Al cuore di tutto: la natura e il carattere di Dio

Giugno 17, 2012

di Peter Amsterdam

L’auto-esistenza di Dio — la sua aseità

(Per un’introduzione e una spiegazione di questa serie, siete pregati di vedere Al cuore di tutto: Introduzione.)

Il primo versetto della Bibbia, insieme ad altri, insegna che Dio esisteva prima della creazione dei cieli e della terra.

Nel principio Dio creò i cieli e la terra.[1]

 

Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi da sempre e per sempre tu sei Dio.[2]

Tutto quello che esiste all’interno dell’universo, oltre a tutti gli esseri celesti, fu creato da Dio. Prima della creazione dell’universo, Dio — Padre, Figlio e Spirito Santo — esisteva come Trinità. Ognuno di loro ebbe un ruolo nella creazione.[3]

Lodatelo, voi tutti suoi angeli, lodatelo, voi tutti suoi eserciti. Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte stelle lucenti. Lodatelo, voi cieli dei cieli, e voi acque al di sopra dei cieli. Tutte queste cose lodino il nome dell’Eterno, perché egli comandò, ed esse furono create.[4]

 

Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio. Egli era nel principio con Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di Lui, e senza di Lui nessuna delle cose fatte è stata fatta.[5]

La terra era informe e vuota e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso; e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque.[6]

Il fatto che Dio abbia creato l’universo e tutto quello che contiene significa che tutto ciò che esiste deve la propria esistenza a Dio. Non solo gli deve il proprio venire in essere, ma anche la sua esistenza presente e futura.

Per noi c’è un solo Dio, il Padre dal quale sono tutte le cose e noi in Lui; e un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale sono tutte le cose, e noi esistiamo per mezzo di Lui.[7][8]

Egli, che è lo splendore della sua gloria e l’impronta della sua essenza e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza.[9]

Poiché in Lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in Lui.[10]

“Degno sei, o Signore, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà esistono e sono state create”.[11]

Dio è necessario, la creazione è contingente

Tutto ciò che esiste dipende dalla potenza sostenitrice di Dio. Tutte le cose create sono contingenti, cioè non esistono in sé e di per sé, ma la loro esistenza dipende da qualche altro essere.

Non era necessario che tutta la creazione esistesse; era possibile che non esistesse. Dio avrebbe potuto scegliere di non creare l’universo. In tal caso, Dio sarebbe esistito ugualmente, dato che esisteva già prima dell’atto della creazione. Così Dio esiste necessariamente, il che significa che la sua esistenza non dipende da nient’altro che da Se stesso, mentre l’intera creazione esiste contingentemente, perché ha bisogno di Dio per esistere.

In quanto essere non-contingente, l’esistenza di Dio non dipende da nient’altro. Nessuno ha creato Dio. Egli è auto-esistente. È sempre stato e sempre sarà. È completamente indipendente e autosufficiente.

Il teologo Jack Cottrell ha espresso questo concetto nel seguente modo:

Egli non dipende da niente per la sua origine o la sua continua esistenza. Al contrario di un’esistenza contingente, come quella della creazione, la sua esistenza è necessaria, Egli esiste necessariamente, è impossibile che non esista.[12]

William Lane Craig spiega:

Solo Dio esiste necessariamente di per Sé; tutto il resto esiste contingentemente in maniera dipendente da Lui. Quindi, nel regno della realtà, nel regno dell’esistenza, vi è una dicotomia radicale tra essere necessario ed essere contingente. Di conseguenza non è vero che, se Dio è un essere, è solo uno tra tanti, perché Egli è radicalmente diverso da tutti gli altri esseri esistenti. Essi sono tutti contingenti; devono la loro esistenza a un altro, cioè a Dio.  Sono radicalmente dipendenti da un altro per la propria esistenza, mentre Dio, e Lui solo, esiste necessariamente e di per Sé.[13]

Quando si manifestò a Mosè e questi gli chiese il suo nome, Dio disse:

«IO SONO COLUI CHE SONO». Poi disse: «Dirai così ai figli d’Israele: “L’IO SONO mi ha mandato da voi”».[14]

“IO SONO COLUI CHE SONO” implica che la sua esistenza non è determinata né dipendente da alcuna altra cosa.

Il teologo Wayne Grudem afferma:

Ciò significa che l’essere di Dio è sempre stato e sempre sarà esattamente quello che è. L’esistenza e la natura di Dio non dipendono da nessuna parte della creazione. Senza creazione, Dio sarebbe lo stesso infinitamente buono e infinitamente giusto, eterno, onnisciente, trinitario e così via.[15]

I padri della chiesa dissero che l’esistenza di Dio era a se, espressione latina per da sé, di per sé. Il termine che indica tale stato è aseità. Altri termini corrispondenti sono: immortale, indipendente, indistruttibile e autosufficiente. L’aseità divina significa che la sua esistenza non dipende da nient’altro al di fuori di Lui, che Egli ha vita in Sé e che Egli è l’Origine di tutta la vita.

