, e ve lo annunciamo; parlo di Cristo, che è vita eterna. Egli era con il Padre, ma poi ci fu fatto conosce.[27]

In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini.[28]

Più e più volte il Nuovo Testamento indica chiaramente che Gesù è il mezzo per avere la vita eterna, che la fede in Lui conduce alla vita eterna.

Come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso.[29]

Come il Padre risuscita i morti e dà loro la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole.[30]

Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà. E chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno.[31]

Il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.[32]

Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita.[33]

Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel suo Figlio. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.[34]

Questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato.[35]

Queste cose sono state scritte, affinché voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.[36]

Gesù, che noi amiamo e serviamo, è la Via – il collegamento – alla vita eterna con il Padre. È la Verità, sia nel senso di completa veracità sia come fedeltà e affidabilità. È anche la Vita, il donatore di vita; dando la sua vita per amor nostro, ci ha reso possibile una vita eterna con Lui.


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


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[1] Luca 22,12; Marco 14,15.

[2] Giovanni 13,33.

[3] Giovanni 13,36.

[4] Giovanni 14,5.

[5] Giovanni 14,8.

[6] Giovanni 14,22.

[7] Giovanni 13,37.

[8] Giovanni 13,38.

[9] Giovanni 13,11.21–26.

[10] Giovanni 14,1–4 NR.

[11] Giovanni 14,5.

[12] Giovanni 14,6.

[13] Giovanni 3,16–18.

[14] Giovanni 3,36.

[15] Giovanni 10,9.

[16] Giovanni 6,51.

[17] 1 Timoteo 2,5.

[18] Romani 10,9.

[19] Atti 4,12.

[20] Salmi 31,5 NKJV.

[21] Isaia 65,16.

[22] Morris, The Gospel According to John, 259.

[23] Giovanni 1,14.

[24] 1 Giovanni 5,20.

[25] Efesini 4,21.

[26] Giovanni 18,37.

[27] 1 Giovanni 1,1–2 BdG.

[28] Giovanni 1,4.

[29] Giovanni 5,26.

[30] Giovanni 5,21.

[31] Giovanni 11,25–26.

[32] Romani 6,23.

[33] Romani 6,4 NR.

[34] 1 Giovanni 5,11–12.

[35] Giovanni 17,1–3.

[36] Giovanni 20,31.


Pubblicato originariamente in Inglese il 15 maggio 2018.