Il valore di un testimone! – Parte 8

Ottobre 29, 2016

di Maria Fontaine

[The Worth of a Witness–Part 8]

Phil Saint

Nato: 19 ottobre 1912, Jenkintown, Pennsylvania.

Deceduto: febbraio 1993, Cordoba, Argentina, a 80 anni.

Phil Saint era il secondo di otto fratelli. Suo padre era uno dei migliori vetrai artistici dei suoi giorni e un cristiano devoto. La famiglia Saint leggeva la Bibbia e pregava tutti i giorni e ciò ebbe una grande influenza sui figli.

Fin da giovane Phil aveva scoperto di avere talento per il disegno coi gessetti. Durante le superiori prese la decisione di dedicarsi al servizio cristiano a tempo pieno e usò spesso il suo talento di disegnatore per illustrare le storie bibliche che raccontava. Dopo le superiori Phil trovò lavoro come disegnatore di fumetti per il Saturday Evening Post, ma dovette rinunciarvi dopo essersi rotto un braccio avviando con la manovella il motore di una Ford modello T.

In seguito disse: “Ho preso l’incidente come un segno del Signore. A quel punto ero certo del piano di Dio nella mia vita: portare anime a Cristo disegnando con i gessetti”. Creò disegni colorati raffiguranti scene della Bibbia. Nonostante fosse gravemente daltonico, riconosceva i vari colori dalla loro disposizione nel vassoio quando faceva le sue lezioni.

Riconoscendo di aver bisogno di una maggior conoscenza biblica, nel 1937 s’iscrisse al Wheaton Bible College. Nel 1941 sposò Ruth Brooker che sarebbe stata la sua compagna per cinquantun anni. Durante la Seconda guerra mondiale usò le sue doti artistiche per intrattenere le truppe e dopo la guerra, quando il generale Douglas MacArthur invitò mille missionari ad andare in Giappone, rispose alla chiamata. Per Phil la vita in Giappone non fu facile. Aveva pochi fondi, poco cibo, spesso dormiva in un camion e aveva continui problemi di salute; ma con un traduttore e altri collaboratori Phil disegnò, cantò e predicò a grandi folle, vincendo molte anime.

Nel 1955, ricevette dalle “Missioni in America Latina” un invito ad andare in Argentina e Paraguay. Fu mentre studiava spagnolo per prepararsi a unirsi ai missionari in Sud America che apprese che suo fratello Nate era stato ucciso dagli indios Auca nella giungla amazzonica. Sua sorella Rachel andò nella giungla, presso la tribù che aveva ucciso Nate, per vincerla a Dio. Fu Phil che alla fine condusse gli uccisori di suo fratello ad accettare Cristo.

Nel marzo del 1957 Phil raggiunse l’Argentina, dove comprò un tendone che poteva ospitare duemila persone e diede inizio a grandi campagne in tutto il paese, oltre che nei paesi confinanti: Cile, Perù e Paraguay. In una città dopo l’altra, centinaia di persone si facevano avanti per prendere la decisione di seguire Cristo. (In quel periodo il Signore si portò a casa la loro figlia più grande, Ruth Ellyn, che soffriva di fibrosi cistica da diciassette anni.) Phil restò in Argentina diciassette anni.

L’ultimo quadro di Phil, “Visione della spiaggia delle palme” (vedi sopra) rappresentava il martirio di suo fratello e degli altri missionari da parte degli Auca. Questi avevano in seguito raccontato che sopra gli alberi sovrastanti la scena raccapricciante c’era stata una visione celeste di una moltitudine vestita di bianco che cantava. Gli Auca non potevano negare la realtà della scena, ma non avevano capito il suo significato fino a quando non fu spiegato loro il Vangelo e non giunsero alla salvezza e alla conoscenza di Gesù. Phil disse: “Fosse l’ultima cosa che faccio, devo dipingere la ‘Visione della spiaggia delle palme’” e fu effettivamente l’ultimo quadro che dipinse. Nel febbraio del 1993 perse la vita in un incidente su un trattore. Aveva temuto di perdere l’abilità di disegnare, ma fu in grado di farlo fino alla fine e morì con la polvere di gesso sotto le unghie e i colori a olio sulle dita.

(Gesù:) Quando qualcuno sceglie di donare la sua vita a Me, la userò e la preparerò, come feci con Phil. Permisi le difficoltà e i momenti di grande successo. Il suo fu un viaggio scalando la montagna del servizio. A volte si sentiva esausto, ma proseguiva. Quando scoprì la potenza dell’essere riempito dallo Spirito Santo, si stupì per come gli altri pensavano che fosse andato fuori pista; ma non si lasciò fermare. Sapeva per esperienza che spesso, anche se aveva avuto successo nel fare qualcosa per Me con le forze limitate che aveva, voleva lo stesso fare di più e vedere più frutti. Sapeva di aver bisogno di maggior potenza da parte mia per svolgere il suo lavoro.

