Più simili a Gesù: pazienza

Novembre 28, 2017

di Peter Amsterdam

[More Like Jesus: Patience]

Nel libro dell’Esodo leggiamo che quando Mosè era sul monte Sinai Dio gli rivelò qualcosa del proprio carattere:

[Mosè ] si alzò al mattino presto e salì sul monte Sinai […] Allora l’Eterno discese nella nuvola e si fermò là vicino a lui, e proclamò il nome dell’Eterno. E l’Eterno passò davanti a lui e gridò: «L’Eterno, l’Eterno Dio, misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in benignità e fedeltà».1

Che Dio sia lento all’ira, significa che è paziente. Nel Vecchio Testamento leggiamo della sua pazienza con il popolo d’Israele, anche quando continuavano a peccare contro Lui.

Il loro cuore non era sincero con lui e non erano fedeli al suo patto. Ma egli, che è pietoso, perdona l’iniquità e non distrugge il peccatore. Più volte trattenne la sua ira e non lasciò divampare tutto il suo sdegno.2

Rimase paziente nei secoli.

Per lungo tempo sono stato in silenzio, ho taciuto, mi sono contenuto.3

Gesù fece riferimento alla pazienza di suo Padre nella parabola dei vignaioli malvagi.4 Il proprietario di una vigna la affittò ad alcuni vignaioli che non gli diedero la sua parte della vendemmia. Quando mandò uno dei suoi servi a ritirarla, i mezzadri lo picchiarono. Ne mandò altri e i vignaioli ne picchiarono alcuni e ne uccisero altri. Alla fine mandò suo figlio, ma i mezzadri uccisero anche lui. Gesù poi chiese: “Che farà dunque il padrone della vigna? Ve lo dico Io: verrà, sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri”. In questa parabola Gesù pone l’accento sul fatto che suo Padre aveva mandato un profeta dopo l’altro per aiutare Israele a pentirsi e a quel punto aveva mandato suo Figlio. Tra le altre cose, Gesù indicava la pazienza di suo Padre.

Gli autori del Nuovo Testamento fecero riferimento sia alla pazienza di Dio sia a quella di Gesù. Parlando della storia di Israele, Luca scrisse:

Ma ora, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si ravvedano.5

L’apostolo Paolo scrisse:

Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna.6 Che c’è da contestare se Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza dei vasi d’ira preparati per la perdizione, e ciò per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso dei vasi di misericordia che aveva già prima preparati per la gloria, cioè verso di noi, che egli ha chiamato non soltanto fra i Giudei ma anche fra gli stranieri?7

L’apostolo Pietro scrisse:

Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni credono che egli faccia, ma è paziente verso di noi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento.8

Troviamo la pazienza di Dio in tutte le Scritture e nel Nuovo Testamento anche a noi viene chiesto numerose volte di essere pazienti. La pazienza è uno dei frutti dello Spirito Santo.9 Nel bellissimo “capitolo dell’amore” di 1 Corinzi 13, leggiamo che l’amore è paziente.10 Certamente chi vuole essere più simile a Gesù e vivere una vita pia dovrebbe imparare a essere paziente.

Nel Nuovo Testamento troviamo due parole greche tradotte con paziente o pazienza. La prima è hypomonē, che è composta da hypo (“sotto”) e monē (“rimanere”). Questo tipo di pazienza si riferisce all’imparare a vivere quando ci troviamo in circostanze difficili e dobbiamo affrontare le pressioni della vita. Significa perseverare, sopportare; non arrendersi o soccombere quando si passa per momenti o situazioni difficili. È spesso tradotta con sopportazione, la capacità di resistere alle avversità, e come costanza o perseveranza, la capacità di proseguire nonostante le avversità. Questo tipo di pazienza reagisce alle avversità in maniera cristiana.11

Le avversità che incontriamo nella vita possono derivare da fonti come il cattivo trattamento da parte degli altri, le prove causate dagli attacchi del diavolo, i test o le punizioni date con amore dal Signore per rafforzare la nostra fede, o le normali circostanze della vita. In tutta la Bibbia leggiamo di personaggi biblici che perseverarono in circostanze dure o difficili, a volte per molti anni, e che furono benedetti dal Signore alla fine delle loro traversie. Giobbe, Davide; Giacobbe e Giuseppe affrontarono le avversità con pazienza e confidarono in Dio, stabilendo un esempio per i credenti.

