Ricordare a Dio
Febbraio 21, 2023
di Maria Fontaine
Ricordare a Dio
Ancora sulla storia di Giosafat
[More on the story of Jehoshaphat]
In uno dei miei articoli recenti, intitolato “Fede: ringraziare Dio in anticipo”, vi ho detto come la storia di Giosafat ha sempre avuto un grande significato per me. Se c’è una cosa che non ho mai dimenticato di quella storia, è questa parte della sua preghiera che cito spesso quando prego: “Non so cosa fare, ma i miei occhi sono su di Te”.1
Mi piace quel versetto, perché è un esempio meraviglioso dell’atteggiamento che dovremmo avere quando preghiamo in situazioni difficili. Quando non sappiamo cosa fare o quale sia la scelta migliore o quando ci imbattiamo in situazioni schiaccianti, possiamo mettere tutto ai piedi di Gesù e tenere gli occhi su di Lui, confidando che si prenderà cura di noi e ci guiderà.
Qualche tempo fa stavo pensando al resto di questa preghiera fatta da Giosafat quando cercava disperatamente il Signore. Ho deciso di dare un’occhiata più da vicino alle sue parti. Ci sono parecchi esempi di principi spirituali importanti su come sopravvivere di fronte alle calamità e perfino su come prosperare contro ogni avversità. È sorprendente quanto Dio abbia infilato in una storia così breve. Molti milioni dei suoi figli nel corso dei millenni da quando è avvenuto questo episodio, hanno tratto incoraggiamento da questa storia quando hanno dovuto affrontare problemi d’ogni tipo. Per quanto fosse difficile la situazione, sono riusciti a trovare forza e fede grazie alla storia di Giosafat.
La Bibbia include molte storie che illustrano principi spirituali da imparare. Anche se improbabile che le circostanze specifiche e le azioni esatte corrispondano sempre a ciò che potremmo affrontare oggi, sono i principi spirituali che dobbiamo comprendere e applicare. Gesù disse che avrebbe mandato un altro, lo Spirito Santo, a guidarci in ogni verità (Giovanni 16,13). È una delle cose meravigliose che lo Spirito Santo fa.
Ecco un esempio di un principio spirituale nella storia di Giosafat. Nella loro situazione, radunarono gran parte del popolo d’Israele per digiunare e pregare. Il punto è che davano a Dio tutta la loro attenzione e aspettavano che Lui mostrasse loro cosa fare. Ciò che conta è che le nostre menti, i cuori e gli spiriti siamo focalizzati su di Lui (Isaia 26,3). Qualsiasi azione possa servire a mettere i nostri cuori e i nostri spiriti in quella posizione realizzeranno lo stesso scopo. A volte, digiunare e pregare potrebbe essere ciò che Gesù ci mostra di fare, ma in altri momenti potrebbe suggerirci altre strategie, comprese le volte in cui potrebbe perfino dirci di stare fermi, come fece a volte nella Bibbia. Quel che conta è la posizione del cuore. Come Dio disse a Samuele: “L’uomo guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore” (1 Samuele 16,7b NR).
In tutta la Bibbia, la preghiera è molto importante, ma come preghiamo, quando preghiamo, dove preghiamo o chi preghiamo varia. Lo stesso vale quando altri pregano per noi. L'importante è seguire ciò che il Signore ci indica di fare in ogni situazione.
Ecco un breve riassunto degli avvenimenti affrontati da Giosafat e di quel che successe:
Il re di Giuda, Giosafat, affrontava un attacco coordinato degli eserciti di tre paesi confinanti. I loro eserciti erano più numerosi del suo e sembrava che Giuda fosse destinato alla distruzione. Giosafat radunò il popolo per digiunare e pregare. Dichiarò la loro completa dipendenza dal Signore con una bella preghiera; come risultato, il Signore fece in modo che i tre eserciti nemici combattessero tra di loro e si distruggessero a vicenda, così Giuda fu salvo.
Cosa possiamo imparare dagli eventi miracolosi della storia di Giosafat che possa essere rilevante per noi oggi? Un bel po’. Innanzitutto, quando incontriamo delle difficoltà, dobbiamo affrontare onestamente la realtà, come fece Giosafat quando disse: “Noi siamo senza forza davanti a questa grande moltitudine che viene contro di noi; non sappiamo cosa fare”. Ma non basta ammettere i problemi e le difficoltà insormontabili che affrontiamo. Oltre a constatare il dilemma dovremmo dichiarare in cosa riponiamo la speranza di avere una risposta: “I nostri occhi sono su di Te” (2 Cronache 20,12).
