Gesù – la sua vita e il suo messaggio: il sermone sul monte

Gennaio 28, 2017

di Peter Amsterdam

(Puoi leggere lo scopo di questa serie e una sua veduta d’insieme in questo articolo introduttivo.)

Come pregare (parte 6)

[Jesus—His Life and Message: The Sermon on the Mount, How to Pray (Part 6)]

Questo è l’ultimo di una serie di articoli sulla parte del Sermone sul Monte in cui Gesù insegnò ai suoi discepoli a pregare.

Nell’articolo precedente abbiamo esaminato due delle tre richieste per “noi/nostri”: quelle che si concentrano sui nostri bisogni e quelli dei nostri fratelli e sorelle cristiani. Vediamo ora l’ultima richiesta:

E non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno.1

La frase precedente, perdonaci i nostri debiti,2 copriva i peccati passati. Ora la preghiera si occupa dei peccati futuri. Ci sono due clausole e la seconda, liberaci dal male, è vista come un’espansione della prima. La traduzione originale, non indurci in tentazione (vedi CEI e Diodati), fa sorgere una domanda: Dio ci induce, ci espone alla tentazione? Nel libro di Giacomo leggiamo:

Nessuno, quand’è tentato, dica: Io son tentato da Dio; perché Dio non può esser tentato dal male, né Egli stesso tenta alcuno.3

Il termine greco qui usato è peirasmos, che significa prova, test o tentazione. La parola ha il significato base di “prova”, ma quando indica la prova di una persona da parte del diavolo, con l’intento di fargliela fallire, acquista il significato di “tentazione”. Sappiamo che la vita è piena di prove morali; spesso dobbiamo prendere decisioni morali, per cui non possiamo semplicemente ignorare quelle prove. La nostra richiesta non è non essere mai sottoposti a prove, ma è fatta con la consapevolezza di essere deboli, chiedendo al Padre di tenerci fuori da alcune situazioni perché la nostra fede potrebbe non essere sufficiente ad affrontarle.4

Nella seconda parte della richiesta, preghiamo: liberaci dal maligno. La parola greca rhyomai significa soccorrere, salvare, liberare. Chiediamo al Signore di soccorrerci, salvarci, liberarci dal male. Alcune traduzioni rendono il termine greco ponēros con “maligno” e altre con “male”. Entrambe sono tecnicamente corrette e i commentatori sembrano equamente divisi tra le due scelte. In entrambi i casi preghiamo Dio di salvarci. L’apostolo Paolo scrisse:

Il Signore mi libererà ancora da ogni opera malvagia e mi salverà fino a portarmi nel suo regno celeste.5

La Preghiera del Signore termina con una richiesta basata sulla nostra consapevolezza di aver bisogno dell’aiuto divino per mantenere in buona salute la nostra relazione con Lui. Siamo peccatori di natura. Comprendiamo la debolezza dentro di noi e sappiamo di aver bisogno di aiuto per evitare di peccare. Non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno6 è la richiesta di chi vuole mantenere un rapporto sano e giusto con Dio. Chiediamo a nostro Padre di impedirci di peccare, di farci evitare situazioni in cui falliremo la prova, di liberarci dal male in ogni sua forma – nei nostri cuori, nei nostri atteggiamenti e nelle nostre azioni.

Facciamo queste richieste perché amiamo Dio e desideriamo mantenere il nostro rapporto con Lui integro e sano. Imploriamo nostro Padre di liberarci da qualsiasi cosa che possa frapporsi fra noi e interrompere la nostra comunione con Lui.