Come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso.[16]

Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani d’uomo, e non è servito dalle mani di uomini come se avesse bisogno di qualcosa, essendo Lui che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa; poiché in Lui viviamo, ci muoviamo e siamo.[17]

Poiché in Te è la fonte della vita e per la tua luce noi vediamo la luce.[18]

L’infinità di Dio

Il Dio auto-esistente è diverso da ogni altra forma di vita, perché ogni altra vita dipende da Lui ed Egli non dipende da nessuno. Il suo modo di esistere è diverso da tutto il resto e da tutti gli altri. Dio è unico nella sua aseità; tutte le altre cose esistono ab alio (latino: per mezzo di un altro).[19] Nel suo esistere Egli è infinito; tutto il resto è finito. Essere infinito significa che non è limitato da nient’altro al di fuori di Se stesso.

Louis Berkhof lo spiega così:

L’infinità di Dio è la perfezione di Dio, per la quale Egli è libero da ogni limitazione. Attribuendola a Dio, neghiamo che ci siano, o ci possano essere, limitazioni all’Essere divino o ai suoi attributi. Essa implica che Egli non è in alcun modo limitato dall’universo, cioè da questo mondo spazio-temporale, né confinato all’universo.[20]

J. Rodman Williams dice:

Per Dio non esistono restrizioni né limitazioni. Egli trascende ogni cosa nella sua creazione.[21]

I versetti seguenti esprimono, in maniera diversa, l’infinità di Dio:

L’Eterno è grande e degno di somma lode, e la sua grandezza è imperscrutabile..[22]

Grande è il nostro Signore, immensa è la sua potenza e infinita la sua intelligenza.[23]

Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti; tanto meno questo tempio che io ho costruito![24]

Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? Puoi tu penetrare la perfezione dell’Onnipotente? Sono più alte del cielo: che cosa puoi fare? Sono più profonde dello Sceol: che cosa puoi sapere? La loro misura è più lunga della terra e più larga del mare. Se Dio passa, imprigiona e riunisce in giudizio, chi glielo può impedire?[25]

L’infinità di Dio può essere ulteriormente compresa nell’apprendimento della sua onniscienza (conoscenza illimitata), onnipotenza (potere e sovranità illimitati), onnipresenza (trascendenza dello spazio), eternità (trascendenza del tempo) e immutabilità (costanza priva di alterazioni). Tutto questo viene preso in esame nei prossimi articoli.

Anche se Dio è infinito nel suo essere, per propria scelta si è sottoposto ad alcune limitazioni. Quando creò gli angeli e gli esseri umani, dotandoli di libero arbitrio e della capacità di scegliere il bene o il male, pose dei limiti a Se stesso nel permettere loro di fare scelte che avrebbero avuto come risultato cose che non desiderava succedessero. Tali limitazioni non sono in contrasto con l’infinità divina, perché Egli se le è imposte liberamente.

Jack Cottrelle ha scritto:

Dio non ha limiti per natura, ma per scelta. Non era obbligato a creare e la creazione non doveva per forza includere esseri dotati di libero arbitrio. (La creazione è un atto libero.) Poiché è una scelta personale di Dio, e poiché Egli non è sottoposto a limitazioni esterne, il fatto della creazione non contraddice in alcun modo l’essenza dell’infinità divina; non è assolutamente una violazione della sua completa sovranità su ciò che ha creato. L’auto-limitazione è coerente con l’infinità: anzi, il fatto che Dio sia libero di limitare Se stesso quando sceglie di farlo è il segno supremo della sua infinità.[26]

L’infinità divina significa che tutto ciò che Dio è, lo è in modo infinito. È infinitamente amorevole, misericordioso, clemente, santo, saggio, potente, sapiente ecc. Il suo essere è privo di limiti ed è per questo che è chiamato l’Essere Supremo.

L’indipendenza e la libertà di Dio

Essendo il Creatore auto-esistente dell’universo, non esiste potenza o essere più alto di Dio. Dio è libero di fare quello che vuole. Ha una completa autodeterminazione. Non risponde ad alcun’altra autorità se non a Se stesso. Non ha ostacoli. Non ha limiti. Niente può impedirgli di fare la sua volontà. Niente di esterno a Lui può costringerlo.

