La divinità di Gesù (parte 1)

Febbraio 5, 2019

di Peter Amsterdam

[The Deity of Jesus (Part 1)]

I Cristiani credono che Dio sia una Trinità — Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo — e che allo stesso tempo sia Uno.1 Crediamo che il Figlio di Dio si sia incarnato, che sia stato concepito dallo Spirito Santo nel grembo di sua madre, Maria. Dopo aver predicato e insegnato per alcuni anni, fu crocifisso e morì sulla croce. Fu deposto in una tomba e il terzo giorno risuscitò dai morti. Quaranta giorni dopo, ascese al cielo, dove siede alla destra di Dio.2 Il fatto che Gesù sia Dio (insieme al Padre e allo Spirito Santo) è un elemento fondamentale del Cristianesimo ed è una nozione che tutti conosciamo e crediamo.

Recentemente ho letto un libro molto ispirante, intitolato Mettere Gesù al suo posto l’argomentazione per la divinità di Cristo.3 Gli autori hanno dimostrato attraverso le Scritture che Gesù è Dio, proprio come lo è il Padre, confrontando alcuni versetti del Vecchio Testamento che parlano di Dio a versetti del Nuovo Testamento che dimostrano la stessa cosa di Gesù. È stato ispirante e istruttivo vedere come questi versetti che parlano di Dio Padre trovino un eco in versetti che parlano di Gesù. Ho pensato che potrebbe essere utile condividerne alcuni per vostra ispirazione ed edificazione.

Gloria e onore

Uno dei modi in cui le Scritture parlano di gloria riguarda il modo in cui dovremmo comportarci davanti a Dio. Dobbiamo rendergli gloria, dobbiamo glorificarlo.

Date all’Eterno, o figli dei potenti, date all’Eterno gloria e forza. Date all’Eterno la gloria dovuta al suo nome; adorate l’Eterno nello splendore della sua santità.4

Sia nel Vecchio sia nel Nuovo Testamento leggiamo che Dio viene lodato. Un esempio tratto dal Vecchio Testamento è:

Benedetto sei tu, o Eterno, DIO di Israele, nostro padre, per tutta l’eternità. Tua, o Eterno, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, perché tutto ciò che è in cielo e sulla terra è tuo. Tuo, o Eterno, è il regno, e tu ti innalzi sovrano sopra ogni cosa.5

Un altro è:

La mia bocca è ripiena della tua lode, e proclama la tua gloria tutto il giorno.6

Un esempio nel Nuovo Testamento è:

Ora al mio Dio e Padre nostro sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.7

Un altro è:

Secondo la volontà di Dio, nostro Padre, al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.8

Sia il Vecchio sia il Nuovo Testamento ci insegnano a dare gloria a Dio.

Nel libro dell’Apocalisse leggiamo che Dio viene lodato:

Degno sei, o Signore, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà esistono e sono state create.9

Poi, con un linguaggio simile, è lodato anche l’Agnello, Gesù:

Degno è l’Agnello, che è stato ucciso, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la benedizione!10

Nel Nuovo Testamento leggiamo che Gesù riceve una gloria che è parallela a quella data a suo Padre:

Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.11

Diamo gloria e onore a Dio e a Gesù.

Adorazione

L’importanza della nostra adorazione di Dio è intessuta nell’intero Vecchio Testamento.

Prostratevi davanti all’Eterno nello splendore della sua santità, tremate davanti a lui, o abitanti di tutta la terra!12

Esaltate l’Eterno, il nostro DIO, e adorate sul suo monte santo, perché l’Eterno, il nostro DIO, è santo!13

Venite, adoriamo e inchiniamoci; inginocchiamoci davanti all’Eterno che ci ha fatti!14

Come vediamo in quest’ultimo versetto, parte dell’adorazione svolta nel Vecchio Testamento consisteva nel prostrarsi e inginocchiarsi. Questo gesto si ripete ancora oggi, perché spesso la gente s’inginocchia quando prega. Quando sono usati in un contesto religioso o spirituale, il termine ebraico tradotto con “adorare” nel Vecchio Testamento e quello greco usato nello stesso senso nel Nuovo Testamento hanno entrambi il significato di “prostrarsi”. In un contesto simile, l’atto di prostrarsi, distesi o in ginocchio, significa piegarsi davanti a una divinità, quindi adorarla. Troviamo un esempio di questo nelle Scritture quando Dio disse:

Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l’Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso.15

Dio indicò molto chiaramente al suo popolo che non dovevano adorare altri dei.