E fu allora che le cose si misero veramente in moto, quando lo Spirito Santo si mosse attraverso le sue doti artistiche in maniera più grande. Fu allora che le folle furono influenzate in maniera più profonda che mai.

Phil aveva molti talenti, ma il più grande era quello di aver offerto la sua vita a Me e aver permesso allo Spirito Santo di riempirla e farla traboccare del mio amore!

Non gli fu facile perdonare gli indios Auca che avevano ucciso suo fratello, ma si rese conto che lui avrebbe voluto che continuassero a portare la testimonianza. Aiutando a vincere anima dopo anima per Me nella tribù auca, la ferita, la rabbia e il rancore che provava nei loro confronti si dissipò. Testimoniare a quelle persone e vincerle a Me fu una vera svolta nella sua vita e aumentò la sua passione di parlare a tutti del mio grande amore e del mio perdono.

Quando testimoni e t’imbatti in persone che non ti piacciono in modo particolare, non lasciare che ciò t’impedisca di dare loro la testimonianza di cui hanno tremendamente bisogno. Tutti hanno bisogno della mia salvezza e del mio perdono, anche se hanno fatto qualcosa che a te sembra imperdonabile. Non scegliere a chi testimoniare e a chi no; piuttosto, sii un testimone sempre pronto per chiunque io ti faccia incontrare. Rimani aperto alle persone che ti porto, qualsiasi cosa abbiano fatto o qualunque aspetto abbiano le loro personalità o il loro aspetto esteriore.

Per altre informazioni (in inglese):

http://en.wikipedia.org/wiki/User:Captain_Phoebus/Phil_Saint

http://bit.ly/1opvS0W

http://prayerforallpeople.com/throughgatesofsplendor.html (la storia degli Auca e dei missionari)


George Liele

Nato: 1751, Virginia, USA.

Deceduto: 1828, Giamaica, a 77 anni.

George Liele nacque in Virginia nel 1751, ma visse gran parte della sua vita come schiavo in Georgia. Fu il primo missionario battista americano in un paese straniero e fu anche il primo predicatore nero in America. Si convertì nel 1773 nella chiesa battista di cui il suo padrone era diacono. George aveva la passione di predicare il Vangelo e il suo padrone gli permise di predicare alla congregazione che fu sorpresa della sua abilità nello spiegare le Scritture. Fu ordinato ministro nel 1775. Per due anni predicò nelle abitazioni degli schiavi nelle piantagioni intorno a Savannah, compreso a Silver Buff, nella Carolina del Sud.

Sharp liberò Liele poco prima che iniziasse la Guerra Rivoluzionaria nel 1776. Liele e il suo amico Andrew Bryan, che erano entrambi monarchici che sostenevano la causa inglese durante la guerra, fondarono quella che molti credono essere stata la prima chiesa battista negra di Savannah, in Georgia, allora era occupata dagli Inglesi. Nel settembre del 1783, Liele fu evacuato da Savannah insieme ad altri monarchici e alle truppe inglesi. Ottenne un prestito e accettò di diventare un servo a contratto per pagare il passaggio per sé, la moglie e i quattro figli su una nave diretta in Giamaica.

Sbarcò in Giamaica nel gennaio del 1784, pagò rapidamente il suo debito di servitù debitoria e aprì la prima chiesa battista nel paese. Ben presto la sua congregazione passò da quattro a cinquecento persone. Formò congregazioni in altre città e reclutò altri predicatori. A volte fu perseguitato dai coloni bianchi. Nel 1797 fu messo in prigione dalle autorità per aver “agitato gli schiavi”. Un’altra volta fu incarcerato per più di tre anni.

In Giamaica organizzò una società missionaria che mandò cinquanta missionari giamaicani in Africa e altri venti negli USA per servire gli americani africani. Ciò avvenne trentatré anni prima che Judson partisse per l’India e la Birmania. Nel 1971 scrisse: “Ho battezzato 400 persone in Giamaica. […] Avviamo quasi 350 membri, tra i quali alcuni bianchi”. Entro il 1814 il numero dei convertiti era aumentato a circa 8.000. Liele manteneva la sua famiglia coltivando la terra e trasportando merci con carro e cavalli, senza mai ricevere né accettare ricompense per il suo ministero, che era rivolto per lo più agli schiavi. Morì in Giamaica nel 1828.

(Gesù:) Il fattore più importante per fare cose al di là delle tue aspettative è credere che quello che ti indico di fare è possibile. George Liele dovette credere che quello che gli facevo vedere nelle storie della Bibbia era vero. Dovette credere che le parole di uno schiavo negro poteva impressionare un gruppo di bianchi proprietari di schiavi al punto di fare quello che per loro era impensabile: ordinarlo ministro della chiesa.

