Più simili a Gesù: amore
Giugno 11, 2019
di Peter Amsterdam
Più simili a Gesù: amore
[More Like Jesus: Love]
Nella prima epistola di Giovanni leggiamo che Dio è amore1 e che in questo si è manifestato l’amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché noi vivessimo per mezzo di lui.2 Anche se nel Vecchio Testamento non troviamo la frase Dio è amore, vi leggiamo dappertutto dell’amore di Dio. La parola ebraica più comunemente usata per esprimere l’amore di Dio nel Vecchio Testamento è chesed, che può essere tradotta con amore, benignità, benevolenza, grazia e misericordia. Delle 194 volte in cui questa parola viene usata, 171 volte si riferisce all’amore di Dio.
Quando Dio si rivelò a Mosè, disse di chiamarsi
Il SIGNORE! il SIGNORE! il Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in bontà e fedeltà, 7 che conserva la sua bontà fino alla millesima generazione.3
In questo versetto si riferisce due volte a se stesso usando le parole benignità e misericordia [entrambe chesed]. Nell’antico ebraico la ripetizione era usata per accentuare un’idea. In tutto il Vecchio Testamento Dio si riferisce al suo grande amore:
L’Eterno, il tuo DIO, è DIO, il Dio fedele, che mantiene il suo patto e la sua benignità fino alla millesima generazione verso quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti.4
Quanto sono alti i cieli al di sopra della terra, tanto è grande la sua benignità verso quelli che lo temono.5
La benignità dell’Eterno dura d’eternità in eternità per quelli che lo temono, e la sua giustizia per i figli dei figli.6
Dalla Genesi fino a Malachia Dio è raffigurato come Colui che ama fedelmente ed eternamente. Il Nuovo Testamento afferma direttamente che Dio è amore.
Nel Nuovo Testamento Gesù è raffigurato come l’amore di suo Padre per l’umanità.
Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.7
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché noi vivessimo per mezzo di lui. In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui ha amato noi e ha mandato il suo Figlio per essere l’espiazione per i nostri peccati.8
Dimorate nel mio amore. Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.9
Gesù era l’amore di Dio manifestato sulla terra e ordinò a quelli di noi che lo amano e credono in Lui di seguire i suoi insegnamenti per dimorare nel suo amore e rifletterlo sugli altri. Per aiutarci a farlo, mandò il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, [che] vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.10 Uno dei frutti dello Spirito è l’amore.11
È utile capire che ci sono alcune parole che in italiano vengono tradotte con amore, ma che nell’originale greco del Nuovo Testamento hanno significati diversi. Una di queste è eros, che esprime sentimenti d’innamoramento oltre che l’amore sessuale e che non è usata nel Nuovo Testamento. Un’altra parola tradotta con amore è philia [filia], che indica affetto, un sentimento d’intima amicizia, l’amore per gli altri esseri umani, la compassione e l’amore fraterno. Una terza parola è storghè, che si riferisce all’amore affettuoso per i membri della propria famiglia, specialmente quello dei genitori per i figli.
La quarta parola, la più comunemente usata nel Nuovo Testamento, è agape. Nell’uso che se ne fa nella Scrittura significa l’amore di Dio. Per esempio, in 1 Giovanni 4,8 quando dice che Dio è amore, il termine originale greco è agape. Tutto ciò che Dio fa è motivato e originato dal suo amore. Agape si riferisce anche all’amore che proviamo per Dio12 e all’amore divino che dobbiamo avere per gli altri:
Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri.13
Quando nei Vangeli e nelle Epistole leggiamo di amore (agape), si intende parlare di un amore che sceglie di porre i bisogni degli altri al di sopra dei propri, che accetta di essere disturbato, che soffre volontariamente a vantaggio di qualcun altro, senza aspettarsi di ricevere niente in cambio. È un amore che dimostra benevolenza, fedeltà, impegno e forza di carattere. È l’amore dimostrato da Gesù, l’amore che lo spinse a dare la vita perché potessimo vivere con Lui in eterno.
Agape è l’amore sacrificale manifestato da Gesù, che tutti dobbiamo imitare.
Siate dunque imitatori di Dio, come figli carissimi, e camminate nell’amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio come un profumo di odore soave.14
È l’amore che Gesù disse che come cristiani dobbiamo darci a vicenda.
Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri.15
È anche il tipo di amore che dobbiamo avere per chi ci perseguita.
Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano.16
Nella versione CEI agape è spesso tradotto con “carità” e questo ci aiuta a capire che si sta parlando di un amore generoso e altruista, che fa agli altri le cose che vorremmo fossero fatte a noi. L’invito a imitare l’amore di Gesù significa non amare soltanto le persone cui siamo vicini e con cui ci sentiamo a nostro agio, o quelle che riteniamo si meritino il nostro amore. Significa amare quelli che non ne riteniamo meritevoli; quelli che pensano, credono e agiscono in modi con cui non siamo d’accordo. Dopotutto, Gesù ci disse di amare i nostri nemici e quelli che ci maltrattano o ci fanno del male.
