Il libro dei Galati: introduzione

Gennaio 23, 2024

di Peter Amsterdam

[The Book of Galatians: Introduction]

Il libro dei Galati è una lettera (o epistola) che l’apostolo Paolo scrisse alle chiese della Galazia, una provincia dell’Anatolia (la Turchia di oggi). Ai tempi di Paolo, la provincia della Galazia toccava il Mar Nero a nord e il Mar Mediterraneo a sud. La Galazia era diventata una provincia romana nel 25 a.C. e tra i suoi residenti c’erano popolazioni di vari gruppi etnici immigrati in Asia Minore. Molti di loro provenivano originariamente dalla Gallia (Francia), ma nel corso dei secoli erano migrati verso oriente e si erano sistemati in Galazia. Il libro degli Atti riporta i viaggi di Paolo nella Galazia meridionale.1

Si discute un po’ su quando Paolo abbia scritto la lettera ai Galati; e le opinioni principali sono due. La prima è la teoria della Galazia settentrionale, secondo la quale la lettera fu indirizzata alle chiese della parte centrosettentrionale dell’Asia Minore, dove si erano stabiliti i Galli dopo aver invaso l’area nel terzo secolo prima di Cristo. Secondo questa opinione, Paolo visitò questa zona durante il suo secondo viaggio missionario, tra il 53 e il 57 a.C.

La seconda opinione è la teoria della Galazia meridionale, secondo la quale la lettera ai Galati fu scritta alle chiese dell’area meridionale della provincia romana della Galazia, dove Paolo aveva fondato chiese nelle città di Antiochia, Iconio, Listra e Derbe dopo il suo primo viaggio missionario. Alcuni storici pensano che Paolo abbia scritto la sua lettera ai Galati da Antiochia, in Siria, nel 48-49 d.C. dopo il suo primo viaggio. Altri pensano che sia stata scritta in Antiochia o a Corinto tra il 51 e il 53 d.C. Anche se le date delle opere di Paolo sono importanti per gli storici, a molti di noi basta sapere che Paolo scrisse la lettera ai Galati e che noi possiamo trarre profitto da questa epistola.

Paolo, apostolo non da parte di uomini né per mezzo di un uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti, e tutti i fratelli che sono con me, alle chiese della Galazia.2

Nelle sue lettere, spesso Paolo affermò la propria autorità di apostolo fin dall’inizio, come fece in questo passo.3 Fu chiamato apostolo inizialmente quando Cristo risorto gli apparve sulla via di Damasco. Fu anche chiamato a proclamare il vangelo ai Gentili.4

Io fui costituito predicatore e apostolo (io dico il vero, non mento), per istruire gli stranieri nella fede e nella verità.5

Infatti io parlo a voi gentili, in quanto sono apostolo dei gentili.6

L’apostolato di Paolo fu confermato dalle chiese da lui fondate.

Se non sono apostolo per gli altri, lo sono almeno per voi, poiché voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore.7

Paolo sottolineò che il suo apostolato non ebbe origini umane. Questa affermazione indica che stava rispondendo alle accuse di qualcuno riguardanti la sua posizione di apostolo. Sembra che alcuni oppositori dubitassero della sua credibilità, affermando che il suo vangelo aveva origine umana. In realtà non era così. Il suo apostolato non prendeva origine da esseri umani, ma direttamente da Gesù Cristo e Dio Padre.

Affermando che Dio aveva risuscitato Gesù dai morti, Paolo faceva risaltare il significato della risurrezione. Era arrivata una nuova era, nella quale Dio avrebbe adempito tutte le sue promesse a Israele e al mondo intero. I Galati, comunque, andavano nella direzione sbagliata perché si stavano legando alla circoncisione e alla legge mosaica. Poiché Gesù era risorto dai morti, i credenti non erano più tenuti a seguire la legge.

Paolo continuò la sua introduzione affermando che la lettera non era mandata da lui soltanto, proveniva anche dai credenti che erano lì con lui mentre scriveva ai Galati. La lettera non era stata scritta a una sola chiesa, ma a tutte quelle della Galazia.

Grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signore nostro Gesù Cristo, che ha dato se stesso per i nostri peccati, per sottrarci dalla presente malvagia età secondo la volontà di Dio, nostro Padre, al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.8

Paolo pregò che Dio Padre e Gesù Cristo concedessero grazia e pace ai credenti. Nelle opere di Paolo, la grazia di Dio in genere si riferiva al favore immeritato che Dio concedeva ai credenti. A volte, comunque, si riferisce anche alla potenza trasformatrice di Dio, come in questo caso. Era un punto importante, perché i Galati correvano il rischio di accettare un “vangelo” che negava la grazia divina.

La grazia e la pace che vengono da Gesù hanno origine dalla sua morte sacrificale sulla croce, dal fatto che aveva dato la propria vita. È grazie alla sua sofferenza e all’avere dato la vita per noi che il nostro peccato può essere perdonato. Si sacrificò perché quelli che cedevano in Lui potessero ricevere il perdono per i loro peccati. Diede la vita per l’espiazione dei nostri peccati, così che ai credenti fosse risparmiata la separazione da Dio e così che potessero essere eternamente riconciliati con il loro Padre celeste.

…che ha dato se stesso per i nostri peccati, per sottrarci dalla presente malvagia età secondo la volontà di Dio, nostro Padre

Paolo ora spiega a quale scopo Gesù diede se stesso. Morì per salvare i credenti dal male dell’età presente (compresa la nostra) in cui i Galati stavano cadendo nel seguire la dottrina che per essere cristiani fosse necessario essere circoncisi. Accettare quella dottrina significava ricadere nel patto mosaico, dopo esserne stati liberati grazie alla morte di Gesù sulla croce.

al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Dopo aver parlato di Gesù, morto per i nostri peccati per salvarci dalla presente malvagia età, Paolo proferisce una dossologia. Dossologia è un’espressione di lode a Dio. La gloria e l’onore di Dio si manifestano in Gesù e nel suo sacrificio sulla croce. Come ha scritto qualcuno: Davvero, Dio sarà lodato in eterno a motivo della sua opera di redenzione in Cristo.9

Mi meraviglio che da colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo passiate così presto ad un altro evangelo…10

Ora Paolo inizia il corpo principale della lettera, in cui presenta la situazione che lo ha spinto a scrivere questa urgente epistola. È stupefatto che i Galati, che aveva condotto al Signore, si stessero allontanando dal messaggio che aveva predicato loro. Si stavano allontanando dalla speranza del perdono dei loro peccati, abbandonando la grazia che avevano in Cristo. Paolo ricordò loro che Dio li aveva chiamati alla grazia di Cristo. In questo contesto, i chiamati sono scelti. La chiamata si riferisce all’opera di Dio nel condurre alla salvezza chi ha udito il vangelo.

Voltando le spalle alla circoncisione e alla legge mosaica, che Gesù aveva completato con la sua morte e risurrezione, i Galati si allontanavano dal vangelo e si muovevano verso un vangelo di opere umane invece di grazia divina.

…il quale non è un altro evangelo; ma vi sono alcuni che vi turbano e vogliono pervertire l'evangelo di Cristo.11

Paolo disse chiaramente che il cosiddetto vangelo di quelli che lo stavano abbandonando non era per niente un vangelo. Turbavano i credenti e li faceva dubitare di ciò che Paolo aveva insegnato. È probabile che questi piantagrane fossero dei giudaizzanti, credenti che volevano osservare lo stile di vita ebraico come viene insegnato nel Vecchio Testamento. Alcuni di questi piantagrane mettevano nella mente dei credenti dubbi su ciò che Paolo aveva proclamato. È probabile che venissero da fuori e insegnavano che il vangelo predicato da Paolo era sbagliato. La frase alcuni che vi turbano indica diversi oppositori.