La preghiera nel Vangelo di Matteo termina così:

Perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno. Amen.7

In un precedente articolo ho menzionato che quest’ultima frase non è inclusa in molte traduzioni e si pensa sia stata aggiunta verso la fine del secondo secolo. Delle versioni bibliche che uso regolarmente per studiare e scrivere, alcune non la includono nel testo (anche se a volte la includono nelle note), altre la includono in corsivo o entro parentesi, e due (Nuova Diodati e Diodati) la includono normalmente nel testo. Tutti i commentari che ho letto ne parlano come di una dossologia [inno di lode a Dio] aggiunta dopo la stesura originale del Vangelo. Rispecchia la preghiera di Re Davide in 1 Cronache 29,11-12:

Tua, o Eterno, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, perché tutto ciò che è in cielo e sulla terra è tuo. Tuo, o Eterno, è il regno, e tu t’innalzi sovrano sopra ogni cosa. Da te vengono la ricchezza e la gloria; tu domini su tutto; nella tua mano sono la forza e la potenza, e tu hai il potere di rendere grande e di dare forza a tutti.

Anche se potrebbe non far parte degli insegnamenti originali di Gesù, è tuttavia una conclusione della preghiera bella e calzante. La preghiera inizia ponendo attenzione a nostro Padre, poi passa a parlare dei nostri bisogni ed è cosa appropriata riportare l’attenzione su di Lui professando la bellezza della sua potenza e maestà quando finiamo di pregare.

Nel Vangelo di Matteo troviamo la Preghiera del Signore all’interno del Sermone sul Monte, subito dopo che ci è detto di non usare inutili ripetizioni come fanno i pagani, perché essi pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate. 8 Gesù indicò ai suoi discepoli una preghiera breve che affronta i nostri bisogni e quelli di tutti gli altri Cristiani e che è recitata ancora oggi dai Cristiani in tutto il mondo. È una preghiera che parla della gloria di Dio Onnipotente e del rapporto che noi, come suoi figli, abbiamo con Abba, il nostro Padre amorevole e affettuoso.

Scot McKnight ci dà una profonda visione del Padre Nostro quando dice:

Nella recita, nella memorizzazione e nella ripetizione di questa preghiera impariamo a desiderare la gloria di Dio e che il suo nome sia onorato al di sopra di ogni cosa; impariamo ad agognare che venga il regno di Dio (non il nostro) e che sia fatta la sua volontà (non la nostra). Poi impariamo a bramare e spasimare il bene degli altri. Desideriamo che ogni persona abbia cibo a sufficienza, che trovi la riconciliazione con Dio mediante il perdono dei loro peccati e che sia protetta per grazia di Dio dalla trappola delle tentazioni e dalle grinfie del maligno (o del male). Alla fine, i nostri desideri si sono rivolti ancora una volta a Dio e agli altri, e con questi desideri ci ritroviamo come Dio voleva che fossimo: esseri disegnati per avere il giusto tipo di amore, cioè quello per Dio e per il prossimo.9

Quando ho terminato di leggere e studiare la Preghiera del Signore, ho voluto sezionarla per comprendere meglio i suoi insegnamenti, così ne ho scritto una versione che esprimesse i concetti esposti in essa. Questo ovviamente l’ha resa molto più lunga, ma scriverla mi ha aiutato, così che adesso quando dico il Padre Nostro sono più consapevole di ciò che prego. Eccola e spero che sia utile a qualcuno:

Caro Padre, Tu ci hai salvato con il sacrificio e la morte di tuo Figlio e ci hai adottato nella tua famiglia, così che ora abbiamo Te – Colui che è sopra tutti gli altri, il Creatore di tutte le cose – come nostro Abba, nostro Padre. Imparando a conoscere Te, il tuo amore, la tua potenza e la tua santità, vogliamo offrirti l’onore che meriti profondamente. Tu sei Dio, santo, presente e giusto, e meriti la nostra lode e la nostra adorazione. Possa la nostra voce unirsi a quelle in cielo che non cessano mai di dire: “Santo, santo, santo, è il Signore Dio, l’Onnipotente, che era, che è e che ha da venire!”10 E possiamo noi essere come i ventiquattro anziani che gettano le loro corone davanti al tuo trono, dicendo: “Degno sei, o Signore, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà esistono e sono state create”.11

Possa Tu regnare nella nostra vita e in tutto il mondo. Usa tutti noi che crediamo in te per diffondere la lieta notizia della salvezza e la gioia di averti come nostro primo amore e rapporto. Insegnaci a vivere secondo i principi del tuo regno; aiutaci a esserne consapevoli nelle nostre scelte e nelle nostre decisioni, così da riflettere Te e le tue vie. Lavora anche nella vita degli altri, così che il maggior numero di persone possibile possa conoscerti e vivere in un modo che rispecchi la vita nel tuo regno.