Ma se tu dimentichi l’Eterno, il tuo DIO, per seguire altri dèi e per servirli e prostrarti davanti a loro, io dichiaro solennemente contro di voi quest’oggi che per certo perirete.16

State in guardia affinché il vostro cuore non sia sedotto e non vi sviate, servendo altri dèi e prostrandovi davanti a loro; poiché allora si accenderebbe contro di voi l’ira dell’Eterno.17

Gesù si riferì a questo quando disse:

Vattene Satana, poiché sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo.18

Anche se nel Vecchio Testamento è chiaro che l’unico vero oggetto di adorazione è Dio, nel Nuovo Testamento leggiamo che anche Gesù lo era. Quando Gesù camminava sull’acqua, Pietro scese dalla barca e si diresse verso di Lui, ma poi cominciò ad affondare.

E subito Gesù stese la mano, lo prese e gli disse: «O uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Poi, quando salirono in barca, il vento si acquetò. Allora quelli che erano nella barca vennero e l’adorarono, dicendo: «Veramente tu sei il Figlio di Dio!»19

Dopo la sua risurrezione, Gesù andò incontro a due donne e disse: «Salve!» Allora esse, accostatesi, gli strinsero i piedi e lo adorarono.20 Nell’epistola agli Ebrei leggiamo:

A quale degli angeli disse mai: «Tu sei mio Figlio, oggi ti ho generato»? E di nuovo: «Io gli sarò Padre, ed egli mi sarà Figlio»? E ancora, quando introduce il Primogenito nel mondo, dice: «E lo adorino tutti gli angeli di Dio».21

Come viene adorato Dio Padre, così viene adorato anche Gesù, Dio Figlio.

Preghiera

La Bibbia insegna che Dio è l’unico che possiamo invocare in preghiera. È Lui che ascolta le nostre preghiere e le esaudisce secondo la sua volontà. Dio è l’unico che sia degno di preghiera.

Nel Vecchio Testamento leggiamo che il popolo di Dio lo invoca in preghiera:

Poi Abrahamo piantò un tamarisco a Beer-Sceba e là invocò il nome dell’Eterno, il Dio d’eternità.22

Celebrate l’Eterno, invocate il suo nome.23

Ma io invocai il nome del SIGNORE: «SIGNORE, libera l’anima mia!»24

Io ti offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome dell’Eterno.25

Prima di morire sulla croce, Gesù invocò suo Padre:

E Gesù, gridando con gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito». E detto questo, rese lo spirito.26

Allo stesso modo, nel libro degli Atti leggiamo che Stefano invocò Gesù in preghiera mentre veniva lapidato.

Così lapidarono Stefano, che invocava Gesù e diceva: «Signor Gesù, ricevi il mio spirito». Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». E, detto questo, si addormentò.27

Come Gesù invocò suo Padre, così Stefano pregò Gesù.

Nel Nuovo Testamento leggiamo che i credenti invocavano il nome di Gesù nello stesso modo in cui nel Vecchio Testamento invocavano il nome di Dio.

Alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Gesù Cristo, chiamati ad essere santi, insieme a tutti quelli che in qualunque luogo invocano il nome di Gesù Cristo, loro Signore e nostro.28

Dopo aver affermato che se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato,29 Paolo citò dal Vecchio Testamento:

Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato.30

Così facendo, dichiarava che invocare il nome di Gesù equivaleva a invocare quello di Dio.

Gesù disse ai suoi discepoli di pregare Lui:

E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se chiedete qualche cosa nel nome mio, io la farò.31

Dopo la sua risurrezione, mentre i discepoli cercavano di decidere chi avrebbe preso il posto di Giuda come apostolo, pregarono Gesù, dicendo:

Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, mostra quale di questi due hai scelto, per ricevere la sorte di questo ministero e apostolato, dal quale Giuda si è sviato per andare al suo luogo.32

Le Scritture ci insegnano a pregare Dio e, similmente, a pregare Gesù.

Amore e ubbidienza

Nel Vecchio Testamento Dio parlò al suo popolo e comunicò loro che si aspettava che lo amassero e gli ubbidissero:

Tu amerai dunque l’Eterno, il tuo DIO, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua forza. E queste parole che oggi ti comando rimarranno nel tuo cuore; le inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando sei coricato e quando ti alzi.33

Il suo popolo era tenuto a osservare i suoi comandamenti.

Ama dunque l’Eterno, il tuo DIO, e osserva sempre le sue prescrizioni, i suoi statuti, i suoi decreti e i suoi comandamenti.34

Se l’avessero fatto, Dio avrebbe benedetto loro e il loro paese.

