Il libro dei Galati: capitolo 2 (versetti 1–10)

Febbraio 20, 2024

di Peter Amsterdam

[The Book of Galatians: Chapter 2 (verses 1–10]

Nel primo capitolo di Galati. Paolo dà la testimonianza personale della sua conversione e di come andò in Arabia e poi ritornò a Damasco. Tre anni dopo andò a Gerusalemme, dove rimase con Pietro e Giacomo per quindici giorni; in seguito, andò in Siria e in Cilicia.1

Il passo in cui Paolo dà la sua testimonianza personale di come diventò un credente e del suo ministero comincia in Galati, capitolo 1,11-242 e continua qui nel capitolo 2.

Poi, dopo quattordici anni, salii di nuovo a Gerusalemme con Barnaba, prendendo con me anche Tito.3

Paolo proseguì parlando del suo rapporto con gli apostoli a Gerusalemme e con le chiese della Giudea. Fu dopo quattordici anni che si recò di nuovo a Gerusalemme. Il lungo periodo dalla sua ultima visita sottolinea l’indipendenza del ministero e del messaggio di Paolo. Lui non dipendeva dalla chiesa di Gerusalemme.

Nel libro degli Atti vediamo che Barnaba fu a lungo compagno di Paolo. Lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati».4 Dopo che fu sciolta la riunione, molti fra i Giudei e pii proseliti seguirono Paolo e Barnaba, i quali, parlando loro, li persuasero a perseverare nella grazia di Dio.5 Barnaba fu soprannominato “figlio di consolazione”.6

Vi salii in seguito a una rivelazione, ed esposi loro il vangelo che annuncio fra gli stranieri; ma lo esposi privatamente a quelli che sono i più stimati, per il timore di correre o di aver corso invano.7

Paolo andò a Gerusalemme a seguito di una rivelazione divina. Non ci viene detto della rivelazione ricevuta, così non conosciamo il suo contenuto. Una volta arrivato, spiegò agli apostoli il messaggio che aveva predicato ai Gentili, il messaggio che aveva ricevuto sulla via di Damasco. Paolo sapeva che il suo vangelo gli era stato dato da Gesù, ma sapeva anche che era importante che gli apostoli fossero d’accordo con il messaggio che aveva predicato. L’incontro tra Paolo e gli apostoli fu privato. Quattro volte in questa lettera Pietro, Giacomo e Giovanni vengono descritti come “stimati” o che “godono di particolare stima”, “di maggiore stima” o “reputati colonne”.8 Probabilmente Paolo si riferì a loro in questo modo perché si meritavano quel titolo.

Anche se per Paolo non era obbligatorio incontrare gli apostoli, probabilmente riteneva che fosse pragmatico farlo. Se gli apostoli avessero dichiarato falso il suo messaggio, questo avrebbe causato un danno significativo al suo ministero.

Ma neppure Tito che era con me, benché fosse Greco, fu costretto a farsi circoncidere.9

La questione della circoncisione era importante, perché secondo il Vecchio Testamento essa era necessaria per far parte del popolo di Dio.10 Alcuni cristiani ebrei pensavano che i Gentili che diventavano cristiani dovessero ricevere la circoncisione e seguire la legge di Mosè per essere salvi.11 Dato che Tito era un Gentile, pensavano che non potesse far parte del popolo di Dio se non fosse circonciso.

Paolo riferisce i risultati dell’incontro privato a Gerusalemme. Alcuni commentatori dicono che Tito si fece circoncidere volontariamente e non fu costretto a farlo. Ritengono che la situazione di Tito fosse simile a quella di Timoteo in Atti 16,3. Paolo volle che egli partisse con lui; perciò lo prese e lo circoncise a causa dei Giudei che erano in quei luoghi; perché tutti sapevano che il padre di lui era greco.12

Timoteo acconsentì a farsi circoncidere, non perché avrebbe dimostrato che era salvo, ma perché gli avrebbe permesso di entrare nelle sinagoghe con Paolo per predicare il vangelo. Timoteo era considerato ebreo perché era figlio di una Ebrea, anche se suo padre era un Gentile.13 Comunque, se Tito che era greco, avesse acconsentito a farsi circoncidere, di conseguenza anche tutti i credenti galati avrebbero dovuto farlo. Paolo sottolinea che Tito non fu costretto dai leader di Gerusalemme a farsi circoncidere. Se Paolo avesse fatto circoncidere Tito, poi non avrebbe potuto affermare che la circoncisione non era necessaria per i Gentili.

