Motivo di festeggiamento
Dicembre 10, 2014
di Peter Amsterdam
Motivo di festeggiamento
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Oggi il nostro argomento riguarda i festeggiamenti ed è strettamente legato alla gratitudine e alla lode.
Nel corso della storia l’umanità ha fatto grandi progressi e ha avuto vittorie e momenti importanti da festeggiare — e alcune di queste celebrazioni continuano ancora oggi. Ci sono molte celebrazioni mondane e culturali che tutti conosciamo bene: compleanni, anniversari, feste di laurea, promozioni e così via. Alcuni esempi cristiani sarebbero il Natale e la Pasqua.
Per noi cristiani, sapere che Dio è il nostro Creatore, Salvatore e Redentore ci dona una gioia profonda e duratura. La nostra gratitudine e la nostra felicità dovrebbero esser causa di festeggiamento! Abbiamo un motivo costante ed eterno per festeggiare. Anzi, ci saranno festeggiamenti eterni in cielo.
Oltre al dono meraviglioso della salvezza, nella vita ci sono molti altri motivi per far festa. Anche le cose piccole ne sono degne, perché i festeggiamenti innalzano il morale. Generano unità e danno incoraggiamento. Un festeggiamento non deve per forza essere elaborato e costoso o richiedere molto tempo. Oltre al divertimento, anche l’atto di festeggiare ha un grande valore ed è proprio di questo che vi voglio parlare.
Ecco cinque punti che sottolineano i vantaggi dei festeggiamenti.
1. Il festeggiamento riconosce e testimonia la bontà del Signore.
Isaia 63,7 dice: “Io voglio ricordare le bontà del Signore, le lodi del Signore, considerando tutto quello che il Signore ci ha elargito; ricorderò il gran bene che ha fatto alla casa d'Israele, secondo la sua misericordia e secondo l'abbondanza della sua bontà”.[1]
È spiritualmente salutare pensare a cose buone. La Bibbia ci insegna a mantenere i nostri pensieri concentrati sul bene. Ecco un versetto classico che parla di questo:
Filippesi 4,8 dice: “Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri”.
Un festeggiamento è un buon modo per riconoscere la bontà del Signore. Ricorda a noi e agli altri tutte le cose che il Signore fa.
Conduciamo vite frenetiche; affrontiamo molte sfide e mentre passiamo da una all’altra può essere facile ignorare o dimenticare le cose buone, le cose amabili, le cose meravigliose e notevoli che avvengono e che possono essere festeggiate. È facile restare presi dalle molte questioni mondane e perdere di vista la bontà del Signore. Se continuiamo a comportarci a lungo in quel modo, ben presto possiamo cominciare a sentirci in una corsa continua e sfrenata per la nostra stessa sopravvivenza.
Ognuno di noi ha così tante cose da fare che probabilmente non arriverà mai a finirle. L’altro giorno qualcuno mi ha detto: “Appena cancello dalla lista una delle cose da fare, altre tre prendono il suo posto!” Non è così? La tentazione è correre più in fretta e cercare di fare più cose; ma questa non è la risposta. Magari ci farà completare qualche faccenda in più tra quelle che abbiamo sulla lista, ma potrebbe anche farci finire a letto ammalati, o esausti e stressati perché ci abbiamo esagerato e non ci siamo presi cura di noi stessi.
Come fa quel classico detto: “La vita è una maratona, non una centometri”. Festeggiare ci aiuta ad arrivare in fondo alla maratona della vita.
Festeggiare le buone notizie, i successi, le vittorie e i miracoli aumenta la nostra fede nel futuro. Serve anche a testimoniare le cose meravigliose che Dio fa per noi e per gli altri. Non solo glorifica il Signore, ma incoraggia gli altri. La gente (la maggior parte, comunque) è felice di vedere che gli altri se la cavano bene. E la Bibbia dice che dovremmo rallegrarci per la gioia e la fortuna degli altri.[2]
2. Il festeggiamento riconosce i successi e i conseguimenti, vostri e degli altri
Quando raggiungiamo un obiettivo nella vita, è importante avere qualcuno con cui condividere il successo. Può essere una cosa semplice come raccontarlo a un amico per telefono o su una chat, o postare la buona notizia su Facebook. Condividere la vittoria con gli altri è importante e contribuisce alla nostra soddisfazione. Rende ancora più dolce la vittoria.
