Gesù — la sua vita e il suo messaggio: l’unzione a Betania
Maggio 14, 2022
di Peter Amsterdam
Gesù — la sua vita e il suo messaggio: l’unzione a Betania
[Jesus—His Life and Message: Anointing at Bethany]
Nel capitolo 11 di Giovanni leggiamo che Gesù risuscitò Lazzaro dai morti.1 Come risultato di questo miracolo, i capi dei sacerdoti e i farisei concordarono che Gesù doveva essere ucciso e ordinarono che chiunque sapesse dove si trovava avrebbe dovuto riferirlo in modo da poterlo arrestare. Leggiamo che Gesù non si aggirava più pubblicamente tra i Giudei, ma si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città detta Efraim, e lì rimase con i suoi discepoli.2 Il brano non chiarisce quanto tempo si fermò, ma dopo qualche tempo Gesù si rimise in viaggio.
Gesù dunque, sei giorni prima della Pasqua, andò a Betania dov’era Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. Qui gli offrirono una cena; Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui.3
La città di Betania distava solo pochi chilometri da Gerusalemme.4 Quando Gesù arrivò, prepararono una cena in suo onore. Marta servì il cibo, come aveva già fatto in un’altra parte dei Vangeli.5 A tavola c’era anche suo fratello Lazzaro, che in precedenza Gesù aveva risuscitato dai morti.
Era presente anche Maria, la sorella di Marta e Lazzaro.
Maria allora prese una libbra di olio profumato di nardo autentico di gran prezzo, ne unse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli; e la casa fu ripiena del profumo di quest’olio.6
L’olio profumato che Maria usò per ungere i piedi di Gesù era costoso perché il nardo proviene da una pianta che cresce sulle pendici dell’Himalaya, in Nepal, Cina e India, e doveva essere importato. La quantità di olio profumato usato da Maria equivaleva a circa 327 grammi, quindi il suo era un gesto molto costoso.
Normalmente quell’olio veniva versato sul capo di una persona, e il fatto che Maria l’abbia versato sui piedi di Gesù è visto come un gesto di umiltà. Si metteva nella posizione più umile, perché generalmente solo gli schiavi o servi più umili si occupavano dei piedi degli altri. Con un’ulteriore dimostrazione di devozione, utilizzò i propri capelli per asciugare dai suoi piedi l’olio in eccesso. Le donne ebree non si scoprivano mai il capo in pubblico, perché ciò avrebbe indicato dei facili costumi. Un commentatore ha scritto: Maria non si fermò a calcolare la reazione pubblica. Il suo cuore è pieno d’amore per il Signore, così esprime i propri sentimenti con questo gesto bello e toccante.7
Allora uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota, figlio di Simone, quello che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto quest’olio per trecento denari e non si è dato il ricavato ai poveri?»8
Giuda pone una domanda legittima. Un denario era il salario di un giorno, quindi il valore dell’olio profumato equivaleva a quasi un anno di entrate. Quella somma avrebbe potuto aiutare un bel po’ di poveri. Il gesto di Maria, comunque, va visto alla luce della risurrezione di suo fratello Lazzaro da parte di Gesù e della sua gratitudine per un regalo tanto prezioso.9
Il motivo di Giuda per mettere in dubbio l’uso del denaro si rivela nel versetto successivo:
Diceva così, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro, e, tenendo la borsa, ne portava via quello che vi si metteva dentro.10
Giuda era un ladro. Gli era stato affidato il denaro comune di Gesù e dei discepoli, tuttavia lui infrangeva quella fiducia rubando i fondi e usandoli per se stesso. Il vero motivo per obiettare al profumo versato sui piedi di Gesù era il suo egoismo. Se l’olio profumato fosse stato venduto, avrebbe potuto prenderne parte per sé. Questo è l’unico punto dei Vangeli in cui si parla del cattivo carattere di Giuda prima che tradisse Gesù.
Gesù dunque disse: «Lasciala; essa l’aveva conservato per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».11
Gesù prese subito le difese di Maria. Nel libro di Marco Gesù elogia Maria dicendo:
Ha fatto un’azione buona verso di me; […]ha anticipato l’unzione del mio corpo per la sepoltura.12
Gesù voleva dire che, anche se ci sarebbero sempre stati dei poveri, Lui non ci sarebbe stato e Maria aveva ragione ad approfittare di quei momenti per quel gesto di devozione.
Intanto una grande folla di Giudei seppe che egli era là, e venne non solo a motivo di Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.13
Betania era a poco più di tre chilometri da Gerusalemme, perciò, quando la notizia che Gesù, che aveva risuscitato Lazzaro, era lì, molti curiosi fecero il breve tragitto nella speranza di vedere sia l’operatore di miracoli, Gesù, sia Lazzaro.
