Il credo (terza parte)
Agosto 7, 2021
di Peter Amsterdam
Il credo (terza parte)
[The Creed (Part 3)]
(I punti presentati in questo articolo sono tratti da The Creed, di Luke Timothy Johnson.1)
Nell’articolo precedente abbiamo visto la prima clausola del credo niceno-costantinopolitano: Credo in un solo Dio, Padre onnipotente. Qui esamineremo la frase successiva: Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Questa frase si rifà all’affermazione che Dio Padre è Onnipotente, che è in grado di fare qualunque cosa voglia, che sia compatibile con la sua natura.
Dicendo che Dio è il Creatore del cielo e della terra si rifà a ciò che le Scritture insegnano nelle parole di apertura del Vecchio Testamento:
Nel principio Dio creò i cieli e la terra.2
È un’affermazione fatta molte volte nelle Scritture.
Siate benedetti dall’Eterno, che ha fatto i cieli e la terra.3
Beato colui che ha il Dio di Giacobbe per suo aiuto, la cui speranza è nell’Eterno, il suo DIO, che ha fatto i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, che serba la fedeltà in eterno.4
È importante capire che la potenza creatrice di Dio non si manifestò solo nella creazione originale dei cieli e della terra. La sua opera creatrice continua nella sua attività presente e costante di sostenimento della sua creazione. Il salmo 104 indica che Dio sostiene la sua creazione su base quotidiana.
Tutti si aspettano da te che tu dia loro il cibo a suo tempo. Tu lo provvedi loro ed essi lo raccolgono; tu apri la mano e sono saziati di beni. Tu nascondi la tua faccia, ed essi sono smarriti; tu ritiri il loro spirito, ed essi muoiono ritornando nella loro polvere. Tu mandi il tuo spirito, ed essi sono creati, e tu rinnovi la faccia della terra. La gloria dell’Eterno duri per sempre; si allieti l’Eterno nelle sue opere.5
Non dobbiamo vedere l’opera di Dio nella creazione come se fosse limitata a un avvenimento del lontano passato, ma come un’attività costante e presente, perché provvede al sostentamento di tutta la creazione. Possiamo ampliare la nostra comprensione della creazione divina anche riconoscendo la sua potenza che vediamo intorno a noi in ogni momento. La vediamo nella natura, nelle stagioni, nella nascita di un bambino, nella bellezza del cielo notturno, nei fiori, in un’alba e nel numero illimitato delle meraviglie di questo mondo.
Le Scritture vedono Dio come il respiro che soffia in tutto il mondo, dandogli vita in ogni momento. Dio mantiene in esistenza il mondo in ogni momento. Dio è il “principio” del mondo, non una volta tanto tempo fa, ma in ogni istante.6
Il libro della Genesi parla delle origini del mondo, ma non in maniera scientifica. Ci spiega che tutto ciò che esiste viene da Dio, che non fa parte del nostro universo ma dà origine a ogni cosa con il suo amore e la sua potenza. Ci dice che tutto ciò cui Dio ha dato esistenza è buono. Ci dice che gli esseri umani rappresentano Dio Creatore in mezzo a tutte le altre creature della terra, perché siamo fatti a sua immagine e somiglianza.
Dopo aver affermato che Dio è il Creatore del cielo e della terra. Il credo aggiunge e di tutte le cose visibili e invisibili. Anche se può sembrare che sarebbe bastato chiamare Dio il Creatore del cielo e della terra, nel secondo secolo si erano diffusi gli insegnamenti di Marcione (vedi l’articolo precedente), secondo il quale il Dio del Vecchio Testamento era un Dio minore responsabile della creazione visibile (il cielo e la terra). Questi insegnamenti sostenevano anche che il vero Dio, Gesù, è invisibile – totalmente spirito e completamente separato dal campo maligno del mondo visibile e materiale. Per questo chi credeva in questa falasa dottrina non poteva confessare che Dio era sia creatore del cielo e della terra sia padre spirituale di Gesù Cristo. Di conseguenza non erano ritenuti veri cristiani. Il credo presentava la corretta interpretazione della dottrina cristiana, cioè che Dio era il creatore di tutte le cose, fisiche e invisibili.