Quando potete, festeggiate insieme ad altri. Visto le giornate piene che abbiamo un po’ tutti, può essere più facile a dirsi che a farsi.
Recentemente qualcuno mi ha raccontato di aver incontrato un amico su Skype per una piccola celebrazione la sera in cui ha fatto un grande passo nella vita. Hanno festeggiato insieme, anche se fisicamente erano a migliaia di chilometri l’uno dall’altro. Non è costato neanche un soldo, solo un po’ di tempo, ed è stato un modo meraviglioso per celebrare uno sviluppo così importante nella vita di una persona.
A vote sento di amici o conoscenti che stanno facendo molti progressi, che superano punti cruciali nella loro vita. So che deve essergli costato molto e che hanno dovuto fare molti sforzi per raggiungere quell’obiettivo. Spero veramente che si fermino a prendere fiato e ad apprezzare il loro successo, a riconoscere il grande sforzo e il grande sacrificio che loro e altri hanno dovuto compiere per riuscirci.
Tutti hanno bisogno di riconoscimento e apprezzamento per gli sforzi fatti. È importante. Vale la pena di ritagliarsi un po’ di tempo per riconoscere e apprezzare quello che una persona ha raggiunto. O quello che tu hai raggiunto.
3. I festeggiamenti forniscono una pausa naturale tra i vari progetti nella nostra vita affaccendata
Festeggiare aiuta a riflettere, a fermarsi e ad apprezzare quello che si è fatto. Se non vi fermate ad apprezzare e a festeggiare quando siete arrivati alla fine di un progetto o avete fatto qualche conquista speciale, il prossimo progetto vi piomberà addosso e la gioia della conquista o del conseguimento rimarrà sepolta sotto la nuova lista di cose da fare. Alla fine quella vittoria rischia di andare “persa” o finire in nulla.
Quando lavorate sodo per qualcosa — una nuova impresa missionaria, i vostri studi, il lavoro a un grande progetto, l’aiuto dato ai vostri figli per raggiungere un obiettivo, o qualsiasi altra cosa — dovreste fermarvi e crogiolarvi un po’ nella consapevolezza di aver portato a termine il compito. Ce l’avete fatta! Avete raggiunto l’obiettivo e se celebrate il fatto è più facile rendervi conto che tutto quello che avete speso sotto forma di tempo, energia, sonno perduto, lavoro duro, soldi ecc. ne è valso veramente la pena.
4. Catalogate i vostri successi e le vostre vittorie
Quando si scala una montagna e si è in ballo da ore, o magari da un paio di giorni, e si è stanchi e doloranti, può sembrare che ci voglia ancora molto prima di arrivare in cima. A quel punto, può essere utile dare uno sguardo indietro e vedere fin dove si è arrivati. Misurare i progressi fatti, o tenerne traccia, dà un senso di soddisfazione e successo. Aumenta anche la sicurezza di farcela fino alla tappa successiva e infine raggiungere la meta.
È piuttosto facile ricordare cosa si è fatto la settimana o il mese scorso, ma con il passare dei mesi può diventare difficile ricordarsi tutti gli ostacoli superati per arrivare al traguardo. Quegli stessi ostacoli superati, però, sono vittorie degne di festeggiamento, perché insistendo avete raggiunto il traguardo. Quelle tappe sono degne di ricordo e, almeno per qualcuno di noi, il miglior modo di ricordare qualcosa è… scriverlo.
Se annotate i vostri successi, anche soltanto una riga in un quaderno, tra alcuni mesi o tra un anno probabilmente sarete sorpresi da tutto quello che avete effettivamente realizzato. Come per contare le proprie benedizioni, anche contare le proprie vittorie o i progressi fatti servirà a incrementare la propria fede.
Fa bene esultare per una vittoria, anche se piccola. Quando riconoscete che una cosa che voi o qualcun altro avete fatto è andata bene e ha avuto successo, la vostra autostima e la vostra sicurezza per le sfide che affronterete in seguito aumentano. Questo è particolarmente importante quando si parla delle realizzazioni e dei progressi dei bambini, per non menzionare il fatto che a loro piace festeggiare forse più che a chiunque altro.