Fa’ sì che la tua volontà sia fatta in tutto il mondo e specialmente in quelli di noi che credono in Te. Siamo peccatori e non riusciremo a fare la tua perfetta volontà finché non saremo nella prossima vita, ma nel mondo di oggi aiutaci a fare del nostro meglio per fare la tua volontà. Fa’ che desideriamo la tua volontà invece della nostra; fa’ che la cerchiamo regolarmente e che preghiamo per avere la grazia di metterla in pratica.

Ti chiediamo di supplire ai nostri bisogni materiali e di aiutarci a confidare pienamente in Te per averli. Anche se in qualche modo lavoriamo per ricevere il nostro “pane quotidiano”, riconosciamo la nostra dipendenza da Te per il nostro sostentamento. Mantienici in buona salute così che potremo provvedere ai nostri cari e aiutaci a ringraziarti e lodarti costantemente per i mezzi che ci hai dato per provvedere a loro e a noi.

Oltre ai nostri bisogni materiali, ti preghiamo anche per quelli spirituali. Sappiamo che ci hai redento grazie a tuo Figlio e siamo eternamente grati per il tuo dono della salvezza. Tuttavia siamo umani e quindi peccatori; quando pecchiamo, danneggiamo il nostro rapporto con Te. Ti preghiamo di perdonarci quando succede. Nel corso della nostra vita pecchiamo innumerevoli volte; ti chiediamo di perdonarci per ognuna d’esse.

Quando gli altri peccano contro di noi, quando ci fanno del male; quando mentono, imbrogliano, rubano, calunniano o fanno qualsiasi altra cosa astiosa e offensiva, aiutaci a riflettere Te. Tu sei misericordioso, pieno di grazia, lento all’ira e pieno d’amore. Tu perdoni iniquità e trasgressioni. Hai perdonato il debito enorme di una vita piena dei nostri peccati. Aiutaci a perdonare gli altri come Tu hai perdonato noi.

Abba, non vogliamo peccare contro di Te, ma non siamo che deboli esseri umani. Anche se ti amiamo profondamente, ti feriamo lo stesso commettendo peccati. Ti chiediamo di preservarci da situazioni in cui saremo tentati di commettere un torto nei tuoi confronti. Liberaci dagli attacchi del diavolo, oltre che dalla nostra insita peccaminosità che causa una breccia tra Te e noi. Ti imploriamo di liberarci da qualsiasi cosa che possa interrompere la nostra comunione e il nostro rapporto con Te.

Tuo è il regno e la potenza e la gloria, in eterno. Amen

Per chiudere, ecco la preghiera del Signore dal libro di Matteo, dalla Nuova Diodati:

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo. Dacci oggi il nostro pane necessario. E perdonaci i nostri debiti, come anche noi perdoniamo ai nostri debitori. E non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno, perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno. Amen.12


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


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1 Matteo 6,13.

2 Matteo 6,12.

3 Giacomo 1,13.

4 Morris, The Gospel According to Matthew, 148.

5 2 Timoteo 4,18.

6 Matteo 6,13.

7 Matteo 6,13.

8 Matteo 6,7–8.

9 McKnight, Sermon on the Mount, 191.

10 Apocalisse 4,8.

11 Apocalisse 4,10–11.

12 Matteo 6,9–13 LND.

Pubblicato originariamente in Inglese il 16 agosto 2016.