Nel credo, la frase “tutte le cose visibili e invisibili” echeggiava le parole dell’apostolo Paolo quando scrisse:
In lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.7
Questo si ricollega alle parole d’apertura del libro della Genesi che ci dicono che Dio creò assolutamente tutto ciò che esiste. Nell’affermare che Dio creò ogni cosa, materiale e immateriale, il credo vuole indicare che il mondo materiale viene da Dio e che ciò è buono; nessuna parte della creazione dovrebbe essere considerata cattiva. L’apostolo Paolo scrisse:
Tutto ciò che Dio ha creato è buono e nulla è da rigettare, quando è usato con rendimento di grazie, perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera.8
Questa clausola indica anche che Dio è il creatore delle cose che esistono ma non possono essere viste. Oltre al mondo spirituale invisibile del cielo e degli esseri spirituali, anche nel nostro mondo esistono cose invisibili. Ci son le forze invisibili della natura, come la gravità, l’elettricità e le onde radio, tra le altre. Inoltre le singole persone pensano, hanno idee ed emozioni; comunicano mediante parole. Sono tutte cose invisibili, tuttavia esistono. Ci sono anche concetti come la verità, la giustizia, la misericordia, la pace, la libertà e l’amore, che esistono ma non si vedono.
Come cristiani crediamo a ciò che le Scritture ci insegnano su Dio, che il credo riassume con:
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Un solo Signore, Gesù Cristo
Dopo aver sintetizzato gli insegnamenti cristiani su Dio Padre, l’attenzione del credo si sposta su Dio Figlio, Gesù Cristo.
La parte più lunga del credo si concentra sulle dottrine essenziali riguardanti Gesù, il Figlio di Dio. Questa parte del credo si divide in due parti: la prima descrive il rapporto di Gesù con Dio Padre; la seconda si concentra sul suo coinvolgimento con l’umanità, partendo dalla sua incarnazione fino alla sua seconda venuta.
Dopo aver iniziato con Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, il credo prosegue dicendo: Credo in un solo Signore, Gesù Cristo. Il nome Gesù viene (attraverso il latino e il greco) dalla traduzione aramaica del nome ebraico Yoshua, forma abbreviata di Yehoshua, che significa Il Signore salva. Quando L’angelo Gabriele annunciò a Maria, madre di Gesù, che avrebbe concepito un figlio per opera dello Spirito Santo, le disse che si sarebbe chiamato Gesù; poi le interpretò il nome: perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati.9 Il nome di Gesù indicava la sua missione.
Messia
L’appellativo Cristo significa l’unto (messia) ed è un termine usato nel Vecchio Testamento in riferimento ai re d’Israele.10 Nel Nuovo Testamento Gesù è il Messia, l’Unto, il Cristo. Fu unto dallo Spirito di Dio.
Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi.11
Voi sapete ciò che è accaduto per tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo che Giovanni predicò: come Dio abbia unto di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui.12
In tutto il Nuovo Testamento, il concetto che Gesù è il Messia è reso abbondantemente chiaro dal fatto che l’appellativo Christos (Cristo) è usato in riferimento a Gesù, senza che siano necessari altri chiarimenti. Per esempio:
Se uno non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a lui. Se Cristo è in voi, certo il corpo è morto a causa del peccato, ma lo Spirito è vita a causa della giustizia.13
Ai quali appartengono i padri e dai quali proviene, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno. Amen.14
Cristo, come Figlio, è [fedele] sopra la propria casa.15
Nei Vangeli e nel libro degli Atti, si parla di Gesù come del Cristo (il Messia).
Simon Pietro, rispondendo, disse: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». [Marta] gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, che doveva venire nel mondo».16
La vita che i cristiani conducono grazie al dono dello Spirito Santo è considerata una vita “in Cristo”.
Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi a Dio, in Gesù Cristo, nostro Signore.17
Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù.18
La prima riga del credo riguardante Gesù dichiara con forza che è il Signore, cosa che denota la sua divinità. Il suo nome, Gesù, indica che è Lui che salva il popolo dai suoi peccati; il titolo Cristo indica il suo ruolo di Messia, dell’Unto mandato dal Padre. Nel prossimo articolo continueremo a studiare come il credo prende in esame la divinità di Cristo.
(Continua nella quarta parte.)
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
1The Creed—What Christians Believe and Why It Matters (New York: Doubleday, 2003).
2 Genesi 1,1.
3 Salmi 115,15.
4Salmi 146,5–6. Vedi anche Esodo 31,17; 20,11; 2 Re 19,15; Isaia 37,16; Giona 1,9; Atti 4,24; 14,15; 17,24; Apocalisse 14,7.
5 Salmi 104,27–31.
6 Johnson, The Creed, 96.
7 Colossesi 1,16.
8 1 Timoteo 4,4–5.
9 Matteo 1,21, anche Luca 1,30–31.
10 1 Samuele 2,10; 26,16, 2 Samuele 19,21, Salmi 2,2, 18,50; 20,6; 28,8; 84,9; 89,38.
11 Luca 4,18.
12 Atti 10,37–38.
13 Romani 8,9–10.
14 Romani 9,5 NR.
15 Ebrei 3,6.
16 Matteo 16,16, Giovanni 11,27.
17 Romani 6,11.
18 Romani 8,1.
Pubblicato originariamente in inglese il 14 aprile 2020.