5. I festeggiamenti forniscono una “carota” da inseguire quando si completa un progetto o si raggiunge un obiettivo
Avere qualcosa a cui guardare con aspettazione dà forza. Se sapete che festeggerete, anticipare la gioia o il divertimento in arrivo può darvi la spinta finale di cui avete bisogno per tagliare il traguardo.
Alcuni si preparano già in anticipo dei premi o delle ricompense, delle cose che gradiscono in modo particolare e a cui possono guardare mentre sgobbano per completare un lavoro o parte di un progetto.
Forse la vostra squadra ha come obiettivo una raccolta fondi per il vostro progetto missionario e state lavorando sodo per raccogliere soldi per aggiungere un’altra ala al vostro centro comunitario. Le cose vanno piano, ma voi perseverate. Forse già dall’inizio avete deciso che quando arriverete al 30% della somma festeggerete con una cena speciale e una serata rilassante tutti insieme. Al 60% porterete le vostre famiglie e i collaboratori del vostro progetto a passare la giornata in un parco divertimenti e alla fine, al 100%, festeggerete insieme con un fine settimana di vacanza. I festeggiamenti generano spirito comunitario, ispirazione e perfino creatività.
Ho degli amici che sono dei festeggiatori nati e stando vicino a loro ho scoperto che a me i festeggiamenti non vengono naturali. Nel corso degli anni sono stato contento che fossero altri a portare la torcia dei festeggiamenti, per così dire, perché spesso non avrei pensato a festeggiare un particolare risultato, né sarei stato incline a dedicargli tempo, pensiero e preghiera. Quando però qualcuno organizza una festa, è veramente bello e mi fa piacere! Che si tratti di quindici minuti o di alcune ore, è buono e salutare fermarsi a pensare a quello che si è realizzato. Una volta in mezzo ai festeggiamenti, o anche dopo, mi accorgo che ne avevo bisogno anch’io.
Dio ha fatto gli esseri umani perché festeggiassero. Li ha esortati a lodarlo, a glorificarlo per le cose meravigliose che ha fatto e a “magnificare il suo nome con ringraziamenti”. È un ordine di fare feste!
Anche Dio festeggia. Quando creò il mondo, dice la Bibbia, “Dio vide tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. […] E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso si riposò da tutta l'opera che aveva creato e fatto”.[3]
A me suona come se Dio si fosse fermato e avesse dato un’occhiata a tutto ciò che aveva fatto, a tutte le sue realizzazioni. Aveva completato il progetto della creazione, in un certo senso, e tutto “era molto buono”. Poi si riposò. Se anche Dio può prendersi il tempo di riesaminare le sue opere e riposare dalle sue fatiche, certamente possiamo farlo anche noi, non vi sembra?
Allora, che tipo di cose dovremmo festeggiare? In realtà potrebbe essere qualsiasi cosa, ma alcuni esempi potrebbero essere:
- i risultati dei bambini, come la promozione a scuola; tutte le prove necessarie a uno spettacolo; imparare a fare qualcosa di nuovo; la vittoria in un sport qualsiasi
- obiettivi personali nella vita, come, per esempio: fare esercizio tre volte la settimana per due mesi; rispettare una dieta tutti i giorni per un mese, ecc.
- progressi fatti negli studi; la fine di un trimestre; superare un esame importante; ottenere un diploma in un certo campo di studi
- completare un progetto: migliorie nella casa, rifare il motore dell’auto, cucire costumi nuovi per lo spettacolo dei bambini, o finire di scrivere un libro.
Potreste chiedervi cosa fare quando le cose non vanno bene. Anche se non avete niente di speciale da festeggiare, potete scavare un po’ più a fondo e trovare quel gioiello nascosto, anche qualcosa che succede regolarmente ma che non avete mai preso il tempo di celebrare in maniera specifica, come:
- avete pagato le bollette per un altro mese
- vostro figlio ha imparato venticinque parole nuove questo mese
- non avete preso l’influenza che era in giro, al contrario di tutti gli altri
- il Signore vi ha risparmiato “emergenze” costose, come riparazioni dell’auto, incidenti o malattie
- avete ricevuto buone notizie dai vostri amici o dai vostri colleghi missionari
- avete imparato un nuovo programma per il computer
- il Signore ha aperto la porta per usare la sala del centro sociale per tenere studi biblici
- gli esami medici hanno avuto buoni risultati.
