Diffondiamo la notizia!

Aprile 3, 2013

di Peter Amsterdam

Lunghezza Audio: 10:58

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La Parola di Dio afferma che questo mondo e la nostra vita in esso non sono tutto quello che esiste; che questa vita è solo una porzione della nostra esistenza e che il nostro spirito continua a vivere dopo la morte del nostro corpo. Insegna anche che per noi, come esseri umani, è impossibile vivere alla presenza di Dio nell’aldilà, se prima non ci siamo riconciliati con Lui.

Nel suo grande amore per il mondo e per ognuno di noi, Dio ha reso possibile superare la breccia tra noi e Lui mediante Gesù, che diede la vita per i nostri peccati. Grazie a questo grande gesto d’amore, i nostri peccati sono perdonati e possiamo vivere alla presenza di Dio nella vita a venire. Questa è la profonda verità in cui voi ed io crediamo, come cristiani. È di grande conforto sapere che grazie al sacrificio di Gesù vivremo eternamente con Dio nella vita futura.

C’è anche un lato triste, cioè che non tutti hanno questa informazione e che molte persone non sanno, o non capiscono, che la vita eterna con Dio è a loro disposizione. Nemmeno la maggior parte di noi lo sapeva, finché non l’abbiamo saputo da un altro cristiano, o personalmente, o grazie a delle pubblicazioni o ai mezzi d’informazione. Poiché ci è stato detto e abbiamo creduto, abbiamo ereditato la vita eterna.

Proprio questa mattina stavo ringraziando Dio per il mio compagno di scuola Chuck che mi ha testimoniato, che ha risposto pazientemente alle mie domande e mi ha dato delle spiegazioni semplici che ero in grado di capire. Mi ha mostrato alcuni versetti biblici fondamentali, che mi hanno parlato in maniera forte. Non è stata una vendita aggressiva,  non mi ha picchiato in testa la Bibbia e non ha cercato di spiegare tutti i punti teologici implicati. Ha dimostrato interesse, pazienza, premura e comprensione, rispondendo alle mie domande e spiegandomi l’amore profondo che Dio aveva per me.

La mia vita è completamente cambiata perché, quando ero alla ricerca di risposte, qualcuno ha dedicato del tempo a testimoniarmi. Immagino che la mia vita avrebbe potuto prendere una direzione molto diversa, se Chuck non mi avesse parlato del Signore in un momento della vita in cui ero spiritualmente assetato e disponibile a sentir parlare di Lui. Sarò eternamente grato a Chuck per averlo fatto.

Immagino che voi abbiate una storia simile. Qualcuno ci ha parlato di Gesù. Forse sono stati i vostri genitori, o forse avete sentito parlare della salvezza da un predicatore, oppure qualcuno vi ha testimoniato a scuola, o per strada, o in un ristorante. Forse è stato in amico, un parente, o qualcuno al lavoro, o qualcuno seduto di fianco a voi in autobus, in treno o in aereo. Molto probabilmente Dio ha usato qualcuno per dirvi quanto vi ama e per parlarvi di Gesù e dirvi che è morto per voi. Scommetto che siete grati che l’abbiano fatto.

Un argomento su cui ho scritto un bel po’ negli ultimi due anni è il nostro esempio come cristiani e il modo in cui possiamo manifestare nella nostra vita quotidiana l’amore e l’accettazione di Gesù e la compassione nel confronto degli altri, attirando  così le persone al Signore. È una cosa importante. Spesso sono la vita che conduciamo, l’amore che dimostriamo e la luce dello Spirito di Dio dentro di noi ad attirare l’interesse degli altri. A un certo punto, però, diventano necessarie anche delle spiegazioni C’è anche un momento per parlare, per esprimere verbalmente la nostra fede. È importante condurre una vita cristiana ed è altrettanto importante parlare del Signore, della salvezza e della fede alle persone con cui entrate in contatto.