Ma il nostro Dio è nei cieli e fa tutto ciò che gli piace.[27]

Tutti gli abitanti della terra davanti a Lui sono considerati come un nulla; Egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e con gli abitanti della terra. Nessuno può fermare la sua mano o dirgli “Che cosa fai?” [28]

Chi gli ha affidato la cura della terra, o chi lo ha costituito sul mondo intero? Se Dio dovesse decidere in cuor suo di ritirare a sé il suo Spirito e il suo soffio, ogni carne perirebbe assieme, e l’uomo ritornerebbe in polvere.[29]

Chi mi ha reso per primo un servizio, perché lo debba ripagare? Qualunque cosa sotto tutti i cieli è mia.[30]

Chi gli ha dato per primo, sì che ne abbia a ricevere la ricompensa?[31]

Anche se Dio è il creatore della vita, è infinito e ha libertà, autorità e potenza finale, tutto ciò che fa è coerente con la sua natura e il suo carattere divini. Poiché è santo, amorevole, retto, giusto, misericordioso, paziente e clemente, tutto ciò che fa è santo, amorevole, retto, giusto, misericordioso, paziente e clemente. Dio non agisce in modo contrario alla sua natura. Sapere questo ci dà la fede di confidare in Lui completamente.


Nota

Se non altrimenti indicato, tutti i versetti biblici sono tratti dalla Sacra Bibbia, versione Nuova Diodati, copyright © La Buona Novella, Brindisi. Altre versioni spesso citate sono la versione Nuova Riveduta (NR), la versione C.E.I. (CEI) e la Traduzione in Lingua Corrente (TILC).


[1] Genesi 1,1.

[2] Salmi 90,2.

[3] Per altre informazioni sulla Trinità e la Creazione, vedi l’articolo: Al cuore di tutto: la Trinità, parte 1; in particolare la sezione su “Il concetto della Trinità nel Vecchio Testamento”.

[4] Salmi 148,2–5.

[5] Giovanni 1,1–3.

[6] Genesi 1,2.

[7] 1 Corinzi 8,6.

[8] Nel discutere gli attributi della natura e del carattere di Dio, è importante ricordarci che ciò che si dice di Dio vale per ciascuna delle Persone della Trinità, poiché tutte sono Dio: tre Persone in un solo Dio. Gran parte di ciò che è stato rivelato sulla natura, sul carattere e sugli attributi divini proviene dal Vecchio Testamento. In generale esso parla di Dio come di una persona, non tre, poiché il concetto di Dio come essere tri-personale fu rivelato solo ai tempi del Nuovo Testamento. Di conseguenza, dalle descrizioni della natura e del carattere di Dio nel Vecchio Testamento uno può avere l’impressione che si riferisca solo a Dio Padre, mentre in realtà si riferisce alla natura e al carattere di tutte e tre le persone della Trinità. (Tratto da “Al cuore di tutto: la natura e il carattere di Dio - Panoramica“.)

[9] Ebrei 1,3.

[10] Colossesi 1,16–17.

[11] Apocalisse 4,11.

[12] Jack Cottrell, What the Bible Says About God the Creator (Eugene: Wipf and Stock Publishers, 1983), 247.

[13] William Lane Craig, The Doctrine of God 1, Defenders Series Lecture.

[14] Esodo 3,14.

[15] Wayne Grudem, Systematic Theology, An Introduction to Biblical Doctrine (Grand Rapids: InterVarsity Press, 2000), 162.

[16] Giovanni 5,26.

[17] Atti 17,24–25, 28.

[18] Salmi 36,9.

[19] J. P. Moreland, William Lane Craig, Philosophical Foundations for a Christian Worldview (Intervarsity Press, 2003), 504.

[20] Louis Berkhof, Systematic Theology (Grand Rapids: Wm. B. Eerdmans Publishing Company, 1996), 59.

[21] J. Rodman Williams, Renewal Theology, Systematic Theology from a Charismatic Perspective (Grand Rapids: Zondervan, 1996), Volume 1, p. 55.

[22] Salmi 145,3.

[23] Salmi 147,5.

[24] 1 Re 8,27.

[25] Giobbe 11,7–10.

[26] Jack Cottrell, What the Bible Says About God the Creator (Eugene: Wipf and Stock Publishers, 1983), 243–44.

[27] Salmi 115,3.

[28] Daniele 4,35.

[29] Giobbe 34,13–15.

[30] Giobbe 41,11.

[31] Romani 11,35–36.


Titolo originale: The Heart of It All: The Nature and Character of God:
God’s Self-Existence – His Aseity
Pubblicato originariamente in Inglese l'8 Maggio 2012