Gesù – la sua vita e il suo messaggio: i miracoli (parte 9)

Novembre 14, 2017

di Peter Amsterdam

I miracoli sulla natura (parte 3)

[Jesus—His Life and Message: Nature Miracles (Part 3)]

I tre Vangeli sinottici1 raccontano la storia di quando Gesù calmò una tempesta che minacciava la vita delle persone che erano su una barca insieme a Lui e, presumibilmente, anche quella di persone su altre barche che stavano attraversando il lago con Lui. Ecco cosa dice il Vangelo di Marco:2

In quello stesso giorno, alla sera, Gesù disse loro: «Passiamo all'altra riva». E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano delle altre barche con lui. Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che questa già si riempiva. Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. Essi lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che noi moriamo?» Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia. Egli disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?» Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: «Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?»3

La maggior parte dei commentatori ritiene che quella strana frase, “così com’era”, significhi che era già in barca quando suggerì di attraversare il lago. Nel Vangelo di Marco accenna ad altre barche che andarono con Lui. Forse Marco lo incluse per dare una prova della grande fama e popolarità di Gesù, come fece spesso nel suo Vangelo.4 Dopodiché non fa più accenno alle altre barche, ma presumibilmente anche quelle si salvarono.

Mentre attraversavano il lago, leggiamo che si levò una gran bufera di vento. Luca scrive:

Mentre navigavano, egli si addormentò; e un turbine di vento si abbatté sul lago, tanto che la barca si riempiva, ed erano in pericolo.5

Matteo lo descrive in questo modo:

Ed ecco sollevarsi in mare una tempesta così violenta, che la barca era coperta dalle onde. Or egli dormiva.6

Darrell Bocks spiega:

Considerando la topografia del Mare di Galilea, una tempesta del genere potrebbe calare sul mare rapidamente e senza preavviso e, di notte, sarebbe difficile da anticipare. Il mare è sito in una depressione a poco più di duecento metri sotto il livello del mare ed è circondato da montagne. Specialmente quelle sul lato orientale sono particolarmente ripide. L’aria fredda che scende dalle gole e dai monti circostanti può scontrarsi con l’aria calda sovrastante il lago e in quell’ambiente confinato può creare una tempesta istantanea.7

Il forte vento causò sul lago onde molto alte che fecero imbarcare acqua al natante, mettendolo a rischio di capovolgersi. Gesù, probabilmente esausto per aver insegnato tutto il giorno, dormiva sul retro della barca. I suoi discepoli erano svegli e si preoccupavano per gli effetti della tempesta, tanto che svegliarono Gesù. Alcuni degli uomini sulla barca erano pescatori di professione – come Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni – e avevano abbondanti esperienze di tempeste sul lago, quindi il fatto che svegliassero Gesù a causa del pericolo indica che la situazione era grave.

In Luca, lo svegliarono con le parole: «Maestro, maestro, noi periamo!» In Matteo: «Signore, salvaci, siamo perduti!» E in Marco: «Maestro, non t'importa che noi moriamo?» Sembra che i discepoli pensassero di essere prossimi alla morte. Nella nostra traduzione, le parole nel racconto di Marco, con quella domanda se gli importasse qualcosa che stavano per morire, sembrano quasi un’accusa. Comunque l’espressione greca utilizzata indica che la frase tradotta con “non t’importa” trasmette l’attesa di una risposta positiva, il che sottintende che a Gesù importava; quindi la frase può essere interpretata più propriamente come una richiesta d’aiuto.8 Le parole in Matteo e Luca hanno più il tono di una preghiera.

La reazione di Gesù all’implorazione dei discepoli si manifestò in due gesti: sgridò i venti e disse al mare di calmarsi. L’effetto delle sue parole fu che si fece gran bonaccia. È significativo che Gesù controllò il vento e le acque con le sue parole. Non pregò per chiedere a Dio di calmare la tempesta; invece, per la sua stessa autorità, ordinò alla tempesta di cessare. In diversi punti del Vecchio Testamento ci viene detto in linguaggio poetico che Dio Onnipotente è in controllo dei mari e delle tempeste.