Parlare agli altri del Vangelo è la chiave per trasmettere l’idea che c’è un’altra vita dopo questa e che a causa del suo grande amore per l’umanità Dio ci ha dato il dono e l’opportunità di vivere con Lui in eterno. Se i cristiani non ne parlano, la gente perderà l’opportunità di sentire questa notizia meravigliosa.

«Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato». Come dunque invocheranno Colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in Colui del quale non hanno udito parlare? E come udiranno, se non c'è chi predichi?[1]

So che molti di voi hanno testimoniato ad altri durante la loro vita e quello che vi dico non è una novità. È solo un promemoria per continuare a testimoniare. In qualsiasi situazione vi troviate, la chiamata a condividere questa notizia con altri è sempre presente. Gesù ha detto:

Come il Padre ha mandato me, così io mando voi.[2] Io ho scelto voi; e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto.[3]

Ognuno di noi ha ricevuto il dono della salvezza —gratuito per noi, ma costoso per Gesù. Diede tutto Sé stesso per redimere l’umanità, ma dipende da noi cristiani per diffondere il messaggio ad altri. Se non lo facciamo, non è garantito che lo sentano in qualche altro modo.

L’apostolo Paolo ha espresso succintamente come sia importante condividere il Vangelo con gli altri, con queste parole:

Poiché è una necessità che mi è imposta; e guai a me se non predico l'evangelo![4]

Altre traduzioni di questo versetto dicono: “è un dovere per me” (CEI), “compio semplicemente il mio dovere” (TILC), mentre un’altra si esprime in questi termini: “sono obbligato a farlo. Sarebbe orribile se non predicassi il Vangelo”.

Abbiamo ricevuto il dono più grande che si possa avere. Abbiamo trovato la perla di gran valore. Abbiamo il privilegio di entrare nel regno dei cieli. Che se ne rendano conto o no, moltitudini di persone sono alla ricerca di ciò di cui noi godiamo già. Grazie all’amore e alla misericordia di Dio abbiamo il privilegio di conoscere la verità, lo scopo e il significato della vita. Ci siamo messi in contatto con Dio e ci è stata concessa la vita eterna. Altri stanno ancora cercando le risposte e lo scopo che Dio, nel suo amore, vuole dare loro.

La gente ha bisogno dell’acqua vivificatrice di Dio, acqua che scorre come un fiume dall’interno del nostro essere.[5] Com’è triste, com’è deplorevole che chi di noi è stato benedetto così abbondantemente non lo condivida con chi è ancora disperatamente bisognoso, quando il comandamento di Gesù di condividere con gli altri la buona notizia viene ignorato.

Il fondatore di LFI, David Berg, vedeva con passione il bisogno che la gente sentisse il messaggio dell’amore e della salvezza divini. Spesso diceva che il Signore ha chiamato tutti i cristiani a testimoniare. Anche se in gran parte non siamo missionari a tempo pieno, è pur sempre nostro dovere condividere il Vangelo con gli altri. Leggere alcune delle cose da lui scritte sul bisogno della gente di ricevere la salvezza e sul nostro dovere di cristiani di condividere con loro la buona notizia, mi fa sentire motivato.

David ha scritto:

Senza distinzioni di nazionalità, paese, colore o credo, il cuore dell’uomo è lo stesso in tutto il mondo e le sue angosce, le sue tristezze, i suoi peccati, le sue pene e la sua paura della morte sono gli stessi. Le sue brame, i suoi amori e la sua sete di Dio e della sua verità, di gioia, felicità e pace dell’animo sono creati da Dio e sono uguali negli uomini in tutto il mondo.

Anche se molti stanno veramente cercando un amore sincero, non lo trovano che raramente, perché sono così pochi quelli che, tra il popolo di Dio, sono disposti a mostrar loro il suo vero amore.

“Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura” non è un’opzione. È un comandamento. Il messaggio è chiaro. Non possiamo negarlo né trovare scuse per non farlo.