Quando sentiamo sorgere dentro di noi preoccupazione, stress, tensione, rabbia, disperazione o altre emozioni negative, possiamo guardare all’esempio datoci da Giosafat. La storia dice che “si dispose a cercare il Signore”. Invece di continuare a preoccuparci, trepidare o tremare, quasi al punto di un collasso, dobbiamo fermarci e fare quello che sappiamo il nostro caro Gesù vuole da noi. È una scelta deliberata che dobbiamo fare; possiamo continuare a cedere di fronte alla paura oppure possiamo decidere di cercare il Signore. Se prendiamo la decisione di guardare a Lui, non ci concentreremo sui problemi e le paure. Ciò non significa che non saremo colpiti dalla paura, ma poiché la nostra mente riposa in Lui. Nel corso degli anni ho sentito molti eroi, quando altri lodavano il loro coraggio, rispondere dicendo che anche loro avevano molta paura, ma qualcosa dentro di loro la superava e li spingeva ad andare avanti.
Adesso vediamo il resto della bella preghiera di Giosafat. Racconta le molte volte in cui Dio era stato presente per lui e per gli antenati del suo popolo. Spesso ci fa bene raccontare i particolari della grandezza del nostro Salvatore e ricordare gli esempi di come ha protetto i suoi figli in tantissime situazioni. E non dimenticate di aggiungere la vostra lista di tutto ciò che Dio ha fatto per voi personalmente.
Giosafat disse:
Signore, Dio dei nostri padri, non sei tu Dio dei cieli? Non sei tu che domini su tutti i regni delle nazioni? Non hai tu nelle tue mani la forza e la potenza, in modo che nessuno può resistere contro di te? (2 Cronache 20,6)
Possiamo fare come Giosafat. Possiamo cominciare proclamando davanti al Signore la sua grandezza, la sua potenza, come non ci sia nessuno simile a Lui e come Lui solo può salvarci. A Dio fa piacere quando ricordiamo chi Lui è e come non esiste nessuno simile a Lui, perché conferma la fede che abbiamo in Lui, nel nostro stesso cuore e in quelli delle altre persone che potrebbero sentirci. Queste dichiarazioni rinforzano la nostra fede. Il Signore vuole che lo lodiamo e lo ringraziamo sempre per la forza e la sua potenza, anche se in alcuni casi non c’è tempo di enumerare tutti i particolari.
Poi Giosafat continua:
Non sei stato tu, il nostro Dio, che ha scacciato gli abitanti di questo paese davanti al tuo popolo Israele e l’ha dato per sempre alla discendenza del tuo amico Abrahamo? (2 Cronache 20,7)
Giosafat ricorda al Signore che in passato li ha liberati dai loro nemici in molti modi. Ricorda le volte in cui Dio è stato al fianco del suo popolo. Dio non rompe mai le sue promesse. Quello che mi colpisce veramente è che questa preghiera serviva a ricordare queste cose, non solo al popolo che stava davanti a Giosafat, ma anche a Dio. Le ricorda a Dio con frasi come: “Signore, Tu hai detto”e “Signore, Tu hai promesso”.
Ho scoperto che ricordare a Dio tutto quello che ha fatto e detto in passato è un fattore importante delle mie preghiere. Chiaramente, quando ricordiamo a Dio tutte le cose che ha fatto, sappiamo bene che non è perché se le è dimenticate. Dio decisamente non ha dimenticato e sa di cosa abbiamo bisogno. A Dio però piace quando articoliamo queste cose, perché è felice quando il suo popolo si ricorda ciò che ha fatto. Sa che quando sentiamo queste dichiarazione la nostra fede aumenta e gli diamo l’onore e la gloria per le sue opere meravigliose.
Stavo pensando a come ad alcuni non piaccia usare il termine “ricordare a Dio”. Forse pensano che possa implicare che in qualche modo Dio se lo sia dimenticato e ci sia bisogno di ricordarglielo. Io però ci stavo pregando e il Signore mi ha mostrato che durante tutta la mia vita ho ricordato al Signore le promesse che ha fatto a me e al suo popolo. Non perché non potesse ricordare quelle promesse, ma perché così facendo ero io a ricordarle e questo mi dava forza. Lode al Signore!
Ascoltate queste promesse meravigliose che Dio ha fatto ai suoi figli:
- Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse. —Ebrei 10,23
- Perché io, il Signore, il tuo Dio, fortifico la tua mano destra e ti dico: “Non temere, io ti aiuto! —Isaia 41,13
- Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare. —1 Corinzi 10,13
- Voi siete da Dio, figlioli, e li avete vinti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. —1 Giovanni 4,4
- Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. —Giovanni 10,10
- Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi. —Efesini 6,18
- Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Com’è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello».
Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore. —Romani 8,35-39 - Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia. —Isaia 41,10
- So in chi ho creduto, e sono convinto che egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno. —2 Timoteo 1,12
- Alla mente che riposa in te tu conservi una pace perfetta, perché confida in te. —Isaia 26,3 NR
- Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente. —Matteo 28,20
- E io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore perché sia con voi per sempre: lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. —Giovanni 14,16-18