Nella tua giustizia, tu ci rispondi con opere tremende, o Dio della nostra salvezza, tu che … calmi il fragore dei mari, il fragore delle sue onde e il tumulto dei popoli. E quelli che abitano alle estremità della terra hanno paura dei tuoi prodigi.9

Le colonne del cielo tremano e si stupiscono alla sua minaccia. Con la sua forza calma il mare.10

Poiché egli comanda e fa levare un vento di tempesta, che solleva le onde del mare.[…] Ma nella loro avversità gridano all'Eterno, ed egli li trae fuori dalle loro angosce. Egli riduce la tempesta a un mormorio e le sue onde son fatte tacere. Al loro acquetarsi essi si rallegrano, ed egli li conduce al porto da loro desiderato.11

Nei racconti di tutti e tre i Vangeli, quando i discepoli lo svegliarono, Gesù rispose con una domanda:

Perché siete voi così paurosi? Come mai non avete fede?12

Perché avete paura, uomini di poca fede?13

Dov'è la vostra fede?14

Gesù rimproverò i discepoli per la loro paura e la loro mancanza di fede in Lui, indicando così che avrebbero dovuto essere più fiduciosi. La reazione dei discepoli a questo miracolo e alla dimostrazione del potere di Gesù sulla natura fu un misto di meraviglia e timore. Si chiesero a vicenda: «Chi è mai costui, che comanda anche al vento e all'acqua, e gli ubbidiscono?»15

Man mano che la storia narrata nei Vangeli prosegue, i discepoli riusciranno a capire chi è Gesù. Nel Vangelo di Marco, come negli altri, la risposta alla domanda di chi sia Gesù viene data molte volte, così che chiunque la legga sia in grado di rispondere.

[Gesù] disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». E Pietro, rispondendo, gli disse: «Tu sei il Cristo».16

E gli spiriti immondi, quando lo vedevano, si prostravano davanti a lui e gridavano, dicendo: «Tu sei il Figlio di Dio!»17

il sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?». E Gesù disse: «Sì, io lo sono. E voi vedrete il Figlio dell'uomo sedere alla destra della Potenza e venire con le nuvole del cielo».18

E il centurione che stava di fronte a Gesù, visto che dopo aver gridato così aveva reso lo spirito, disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio»19

Calmando il vento e le onde, Gesù dimostrava ai discepoli la sua autorità sopra la natura – cosa che solo Dio ha – aiutandoli così a fare un altro passo nella comprensione di chi Lui fosse. Con questo miracolo Gesù sottolineò anche che i discepoli dovevano avere fede, dovevano confidare che Lui poteva proteggerli in turte le tempeste della vita e che lo avrebbe fatto.

Come Cristiani, abbiamo riconosciuto e creduto che Gesù è il Figlio di Dio, la seconda persona della Trinità. Come i suoi discepoli, comunque, anche noi dobbiamo imparare a riporre la nostra fiducia in Lui quando ci troviamo ad affrontare le onde, i venti e le tempeste della vita. Potrebbe esserci utile ricordare che durante la tempesta, mentre i suoi discepoli avevano paura, Gesù dormiva tranquillo, senza alcuna preoccupazione, perché aveva il potere di cambiare le circostanze. Quando abbiamo paura e ci preoccupiamo, possiamo ricordarci che Gesù è capace di riportare la calma nelle nostre tempeste personali, se ci rivolgiamo a Lui con fede e fiducia nel suo amore e nella sua premura per noi.

(Continua in Miracoli sulla natura, parte quattro.)


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


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1 I Vangeli di Matteo, Marco e Luca sono chiamati Vangeli Sinottici perché, quando sono affiancati in tre colonne parallele, è possibile esaminare facilmente le loro molte somiglianze, oltre alle loro differenze. Per saperne di più, vedihttps://directors.tfionline.com/it/post/gesu-la-sua-vita-e-il-suo-messaggio-i-quattro-vang/

2Gli altri due racconti si trovano in Matteo 8,23–26 e Luca 8,22–25.

3 Marco 4,35–41 NR.

4 Marco 1,28.37.45; 2,2.13.15; 3,7–10.20.32; 4,1.

5Luca 8,23.

6Matteo 8,24.

7 Bock, Luke 1:1–9:50, 761.

8 Stein, Mark, 243.

9 Salmi 65,5–8.

10 Giobbe 26,11–12.

11 Salmi 107,25,28–30.

12 Marco 4,40.

13 Matteo 8,26.

14 Luca 8,25.

15 Marco 4,41.

16 Marco 8,29.

17 Marco 3,11.

18 Marco 14,61–62.

19 Marco 15,39.


Pubblicato originariamente in Inglese il 23 maggio 2017.