Or se ubbidirete diligentemente ai miei comandamenti che oggi vi prescrivo, amando l’Eterno, il vostro DIO, e servendolo con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima, avverrà che io darò al vostro paese la pioggia a suo tempo, la prima pioggia e l’ultima pioggia, perché tu possa raccogliere il tuo grano, il tuo vino e il tuo olio; e farò pure crescere dell’erba nei tuoi campi per il tuo bestiame, e tu mangerai e sarai saziato.35

L’Eterno, il tuo DIO, ti farà prosperare grandemente in tutta l’opera delle tue mani, nel frutto del tuo grembo, nel frutto del tuo bestiame e nel frutto del tuo suolo; poiché l’Eterno si compiacerà di nuovo nel farti del bene, come si compiacque nel farlo ai tuoi padri, perché ubbidirai alla voce dell’Eterno, il tuo DIO, osservando i suoi comandamenti e i suoi statuti scritti in questo libro della legge, perché sarai ritornato all’Eterno, il tuo DIO, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima.36

Gesù disse ai suoi discepoli di osservare i comandamenti, spiegando le benedizioni che avrebbero ricevuto se l’avessero fatto.

Se mi amate, osservate i miei comandamenti.37

Chi ha i miei comandamenti e li osserva, è uno che mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio; e io lo amerò e mi manifesterò a lui.38

Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.39

Dio avvertì il suo popolo, in termini ben chiari, dei pericoli che avrebbero affrontato se si fossero allontanati da Lui.

Ma se non ubbidisci alla voce dell’Eterno, il tuo DIO, per osservare con cura tutti i suoi comandamenti e tutti i suoi statuti che oggi ti prescrivo, avverrà che tutte queste maledizioni verranno su di te e ti raggiungeranno.40

Incluse anche dei seri avvertimenti alle persone che avessero cercato di allontanare dal Signore i membri della propria famiglia.

Se tuo fratello, figlio di tua madre, tuo figlio, tua figlia, la moglie che riposa sul tuo seno o l’amico che ti è caro come la tua stessa anima ti incita in segreto, dicendo: “Andiamo a servire altri dèi”, che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto, […] non cedere a lui e non dargli ascolto.41

Questo comandamento esprime l’importanza di mettere la devozione a Dio prima di qualsiasi altro rapporto personale.

Anche Gesù chiese ai suoi discepoli un amore, una devozione e un impegno simili.

«Se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, moglie e figli, fratelli e sorelle e perfino la sua propria vita, non può essere mio discepolo.42

Gesù usò la parola “odia” come iperbole, per indicare in maniera drammatica che l’amore e la devozione che i suoi discepoli dovevano avere per Lui doveva essere superiore a quelli per i loro cari. In un altro punto disse la stessa cosa con parole diverse:

Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. E chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me.43

Come il Vecchio Testamento associava l’ubbidienza ai comandamenti di Dio all’amore per Lui, anche Gesù associò l’ubbidienza all’amore nei confronti di se stesso.

(Continua nella seconda parte.)


1 Per una spiegazione della Trinità vedi Al cuore di tutto: la Trinità (tre parti).

2 Egli, che è lo splendore della sua gloria e l’impronta della sua essenza e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver egli stesso compiuto l’espiazione dei nostri peccati, si è posto a sedere alla destra della Maestà nell’alto dei cieli, (Ebrei 1,3). Vedi anche Ebrei 8,1–2; 12,1–2; 1 Pietro 3,21–22.

3 Robert M. Bowman Jr. e J. Ed Komoszewski, PuttingJesus in His Place: The Case for the Divinity of Christ (Grand Rapids: Kregel Publications, 2007).

4 Salmi 29,1–2.

5 1 Cronache 29,10–11.

6 Salmi 71,8.

7 Filippesi 4,20.

8 Galati 1,4–5.

9 Apocalisse 4,11.

10 Apocalisse 5,12.

11 2 Pietro 3,18.

12 Salmi 96,9.

13 Salmi 99,9.

14 Salmi 95,6.

15 Esodo 20,4–5.

16 Deuteronomio 8,19.

17 Deuteronomio 11,16–17.

18 Matteo 4,10.

19 Matteo 14,31–33.

20 Matteo 28,9.

21 Ebrei 1,5–6.

22 Genesi 21,33.

23 Salmi 105,1.

24 Salmi 116,4.

25 Salmi 116,17.

26 Luca 23,46.

27 Atti 7,59–60.

28 1 Corinzi 1,2.

29 Romani 10,9.

30 Romani 10,13, citando Gioele 2,32.

31 Giovanni 14,13–14.

32 Atti 1,24–25.

33 Deuteronomio 6,5–7.

34 Deuteronomio 11,1.

35 Deuteronomio 11,13–15.

36 Deuteronomio 30,9–10.

37 Giovanni 14,15.

38 Giovanni 14,21.

39 Giovanni 15,10.

40 Deuteronomio 28,15.

41 Deuteronomio 13,6.8.

42 Luca 14,26.

43 Matteo 10,37–38.


Pubblicato originariamente in inglese il 29 maggio 2018.