Quelli che turbavano i Galati e volevano pervertire l'evangelo di Cristo cercavano di convincere i credenti a passare da un vangelo vero a un vangelo falso. Come vedremo in seguito qui in Galati, questi giudaizzanti cercavano di convincere i credenti a seguire le leggi del Vecchio Testamento per entrare a far parte del popolo di Dio. Secondo Paolo questi requisiti rappresentavano una falsa dottrina, perché costringeva i Gentili ad adottare la legge mosaica per ottenere la salvezza.

Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi predicasse un evangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto.12

Paolo sottolinea che il messaggio dipende dal suo contenuto, cioè dalla conformità al vangelo, piuttosto che dal messaggero. Di conseguenza, anche se Paolo e i suoi compagni o un angelo avessero predicato un vangelo falso, sarebbero stati soggetti alla maledizione divina. In questo versetto e in quello successivo, Paolo indica che proclamare un vangelo diverso è un’infrazione grave. Non lo vede come un semplice allontanamento da ciò che aveva insegnato e predicato in Galazia.

Affermando che quelli che proclamavano questo falso vangelo avrebbero dovuto essere “maledetti”, Paolo si riferisce alla distruzione e alla condanna finale, come vediamo in altri punti. Se qualcuno non ama il Signor Gesù Cristo, sia anatema!13 Paolo si riferisce a versetti del Vecchio Testamento dove la parola significa “distruzione”, come: Chi sacrifica a un altro dio, all'infuori del solo Eterno, sarà sterminato.14 Paolo enfatizza che chi predica un altro vangelo sarà punito e che non si tratterà solo della scomunica da parte della chiesa, ma di una punizione inflitta da Dio.

Come abbiamo già detto, ora lo dico di nuovo: Se qualcuno vi predica un evangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia maledetto.15

Paolo rinforza ciò che aveva detto in precedenza riguardo all’essere “maledetto”, ma amplia il concetto. Anche qui ha in mente i giudaizzanti che predicavano un falso vangelo. Lancia una maledizione contro di loro e vi include chiunque altro predichi un messaggio contrario a ciò che lui aveva predicato in precedenza.

Prima di dire questo, Paolo ricordò ai Galati che non insegnava niente di nuovo. Aveva detto loro fin dall’inizio che il vangelo non poteva essere alterato. Quindi, chiunque predicasse il vangelo in Galazia doveva predicare lo stesso messaggio insegnato da Paolo.

Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo.16

Evidentemente, gli oppositori ebrei ritenevano che Paolo non avesse predicato tutto il vangelo che, secondo loro, includeva il requisito della circoncisione. Probabilmente pensavano che avesse omesso la circoncisione per guadagnarsi il favore dei Gentili in Galazia. Per tutta risposta, Paolo iniziò la sua lettera rivendicando la sua autorità apostolica e qui respinge la nozione che stia cercando di piacere alla gente.

Se avesse voluto compiacere le persone (cosa che non faceva), non sarebbe diventato un servo di Cristo. La sua maledizione su quelli che predicavano un vangelo diverso dimostra che il suo obiettivo era piacere a Dio più che alle persone.

(Continua.)


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


1 Atti 13–16.

2 Galati 1,1–2.

3 Vedi Romani 1,1; 1 Corinzi 1,1; 2 Corinzi 1,1; Efesini 1,1; Colossesi 1,1; 1 Timoteo 1,1; 2 Timoteo 1,1; Tito 1,1.

4 Atti 9,1–7.

5 1 Timoteo 2,7.

6 Romani 11,13.

7 1 Corinzi 9,2.

8 Galati 1,3–5.

9 Thomas R. Schreiner, Exegetical Commentary on the New Testament: Galatians (Zondervan Academic, 2010), 78.

10 Galati 1,6.

11 Galati 1,7.

12 Galati 1,8.

13 1 Corinzi 16,22.

14 Esodo 22,20.

15 Galati 1,9.

16 Galati 1,10 NR.


Pubblicato originariamente in inglese il 18 luglio 2023.