L’apostolo Paolo indicò chiaramente cos’è l’amore (agape), come si comporta e come si manifesta, in 1 Corinzi 13, quello che è spesso chiamato “capitolo dell’amore”. Molti di noi probabilmente conoscono questo passo nella versione Nuova Diodati [L’amore è paziente, è benigno; l’amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male; non si rallegra dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità, tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.], ma qui includo altre versioni per togliere un po’ della familiarità che potremmo avere con questo passo.
L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.17
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.18
Chi ama è paziente, pieno di bontà. Chi ama non invidia, non si vanta, non si gonfia di orgoglio. Chi ama non è altezzoso, non fa niente d’indecoroso, non cerca il proprio interesse, non si irrita, né si ricorda dei torti che subisce. Chi ama soffre per le ingiustizie, ma gioisce quando la verità viene a galla. Chi ama è pronto a scusare ogni cosa, a credere in ogni cosa, a sperare in ogni cosa, a sopportare ogni cosa.19
Chi ama è paziente e generoso. Chi ama non è invidioso non si vanta non si gonfia di orgoglio. Chi ama è rispettoso non cerca il proprio interesse non cede alla collera dimentica i torti. Chi ama non gode dell’ingiustizia, la verità è la sua gioia. Chi ama è sempre comprensivo, sempre fiducioso, sempre paziente, sempre aperto alla speranza.20
Questo elenco rappresenta per noi una sfida e un parametro da seguire se desideriamo emulare Gesù, perché Gesù incarnò questo amore mediante il suo stesso amore aperto, paziente, altruista e schivo.21
Gesù ordinò ai suoi discepoli di amarsi a vicenda.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.22
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.23
Diede alcuni esempi del tipo di amare di cui parlava e di come dimostrare il nostro amore nella vita di tutti i giorni.
Da’ a chiunque ti chiede; e se qualcuno ti toglie il tuo, non glielo ridomandare. Ma come volete che gli uomini facciano a voi, così fate a loro.24
Ma amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete i figli dell’Altissimo, perché egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi. Siate dunque misericordiosi, come anche il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato. Date e vi sarà dato: una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata in seno, perché con la misura con cui misurate, sarà altresì misurato a voi.25
La prima epistola di Giovanni fa eco ai comandamenti di Gesù concentrandosi sull’amore.
E questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: chi ama Dio, ami anche il proprio fratello.26
Da questo abbiamo conosciuto l’amore: egli ha dato la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli.27
Figlioletti miei, non amiamo a parole né con la lingua, ma a fatti e in verità.28
Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio dimora in noi e il suo amore è perfetto in noi.29
Avere e dimostrare amore è essenziale, se vogliamo condurre una vita che rispecchi quella di Gesù. In un certo senso tutti i modi in cui cerchiamo di essere più simili a Gesù hanno alla base l’amore. Ripassando gli articoli di questa serie, possiamo vedere che l’amore per il Signore e per gli altri è il fondamento delle qualità che ci aiutano a essere sempre più simili a Lui. Compassione, onestà, perdono, gentilezza, bontà, cortesia, pazienza, autocontrollo, speranza, umiltà, gioia, pace, gratitudine, santità e fedeltà hanno le loro radici nell’amore. Anche la decisione di sviluppare un carattere cristiano, spogliarsi del vecchio io e indossare il nuovo,30 come scrisse l’apostolo Paolo, prende origine dall’amore. Facciamo lo sforzo di cambiare, rinnovare il nostro cuore, la nostra volontà, la nostra mente e il nostro spirito perché amiamo il Signore e vogliamo essere più simili a Lui, riflettere Lui — anche se quel riflesso è solo un debole bagliore di ciò che Lui veramente è. Ma per debole che sia quel bagliore, illumina pur sempre questo mondo buio e rende gloria a colui che ci ha creati, amati e salvati, e con cui passeremo l’eternità.
Nel concludere questa serie, prego che in qualche modo vi sia stata utile per diventare sempre più simili a Cristo e rifletterlo sempre di più sugli altri, e per avvicinarvi di più a Lui. Dio vi benedica nei vostri sforzi per diventare Più simili a Gesù.
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
1 1 Giovanni 4,8.
2 1 Giovanni 4,9.
3 Esodo 34,6–7 NR.
4 Deuteronomio 7,9.
5 Salmi 103,11.
6 Salmi 103,17.
7 Giovanni 3,16.
8 1 Giovanni 4,8–10.
9 Giovanni 15,9–10.
10 Giovanni 14,26.
11 Galati 5,22.
12 Marco 12,30.
13 Giovanni 13,34.
14 Efesini 5,1–2.
15 Giovanni 13,34.
16 Matteo 5,44.
17 1 Corinzi 13,4–7 NR.
18 1 Corinzi 13,4–7 CEI.
19 1 Corinzi 13,4–7 BDG.
20 1 Corinzi 13,4–7 TILC.
21 Eerdmans’ Handbook to the Bible (Grand Rapids: Eerdmans, 1973), 594.
22 Giovanni 15,12.
23 Giovanni 15,17.
24 Luca 6,30–31. Per altre informazioni su questo passo, vedi Gesù — la sua vita e il suo messaggio: Gesù sull’amore
25 Luca 6,35–38.
26 1 Giovanni 4,21.
27 1 Giovanni 3,16.
28 1 Giovanni 3,18.
29 1 Giovanni 4,12.
30 Efesini 4,20–24.
Pubblicato originariamente in Inglese il 4 settembre 2018.