…anzi, proprio a causa di intrusi, falsi fratelli, infiltratisi di nascosto tra di noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, con l'intenzione di renderci schiavi…14

Paolo si riferisce a falsi fratelli che si erano infiltrati nella chiesa. Non veniamo informati di ciò che avvenne all’incontro e le informazioni date sono vaghe. Secondo alcuni commentatori, il testo dice che la questione della circoncisione di Tito non fu sollevata durante l’incontro con i leader a Gerusalemme, ma che sorse più tardi quando arrivarono i falsi fratelli. Altri pensano che probabilmente questi eventi abbiano avuto luogo allo stesso tempo. La questione riguardante la circoncisione di Tito venne alla ribalta a causa dell’influenza dei falsi fratelli.

Paolo chiamò “falsi fratelli” le persone che avevano causato la controversia. Insistevano che Tito dovesse esser circonciso per diventare cristiano. Credevano che Gesù fosse il Messia, comunque, Paolo conclude che non fossero fratelli nel Signore. Secondo lui, richiedere la circoncisione e l’osservanza della legge mosaica per essere salvi li escludeva dalla cerchia dei redenti.

Aveva già detto che quelli che predicano un vangelo diverso sono maledetti.15 Per lui, quelli che insistevano per l’ubbidienza alla legge mosaica non erano semplicemente errati riguardo a una questione minore. Richiedere l’osservanza della legge rendeva la salvezza un’opera fatta dagli esseri umani invece di un’opera di Dio.

Paolo indica che i falsi fratelli si erano introdotti segretamente nella chiesa. Erano degli intrusi che si erano infiltrati nel corpo e non erano cristiani autentici; il loro motivo per essere membri della chiesa era spiare i credenti; la loro presenza causava dissensi. Paolo li vedeva come falsi fratelli rimasti in schiavitù, che, invece di cercare la libertà, volevano ridurre in schiavitù anche gli altri.

Non abbiamo ceduto alle imposizioni di costoro neppure per un momento, affinché la verità del vangelo rimanesse salda tra di voi.16

I falsi fratelli non ebbero successo con Paolo, che combatté la pressione di circoncidere Tito per restare fedele al messaggio del vangelo. Riconobbe che la pressione per circoncidere Tito era una falsa dottrina e la respinse. Se avesse ceduto davanti ai giudaizzanti che insistevano che i nuovi credenti si facessero circoncidere, avrebbe rinnegato il vangelo, che insegna che i Gentili sono giustificati allo stesso modo degli Ebrei, per fede in Gesù.

Ma quelli che godono di particolare stima (quello che possono essere stati, a me non importa; Dio non ha riguardi personali), quelli, dico, che godono di maggiore stima non m'imposero nulla.17

Qui Paolo si riferisce alle “colonne” della chiesa, agli apostoli. Fa notare che i Galati non dovrebbero sopravvalutarli. Essi non dovrebbero essere venerati solo perché erano i discepoli di Cristo durante il suo ministero terreno, Paolo non respingeva la loro autorità, ma il fatto di venerarli. È probabile che i falsi fratelli e i giudaizzanti in Galazia ritenessero autorità affidabili gli apostoli, piuttosto che Paolo. Lui non si sentiva in soggezione davanti ai leader di Gerusalemme. Non respingeva l’autorità degli apostoli, ma la loro importanza non sembrava importargli molto.

I giudaizzanti in Galazia, che probabilmente speravano che gli apostoli a Gerusalemme ratificassero il loro vangelo, si sbagliavano, perché gli apostoli concordarono con Paolo. La loro concordanza con Paolo costituiva un forte rifiuto del punto di vista dei giudaizzanti della Galazia.

Anzi, quando videro che a me era stato affidato il vangelo per gli incirconcisi, come a Pietro per i circoncisi…18

Gli apostoli concordarono con il messaggio di Paolo e non videro un motivo per cambiare i suoi insegnamenti. Capirono che la sua dottrina parlava agli incirconcisi, cioè ai non-ebrei. Qui la parola affidato è vista come un passivo divino, cioè intende dire che era stato Dio ad affidare a Paolo il vangelo per gli incirconcisi. Dunque, non furono gli apostoli a Gerusalemme a stabilire l’autorità di Paolo; riconobbero invece che era stato Dio a dargliela.