L’altro giorno ho letto un articolo e mi ha colpito questa storia, scritta da Mike Robbins:
Qualche anno fa ero in un taxi, a Houston, di ritorno all’aeroporto dopo una conferenza per la Chevron. Ho avuto una conversazione interessante con il tassista, sulla vita, la famiglia e le condizioni della nostra cultura in America. Il tassista mi ha detto che era originario dell’Etiopia, ma viveva negli Stati Uniti da circa vent’anni.
Gli ho chiesto: “Che cosa ne pensa della cultura americana, visto che non è cresciuto qui?” Ha fatto una lunga pausa, poi mi ha chiesto: “Posso essere onesto con lei?” “Certo”, ho risposto, e lui ha proseguito: “Penso che la maggior parte della gente in questa cultura si comporti in maniera viziata”.
“Perché mai?” ho chiesto, un po’ sorpreso. “Mike”, mi ha detto, “io vengo dall’Etiopia… Qui ogni giorno è un giorno buono. Non capisco perché la gente non vada in giro con le braccia in aria, dicendo: ‘GRAZIE! GRAZIE! GRAZIE!’”[4]
Non è così? Specialmente quelli di noi che conoscono il Signore, dovrebbero andare in giro con le braccia alzate, ringraziando continuamente il Signore perché abbiamo così tante benedizioni.
Ecco sette punti pratici che riguardano i festeggiamenti:
1. Un festeggiamento può non costare niente, o costare poco; non deve essere una cosa cara
Può essere solo un bagno caldo e rilassante; assaporare un bicchiere del vostro succo preferito, seduti all’aperto; bere un bicchiere di vino con un amico; fare una telefonata per congratularsi; guardare un vecchio film in casa mangiando popcorn; o condividere la vostra gratitudine cenando o pranzando con qualcuno.
2. Un festeggiamento può essere semplice; non deve essere sontuoso e richiedere tanto tempo per organizzarlo.
Non fatevi spaventare dalla parola “festeggiare”. Non deve richiedere molto tempo, lavoro, disturbo o denaro. Non deve essere qualcosa di grande o un avvenimento elaborato. Può essere un semplice riconoscimento, come un brindisi a cena in onore di una persona o di un obiettivo comune raggiunto.
3. Festeggiate prima possibile dopo un avvenimento; non lasciate passare troppo tempo.
4. Cercate di festeggiare quando non siete stanchi morti.
Vi divertirete di più, sarete più attenti e concentrati, e sarete una compagnia migliore per gli altri.
5. Fate foto dell’evento, come punti di riferimento. Questi ricordi vi faranno piacere in seguito.
6. Fate qualcosa che vi piace (o che piace alla persone che state festeggiando).
Un festeggiamento dovrebbe essere piacevole, divertente e rilassante. Non dovrebbe aggiungere stress alla persona o al gruppo di persone che viene festeggiato. Ne annullerebbe lo scopo.
7. Quando avete un obiettivo particolarmente importante o a lunga scadenza, la cui realizzazione richiederà dei mesi, pianificate dei mini-festeggiamenti in vari momenti speciali.
Come ha detto un autore: “Non aspettate a festeggiare fino ad aver realizzato TUTTO quello che vi siete ripromessi. Festeggiate i successi intermedi; ciò non farà che confermare gli obiettivi e vi darà l’energia per continuare”.[5]
Il fatto di festeggiare qualcosa è un’abitudine che va formata. Se non siete pratici, non preoccupatevi, potete migliorare. Io so di poter migliorare e ho in mente di farlo … e progetto di fare più festeggiamenti nella mia vita!
[1] Tutti i versetti sono tratti dalla versione Nuova Riveduta.
[2] “Rallegratevi con quelli che sono allegri, piangete con quelli che piangono” (Romani 12,15).
“Perché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le altre. Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui” (1 Corinzi 12,25–26).
[3] Genesi 1,31a; 2,3.
[5] Tom Gunnels, Keep Your Lights On (Thomas More Publishing, 1998).
Titolo originale: Reason to Celebrate
Pubblicato originariamente in Inglese il 6 Maggio 2014
versione italiana affissa il 10 Dicembre 2014;
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