Dovette credere di poter andare dove lo mandavo, e che avrei preso quello che a lui sembrava così insignificante per farne grandi cose. C’è qualcosa che sembra al di là delle tue capacità, della tua forza, di ciò che le usanze e i limiti culturali e finanziari della tua situazione dichiarano possibile? Se sai che sono Io a chiedertelo, ti rimane solo da credere e fare un passo di fede: Io sarò lì al tuo fianco per renderlo possibile. Osa sognare, ma non fermarti lì. Osa fare.

Per altre informazioni (in inglese):

http://bit.ly/1RsOTeC

http://en.wikipedia.org/wiki/George_Lisle_(Baptist)


Robert Jermain Thomas

Nato: 1839, Rhayader, Galles, Gran Bretagna.

Deceduto: 31 agosto 1866, Corea, a 27 anni.

Robert Jermain Thomas è un nome molto noto nella Corea del Sud. Fu uno dei pochi che all’epoca furono disposti ad avventurarsi in Corea, a causa delle persecuzioni, a volte selvagge, dei primi convertiti cristiani. Robert lavorò con la Società missionari di Londra verso la fine della dinastia Qing in Cina. Con sua moglie andò prima a Shangai, la porta verso l’interno del paese, che divenne un importante porto commerciale e in seguito una colonia inglese. Nel 1863 sua moglie morì.

Ben presto sviluppò un forte desiderio di lavorare tra la gente della vicina Corea. A quel tempo la Corea era chiusa agli stranieri, a causa del timore della loro influenza da parte del governo. Molti Coreani erano stati convertiti da preti cattolici verso la fine del 1700, ma nel 1863 il governo ne aveva uccisi ottomila.

Thomas fece la sua prima visita sulla costa coreana nel 1865. Distribuì opuscoli e bibbie ai Coreani, anche se era proibito e chiunque li accettasse rischiava la vita. In una lettera alla Società Missionaria di Londra scrisse: “In genere sono molto ostili agli stranieri, ma con qualche parola nella loro lingua ho potuto convincerli ad accettare un libro o due. Poiché ricevere questi libri comporta il rischio della decapitazione, o come minimo di multe e imprigionamento, è lecito concludere che chi li ha vuole leggerli”. Affittò una giunca (un peschereccio cinese), che si schiantò sulla costa coreana durante una terribile tempesta. Fu costretto a tornare in Cina attraversando il paese.

Adottò gli abiti locali; si rendeva ben conto dei pericoli che affrontava, ma era lo stesso ansioso di raggiungere il popolo coreano con la buona notizia. Per le strade si gridavano slogan come: “Morte ai barbari occidentali! Morte a tutti i cristiani!” Durante i suoi due anni e mezzo nel paese, Thomas imparò tutto quello che poté sulla popolazione e sulla lingua. Aveva un dono incredibile per le lingue e quand’era adolescente aveva imparato diverse lingue europee e in seguito anche il greco e il latino.

Nel 1866 Thomas fece un altro tentativo di raggiungere la Corea viaggiando su una nave americana che stava tentando di stabilire rapporti commerciali. Quando i Coreani ordinarono loro di andarsene, i marinai sfidarono l’avvertimento e li attaccarono con fucili e cannoni. Thomas fu ucciso nel conflitto che ne nacque e che portò all’incendio della nave americana, ma prima di morire riuscì a dare una Bibbia a un Coreano che in seguito tappezzò la casa con le sue pagine. Le parole della Bibbia incollate sulle pareti furono lette da molti, che divennero cristiani.

Oggi circa il 30% dei Coreani sono Cristiani e il paese ha alcune delle congregazioni più numerose al mondo.

(Gesù:) È quel tocco personale che cambia le vite e può penetrare dove nessun governo può impedirlo. La passione per la verità e il desiderio di condividere quello che avete, può superare barriere formidabili. Mentre lasciava la terra, Robert continuò con il suo ultimo respiro quello che era stato lo scopo della sua vita. Diede quello che poteva – la sua Bibbia – e molte vite furono cambiate. Le mie parole non tornano mai a vuoto. Hanno una missione da compiere per cambiare i cuori; quando le condividete, in qualsiasi modo vi sia possibile, sotto la mia guida, potete confidare che i vostri sforzi porteranno frutto”.

Per altre informazioni (in inglese):

http://en.wikipedia.org/wiki/Robert_Jermain_Thomas,

http://bit.ly/1MXBK7W

http://robertjermainthomas.com/history.php

http://www.bdcconline.net/en/stories/t/thomas-robert-jermain.php

http://bit.ly/1Y2SWyP


Pubblicato originariamente in inglese il 4 giugno 2016.