La storia di Natale senza fronzoli

Dicembre 8, 2014

di Maria Fontaine

Con l’inizio della stagione natalizia, avremo probabilmente molte opportunità di parlare alla gente di come il bambino nella mangiatoia sia un dono che può avere un grande significato per ognuno di loro, anche adesso, oggi. Poiché per molti il Natale è poco più di una festa mondana e commercializzata, c’è poco da festeggiare per i milioni di persone in tutto il mondo che lottano contro povertà, ingiustizia, caos, paura e sofferenza sempre in aumento. Ma c’è speranza, una vita può avere una trasformazione meravigliosa che può portare forza e gioia dove prima non c’erano, e ridare la volontà di andare avanti anche nei momenti difficili, quando quella volontà è quasi svanita.

Man mano che il mondo diventa più buio, quel dono sembra sempre più prezioso e chi cerca la Luce non potrà perderselo. “Dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata”.1 Il messaggio cristiano di speranza – che la potenza divina può aiutarci e che il suo amore può vincere qualsiasi cosa – diventa ogni giorno più attraente e rilevante, perché gli avvenimenti privano la gente del loro senso di sicurezza, delle gioie del mondo e in molti casi perfino nelle necessità quotidiane.

Questo Natale lascia che il messaggio della speranza risuoni nel tuo cuore e s’irraggi dalla tua vita. Fallo brillare sul tuo volto a ogni possibilità. Come seguaci di Gesù che gli abbiamo dedicato la nostra vita e che abbiamo fatto esperienza della premura, del sostegno, della protezione e della guida che ci offre nei momenti cattivi come in quelli buoni, proclamiamo il messaggio che Gesù è la nostra speranza!

Questo Natale diffondi il messaggio che c’è una risposta per chi cerca verità e significato. Racconta il motivo della tua gioia a chiunque voglia ascoltare. Parlagli della speranza del mondo, arrivata con la nascita di quel bambino nella stalla di Betlemme. Dichiaragli che Dio l’ama così tanto che si è rivestito di un corpo umano, per fare esperienza della vita che noi tutti affrontiamo, senza protezioni davanti alle sue difficoltà e ai suoi sconvolgimenti. Digli che ha affrontato situazioni difficili fin dal momento della sua concezione in una cultura in cui una ragazza madre affrontava il destino di essere emarginata dalla società. Non ha scelto la strada facile nella vita, perché per amor nostro voleva avere un’esperienza completa dell’esistenza umana: le sue immense difficoltà e anche le sue gioie.

Approfittiamo di questa stagione natalizia per festeggiare il modo in cui Gesù è venuto sulla terra, Dio e uomo, per vivere come uno di noi. Attiriamo la gente raccontando la sua storia, non come una specie di favola in cui tutto è bello e piacevole, ma com’era veramente. Racconta la storia che indica le difficoltà incontrate dai suoi genitori terreni. Parla di tutte le volte in cui scamparono ai guai e alle circostanze pericolose. Anche se ha significato diventare profughi e fuggire in esilio, con quelle difficoltà hanno involontariamente adempito le profezie che caratterizzavano la sua nascita, la sua vita e alla fine le sua morte e risurrezione.

Raccontiamo alla gente, così com’è, senza fronzoli, la storia del Figlio di Dio che ha affrontato sfide incredibili e ha subito una morte crudele sulla croce per salvare ognuno di noi. Portiamo la speranza in mezzo ai loro problemi, facendo sapere loro che Dio nella carne, Gesù, provò fino in fondo l’inumanità dell’uomo verso il suo simile. Per questo Lui può essere qui con noi, un amico intimo che comprende veramente le avversità e le paure che dobbiamo affrontare nella vita. Vuole restare al nostro fianco, difendendoci e sostenendoci in ogni situazione.

Questo Natale, con il nostro esempio e le nostre parole, facciamo vedere che la speranza esiste e che una vita in abbondanza è possibile, grazie a Gesù.

Salmo 124

1 Se l’Eterno non fosse stato dalla nostra parte, dica pure Israele:

2 «Se l’Eterno non fosse stato dalla nostra parte, quando gli uomini si levarono contro di noi,

3 essi ci avrebbero inghiottiti vivi, tanto divampò la loro ira contro di noi;

4 allora le acque ci avrebbero sommerso e il torrente ci sarebbe passato sopra,

5 allora le acque rigonfie ci sarebbero passate sopra».

6 Benedetto sia l’Eterno, che non ci ha dati in preda ai loro denti.

7 L’anima nostra è scampata come un uccello dal laccio dell’uccellatore; il laccio si è spezzato e noi siamo scampati.

8 Il nostro aiuto è nel nome dell’Eterno, che ha fatto i cieli e la terra.


1 Romani 5,20.

Titolo originale: The Unvarnished Christmas Story
Pubblicato originariamente in Inglese il 6 Dicembre 2014
versione italiana affissa il 8 Dicembre 2014;
statistiche: 763 parole; 3.850 caratteri