Questo tipo di pazienza sopportatrice e perseverante è fortemente connessa con la speranza. Siamo pazienti nelle circostanze difficili perché crediamo che il Signore ci darà la grazia e a suo tempo ci condurrà alla vittoria, proprio come fece con i nostri padri nella fede.

Tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento, affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza.12

Ci vantiamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce perseveranza, la perseveranza esperienza e l’esperienza speranza. La speranza non confonde…13

Avete infatti bisogno di perseveranza affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso.14

Sopportiamo, perseveriamo, perché abbiamo fede in Dio e la speranza di vincere, se non in questa vita, almeno nell’eternità. Quindi possiamo essere pazienti nelle avversità.

Un altro aspetto della pazienza ha a che fare con l’imparare a lavorare secondo il programma di Dio e non il nostro. Spesso siamo impazienti quando aspettiamo la risposta a una preghiera, la guarigione, un cambiamento nelle circostanze, l’adempimento di una promessa. Giacomo, il fratello del Signore, parlò della pazienza, sottolineando che come l’agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra con pazienza, finché abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione. Siate pazienti anche voi.15 Indicò i vari profeti nelle Scritture che servirono Dio fedelmente e con pazienza e tuttavia morirono prima che le loro profezie si avverassero, e Giobbe che soffrì moltissimo ma aspettò pazientemente che Dio lo guarisse.16 La pazienza ci invita a confidare nei tempi di Dio e ad avere fede che Lui sa cos’è meglio; quando le cose non succedono rapidamente come vorremmo, riconosciamo che ci ama e ha a cuore il nostro interesse, così confidiamo in Lui.

La pazienza che sopporta e persevera è una pazienza che confida in Dio abbastanza da aspettare i suoi tempi, con la speranza, basata sulla fede, che Lui risponderà. È una pazienza che sopporta le difficoltà. È una pazienza che persevera nonostante le difficoltà.

La seconda parola tradotta con pazienza è makrothymia. Come hypomonē, anche questa è una parola composta. Deriva da makro (“lunga”) e thymia (“rabbia”). Esprime la qualità di chi è in grado di vendicarsi, ma evita di farlo. È la lentezza nel vendicarsi del male. È tradotta anche con lentezza all’ira, indica una pazienza estrema. È vista come il non reagire a una provocazione, il deliberato non fare o dire qualcosa quando si potrebbe farlo o dirlo. Makrothymia è pazienza con le persone. È la parola tradotta con pazienza nell’elenco dei frutti dello spirito.17 È anche la parola usata da Paolo quando scrisse che l’amore è paziente.18 Pietro la utilizza nel versetto citato in precedenza: Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni credono che egli faccia, ma è paziente verso di noi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento.19 Dio è makrothymia. È in grado di vendicarsi ma spesso sceglie di non farlo — è paziente. Possiamo interpretare questo tipo di pazienza come estremamente tollerante e magnanimo nei confronti delle colpe, degli errori, dei cattivi atteggiamenti e della scortesia o della cattiveria, a volte intenzionale, delle persone intorno a noi.

Come hypomonē è collegata alla speranza, makrothymia è collegata alla misericordia. Dio è paziente con noi perché è misericordioso. Durante l’incontro con Mosè che abbiamo citato prima, quando Dio gli rivelò parte del proprio carattere, non solo disse di essere lento all’ira (paziente), ma anche misericordioso.

«L’Eterno, l’Eterno Dio, misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in benignità e fedeltà».20

L’apostolo Paolo si riferiva al collegamento tra misericordia e pazienza quando scrisse: Mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo facesse conoscere in me, per primo, tutta la sua clemenza, per essere di esempio a coloro che per l’avvenire avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.21 Nella sua misericordia, Dio è paziente con noi. Allo stesso modo, anche per noi essere pazienti con gli altri è analogo a essere misericordiosi con loro.

Un’area in cui è necessario avere pazienza (makrothymia) è quando veniamo maltrattati. In simili casi la pazienza indica estrema tolleranza, quando per esempio si sopporta di essere maltrattati senza riempirsi di astio o risentimento.