La folla che andò a vedere Gesù e Lazzaro non passò inosservata. In precedenza, in questo Vangelo, i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che se qualcuno sapesse dov’egli era, ne facesse denuncia perché potessero arrestarlo.14 Avevano intenzione di uccidere Gesù, come aveva detto in precedenza il sommo sacerdote Caiafa: «Conviene per noi che un sol uomo muoia per il popolo e non perisca tutta la nazione».15 Adesso leggiamo che anche Lazzaro era incluso nella lista delle persone che secondo i sacerdoti dovevano morire.
I capi dei sacerdoti deliberarono di far morire anche Lazzaro, perché a motivo di lui molti lasciavano i Giudei e credevano in Gesù.16
Anche Lazzaro era in pericolo, come Gesù.
Le massime autorità religiose volevano eliminare Lazzaro perché la testimonianza della sua risurrezione era di grande sostegno a Gesù e al suo messaggio. Anche se in questi passi non viene menzionato, è probabile che la risurrezione di Lazzaro da parte di Gesù fosse una fonte di grande imbarazzo per i capi religiosi, in particolar modo per i sadducei. Questi negavano che ci sarebbe stata una risurrezione dei morti, ma ecco qui un uomo che era rimasto nella tomba per quattro giorni e poi era stato riportato in vita.
L’effetto generale della cena di Gesù con Maria, Marta e Lazzaro fu che, sentendo che Lui era in casa loro, una grande folla – che presumibilmente veniva da Gerusalemme – era arrivata nella cittadina di Betania per vedere Gesù e Lazzaro. Leggiamo che a causa di questo, molti lasciavano i Giudei e credevano in Gesù.17
Da questo momento i Vangeli concentrano la loro attenzione sul ministero finale di Gesù a Gerusalemme prima del suo arresto, del suo processo e della sua crocifissione.
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
Bibliografia generale
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1 https://directors.tfionline.com/it/post/gesu-vita-e-messaggio-i-miracoli-parte18/
2 Giovanni 11,54 NR.
3 Giovanni 12,1–2.
4 Giovanni 11,18.
5 Luca 10,40.
6 Giovanni 12,3.
7 Morris, The Gospel According to John, 512.
8 Giovanni 12,4–5.
9 Vedi Giovanni, capitolo 11.
10 Giovanni 12,6 NR.
11 Giovanni 12,7–8.
12 Marco 14,6–8 NR.
13 Giovanni 12,9.
14 Giovanni 11,57.
15 Giovanni 11,50.
16 Giovanni 12,10–11.
17 Giovanni 12,11.
[Jesus—His Life and Message: Anointing at Bethany]
Nel capitolo 11 di Giovanni leggiamo che Gesù risuscitò Lazzaro dai morti.1 Come risultato di questo miracolo, i capi dei sacerdoti e i farisei concordarono che Gesù doveva essere ucciso e ordinarono che chiunque sapesse dove si trovava avrebbe dovuto riferirlo in modo da poterlo arrestare. Leggiamo che Gesù non si aggirava più pubblicamente tra i Giudei, ma si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città detta Efraim, e lì rimase con i suoi discepoli.2 Il brano non chiarisce quanto tempo si fermò, ma dopo qualche tempo Gesù si rimise in viaggio.
Gesù dunque, sei giorni prima della Pasqua, andò a Betania dov’era Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. Qui gli offrirono una cena; Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui.3
La città di Betania distava solo pochi chilometri da Gerusalemme.4 Quando Gesù arrivò, prepararono una cena in suo onore. Marta servì il cibo, come aveva già fatto in un’altra parte dei Vangeli.5 A tavola c’era anche suo fratello Lazzaro, che in precedenza Gesù aveva risuscitato dai morti.
Era presente anche Maria, la sorella di Marta e Lazzaro.
Maria allora prese una libbra di olio profumato di nardo autentico di gran prezzo, ne unse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli; e la casa fu ripiena del profumo di quest’olio.6
L’olio profumato che Maria usò per ungere i piedi di Gesù era costoso perché il nardo proviene da una pianta che cresce sulle pendici dell’Himalaya, in Nepal, Cina e India, e doveva essere importato. La quantità di olio profumato usato da Maria equivaleva a circa 327 grammi, quindi il suo era un gesto molto costoso.