[Testimoniare] non è solamente una bella cosa da fare quando ce lo sentiamo, o ne troviamo il tempo, ma è il compito e la responsabilità che Dio ha affidato a tutti i suoi veri figli.

Come disse Gesù stesso, “la messe è veramente grande, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Signore della messe che spinga degli operai nella sua messe”[6]la sua vasta messe di moltitudini di persone congelate, fredde, affamate, che vagano nelle tenebre senza Dio.[7]

Abbiamo ricevuto il privilegio di essere chiamati fuori da quelle tenebre nella meravigliosa luce di Dio[8] e siamo obbligati a fare quel che possiamo, quando possiamo, per aiutare gli altri a collegarsi a Dio tramite Gesù.

Può essere decisamente difficile farlo, con le vite affaccendate che conduciamo. È difficile trovare, o prenderci, il tempo di farlo.  Io sono salvato perché Chuck mi ha dedicato parte del suo tempo. Voi siete salvati perché qualcuno ha dedicato tempo ed energia a condividere il Vangelo con voi — qualcuno che probabilmente pensava anche lui, o lei, di non aver abbastanza tempo. Gesù si è sacrificato sulla croce per voi e un altro cristiano ha sacrificato tempo ed energie per mettervi in contatto con Lui. Come ha detto qualcuno, solo Cristo poteva salvare questo mondo, ma Cristo non può salvarlo da solo. Qualcuno deve parlare alla gente di Gesù e della salvezza — e quando Dio mette una persona sulla vostra strada, quel qualcuno siete voi.

Quando, dove, come e con chi condividere il messaggio sarà diverso per ognuno di noi. Ma se riconosciamo veramente l’amore e la preoccupazione profonda che Dio ha per ogni persona e sappiamo che Gesù ha dato la vita perché ognuna possa avere la vita eterna, allora dovremmo sentirci costretti a parlarne a chiunque il Signore ci indichi o ci faccia incontrare, anche se è scomodo, difficile, costoso o umiliante.

Il Salvatore della nostra anima ci dice di cogliere l’opportunità di farlo conoscere agli altri; di dare la consapevolezza del suo grande dono a chi non ne ha ancora sentito parlare. Siamo disposti a fare ciò che ci è richiesto? Preghiamo per operai che vogliano condividere il messaggio con gli altri; siamo disposti a essere noi stessi quegli operai? Preghiamo che il Signore metta sulla nostra strada le persone che sono alla ricerca? Chiediamo allo Spirito Santo di condurci a chi risponderà all’amore di Dio? Siamo disposti a dedicare parte del nostro tempo, dei nostri sforzi, dei nostri pensieri, delle nostre preghiere e delle nostre azioni all’incarico che Gesù ci ha affidato? Quando ci troviamo davanti qualcuno che ha bisogno della vita eterna, ci mettiamo in azione condividendo il messaggio con lui?

Se ci siamo impegnati a fare quello che Gesù ci ha chiesto, lo faremo. Se ci rendiamo conto dell’effetto eterno che avrà nella vita e nel futuro di qualcuno, lo faremo. Se cerchiamo di esser come Gesù, lo faremo. Se amiamo il nostro prossimo come noi stessi, come Gesù ci ha insegnato a fare, allora ci sentiremo obbligati a fargli conoscere l’amore profondo che Dio ha per lui, o lei, e a indicargli come può entrare nel regno dei cieli credendo in Gesù, suo figlio.

E allora, diffondiamo la notizia.


[1] Romani 10,13–14.

[2] Giovanni 20,21.

[3] Giovanni 15,16.

[4] 1 Corinzi 9,16.

[5] “Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva” (Giovanni 7,38).

[6] Matteo 9,37–8.

[7] Questi cinque paragrafi sono presi da Testimoniare, n° 344, Maggio 1975, paragrafi 6–7, 1, 3, 8.

[8] “Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce” (1 Pietro 2,9).


Titolo originale: Let’s Spread the News
Pubblicato originariamente in Inglese il 2 Aprile 2013
versione italiana affissa il 3 Aprile 2013;
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