Le occasioni per esercitare questa qualità sono numerose; variano dai torti maliziosi agli scherzi apparentemente innocenti. Includono l’essere messi in ridicolo, lo scherno, gli insulti e i rimproveri immeritati, oltre a vera e propria persecuzione. Il Cristiano che è vittima delle politiche d’ufficio o delle manovre di potere nell’organizzazione deve reagire con pazienza. Il marito o la moglie credenti che vengono respinti o maltrattati da un coniuge non credente hanno bisogno di questo tipo di pazienza.22 (Ciò non si riferisce alle violenze fisiche, che non dovrebbero essere tollerate.)

Anche se non ci piace essere maltrattati, quando lo siamo possiamo mettere pazientemente la persona e le sue azioni nelle mani del Signore, sapendo che Lui dispenserà giustizia. Possiamo seguire l’esempio di Gesù:

Oltraggiato, non rispondeva con oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di colui che giudica giustamente.23

È Dio che giudica con giustizia e le Scritture ci dicono: Io renderò la retribuzione, dice il Signore.24 Quindi dobbiamo essere pazienti quando ci troviamo in situazioni in cui siamo maltrattati. Ciò non significa che non dobbiamo cercare di cambiare le circostanze, ma che non dobbiamo rivalerci e cercare di vendicarci. La pazienza esige che confidiamo in Dio, che preghiamo che il Signore porti dei cambiamenti negli altri o nelle circostanze e che confidiamo che il nostro Dio giusto faccia giustizia quando lo riterrà opportuno. Per quanto possa essere difficile, Gesù ci disse di amare i nostri nemici e pregare per quelli che ci perseguitano.25

Un’altra area che richiede pazienza è la tolleranza nei confronti dei difetti, delle colpe e dei fallimenti degli altri. Tutti hanno dei difetti, noi compresi. Di solito sono cose minori, che non sono né sbagliate né cattive e che non sono dirette contro di noi, ma ci danno fastidio. Le notiamo soprattutto nelle persone che frequentiamo di più: marito, moglie, amici, colleghi ecc. In questo caso la pazienza consiste nel tollerare i difetti altrui che c’infastidiscono. Dobbiamo sopportare pazientemente le colpe gli uni degli altri, per amore.26

È utile ricordarsi che Dio è paziente con noi tutti i giorni — e non solo con le peculiarità della nostra personalità, ma anche con i nostri peccati. Non si arrabbia né si infastidisce per le nostre colpe e le nostre mancanze; invece, nel suo amore e nella sua misericordia, è paziente con noi moltissime volte. Purtroppo, spesso per la troppa familiarità perdiamo la pazienza con le persone più vicine a noi, quelle cui vogliamo più bene. Ci scocciamo per le piccole cose ricorrenti che c’infastidiscono, a volte senza renderci conto che anche noi facciamo cose che infastidiscono loro. Non ci piace quando loro si spazientiscono con noi, quindi dovremmo fare agli altri quello che vorremmo facessero a noi.27

Una cosa interessante riguardo alla pazienza è il mondo in cui è connessa ad altre virtù. Quando mettiamo in pratica la nostra pazienza nei confronti di qualcuno, dimostriamo anche gentilezza, compassione, cortesia e umiltà — tutte caratteristiche manifestate da Gesù. Essere pazienti è un fattore essenziale nella nostra crescita verso una maggiore somiglianza a Gesù.


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


1 Esodo 34,4–6.

2 Salmi 78,37–38 NR.

3 Isaia 42,14.

4 Marco 12,1–11.

5 Atti 17,30.

6 1 Timoteo 1,16 NR.

7 Romani 9,22–24 NR.

8 2 Pietro 3,9.

9 Galati 5,22.

10 1 Corinzi 13,4.

11 Jerry Bridges, The Practice of Godliness (Colorado Springs: NavPress, 2010), 200.

12 Romani 15,4.

13 Romani 5,3–5.

14 Ebrei 10,36.

15 Giacomo 5,7–8.

16 Giacomo 5,9–11.

17 Galati 5,22.

18 1 Corinzi 13,4.

19 2 Pietro 3,9.

20 Esodo 34,6.

21 1 Timoteo 1,16.

22 Bridges, The Practice of Godliness, 192.

23 1 Pietro 2,23.

24 Romani 12,19.

25 Matteo 5,44.

26 Efesini 4,2.

27 Luca 6,31.


Pubblicato originariamente in inglese il 13 giugno 2017.