Normalmente quell’olio veniva versato sul capo di una persona, e il fatto che Maria l’abbia versato sui piedi di Gesù è visto come un gesto di umiltà. Si metteva nella posizione più umile, perché generalmente solo gli schiavi o servi più umili si occupavano dei piedi degli altri. Con un’ulteriore dimostrazione di devozione, utilizzò i propri capelli per asciugare dai suoi piedi l’olio in eccesso. Le donne ebree non si scoprivano mai il capo in pubblico, perché ciò avrebbe indicato dei facili costumi. Un commentatore ha scritto: Maria non si fermò a calcolare la reazione pubblica. Il suo cuore è pieno d’amore per il Signore, così esprime i propri sentimenti con questo gesto bello e toccante.7
Allora uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota, figlio di Simone, quello che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto quest’olio per trecento denari e non si è dato il ricavato ai poveri?»8
Giuda pone una domanda legittima. Un denario era il salario di un giorno, quindi il valore dell’olio profumato equivaleva a quasi un anno di entrate. Quella somma avrebbe potuto aiutare un bel po’ di poveri. Il gesto di Maria, comunque, va visto alla luce della risurrezione di suo fratello Lazzaro da parte di Gesù e della sua gratitudine per un regalo tanto prezioso.9
Il motivo di Giuda per mettere in dubbio l’uso del denaro si rivela nel versetto successivo:
Diceva così, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro, e, tenendo la borsa, ne portava via quello che vi si metteva dentro.10
Giuda era un ladro. Gli era stato affidato il denaro comune di Gesù e dei discepoli, tuttavia lui infrangeva quella fiducia rubando i fondi e usandoli per se stesso. Il vero motivo per obiettare al profumo versato sui piedi di Gesù era il suo egoismo. Se l’olio profumato fosse stato venduto, avrebbe potuto prenderne parte per sé. Questo è l’unico punto dei Vangeli in cui si parla del cattivo carattere di Giuda prima che tradisse Gesù.
Gesù dunque disse: «Lasciala; essa l’aveva conservato per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».11
Gesù prese subito le difese di Maria. Nel libro di Marco Gesù elogia Maria dicendo:
Ha fatto un’azione buona verso di me; […]ha anticipato l’unzione del mio corpo per la sepoltura.12
Gesù voleva dire che, anche se ci sarebbero sempre stati dei poveri, Lui non ci sarebbe stato e Maria aveva ragione ad approfittare di quei momenti per quel gesto di devozione.
Intanto una grande folla di Giudei seppe che egli era là, e venne non solo a motivo di Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.13
Betania era a poco più di tre chilometri da Gerusalemme, perciò, quando la notizia che Gesù, che aveva risuscitato Lazzaro, era lì, molti curiosi fecero il breve tragitto nella speranza di vedere sia l’operatore di miracoli, Gesù, sia Lazzaro.
La folla che andò a vedere Gesù e Lazzaro non passò inosservata. In precedenza, in questo Vangelo, i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che se qualcuno sapesse dov’egli era, ne facesse denuncia perché potessero arrestarlo.14 Avevano intenzione di uccidere Gesù, come aveva detto in precedenza il sommo sacerdote Caiafa: «Conviene per noi che un sol uomo muoia per il popolo e non perisca tutta la nazione».15 Adesso leggiamo che anche Lazzaro era incluso nella lista delle persone che secondo i sacerdoti dovevano morire.
I capi dei sacerdoti deliberarono di far morire anche Lazzaro, perché a motivo di lui molti lasciavano i Giudei e credevano in Gesù.16
Anche Lazzaro era in pericolo, come Gesù.
Le massime autorità religiose volevano eliminare Lazzaro perché la testimonianza della sua risurrezione era di grande sostegno a Gesù e al suo messaggio. Anche se in questi passi non viene menzionato, è probabile che la risurrezione di Lazzaro da parte di Gesù fosse una fonte di grande imbarazzo per i capi religiosi, in particolar modo per i sadducei. Questi negavano che ci sarebbe stata una risurrezione dei morti, ma ecco qui un uomo che era rimasto nella tomba per quattro giorni e poi era stato riportato in vita.
L’effetto generale della cena di Gesù con Maria, Marta e Lazzaro fu che, sentendo che Lui era in casa loro, una grande folla – che presumibilmente veniva da Gerusalemme – era arrivata nella cittadina di Betania per vedere Gesù e Lazzaro. Leggiamo che a causa di questo, molti lasciavano i Giudei e credevano in Gesù.17
Da questo momento i Vangeli concentrano la loro attenzione sul ministero finale di Gesù a Gerusalemme prima del suo arresto, del suo processo e della sua crocifissione.
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
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1 https://directors.tfionline.com/it/post/gesu-vita-e-messaggio-i-miracoli-parte18/
2 Giovanni 11,54 NR.
3 Giovanni 12,1–2.
4 Giovanni 11,18.
5 Luca 10,40.
6 Giovanni 12,3.
7 Morris, The Gospel According to John, 512.
8 Giovanni 12,4–5.
9 Vedi Giovanni, capitolo 11.
10 Giovanni 12,6 NR.
11 Giovanni 12,7–8.
12 Marco 14,6–8 NR.
13 Giovanni 12,9.
14 Giovanni 11,57.
15 Giovanni 11,50.
16 Giovanni 12,10–11.
17 Giovanni 12,11.
Pubblicato originariamente in inglese il 15 dicembre 2020.