L’espressione “vangelo per gli incirconcisi” indica il vangelo che Paolo aveva predicato ai Gentili (i non-ebrei). Non imponeva la circoncisione come requisito per la salvezza, ma non aveva obiezioni contro il vangelo affidato a Pietro “per i circoncisi”. Dio aveva affidato il vangelo a Pietro, ma il campo del suo servizio era la circoncisione, gli Ebrei. Paolo indica che sia lui che Pietro avevano autorità come apostoli, ma operavano in sfere diverse. Paolo non metteva in dubbio l’autorità apostolica di Pietro. Il vangelo era stato affidato a Pietro e Paolo credeva che Pietro predicasse il suo stesso vangelo.

<Colui che aveva operato in Pietro per farlo apostolo dei circoncisi aveva anche operato in me per farmi apostolo degli stranieri.19

Sia Pietro che Paolo predicavano lo stesso vangelo. Pietro era stato chiamato per essere un apostolo per la circoncisione, cioè per il popolo ebraico, perché Dio aveva operato nella sua vita così da prepararlo a essere un apostolo per loro. Similmente, Dio aveva operato nella vita di Paolo perché fosse un apostolo per i gentili.

Anche se qui Paolo non viene chiamato specificamente un “apostolo”, il fatto che Pietro avesse confermato il suo vangelo significa che aveva confermato anche la sua autorità apostolica.

Riconoscendo la grazia che mi era stata accordata, Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono reputati colonne, diedero a me e a Barnaba la mano destra in segno di comunione perché andassimo noi agli stranieri, ed essi ai circoncisi.20

Il secondo motivo per cui i leader a Gerusalemme riconobbero il ministero di Paolo ai Gentili era che videro che Dio era all’opera nella sua vita. Riconobbero il suo ministero e il fatto che la grazia di Dio era su di lui. Appoggiarono il messaggio predicato da Paolo e Barnaba e diedero loro la mano destra in segno di comunione. Dare la mano destra significa fare un solenne patto di collaborazione, accettazione, intesa e fiducia. Paolo riconobbe l’autorità delle colonne, mettendo in guardia allo stesso tempo contro la venerazione nei loro confronti.

Il punto principale è che i leader della chiesa di Gerusalemme estesero la fratellanza a Paolo e al suo gruppo. Riconobbero la verità del vangelo predicato da Paolo. Non esigettero che Tito fosse circonciso21 e non aggiunsero nulla al vangelo di Paolo. Compresero, invece, di essere associati a Paolo e Barnaba nella proclamazione dello stesso vangelo.

Concordarono che Paolo e il suo gruppo avevano una vocazione speciale per la predicazione del vangelo ai Gentili, mentre gli apostoli si concentravano sul popolo ebreo. Ciò non significava che agli apostoli non fosse consentito predicare ai Gentili, né che la predicazione agli Ebrei fosse vietata a Paolo. Piuttosto, era un riconoscimento delle principali sfere di ministero per Paolo e il suo gruppo, oltre che per le colonne della chiesa a quel tempo.

Soltanto ci raccomandarono di ricordarci dei poveri, come ho sempre cercato di fare.22

L’unica richiesta che i leader di Gerusalemme fecero a Paolo era di assistere i credenti poveri. Paolo scrive che la richiesta era una cosa che lui stava già facendo, perché aveva raccolto fondi per aiutare i poveri.

Poiché il suo vangelo era stato confermato dalle colonne della chiesa, non aggiunsero nulla al messaggio da lui predicato, così Paolo assicurò ai galati che il vangelo da lui predicato era lo stesso predicato dagli apostoli a Gerusalemme. Paolo aggiunse solo la richiesta che i Galati si ricordassero dei poveri e continuassero ad aiutarli.

(Continua.)


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Riveduta, Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra. Tutti i diritti riservati.


1 Galati 1,18–19.21 LND.

2 https://directors.tfionline.com/post/the-book-of-Galati-chapter-1-verses-11-24/.

3 Galati 2,1.

4 Atti 13,2.

5 Atti 13,43.

6 Atti 4,36.

7 Galati 2,2.

8 Galati 2,2.6.9.

9 Galati 2,3.

10 Genesi 17,9–14.

11 Atti 15,1–31.

12 Atti 16,3.

13 Atti 16,1.3.

14 Galati 2,4.

15 Galati 1,8–9.

16 Galati 2,5.

17 Galati 2,6.

18 Galati 2,7.

19 Galati 2,8.

20 Galati 2,9.

21 Galati 2,3.

22 Galati 2,10.

 


Pubblicato originariamente in inglese il 29 agosto 2023.